I CINQUEMILA GIORNI DI ICHKERIA – Marzo 1992

1 Marzo

CONFLITTI SOCIALI – Allo scopo di interrompere le indebite appropriazioni di beni pubblici, soprattutto quelli afferenti ai magazzini della Protezione Civile, o la loro rivendita illegale da parte dei funzionari pubblici, con il Decreto Presidenziale numero 17 il Presidente della Repubblica ordina un censimento generale delle proprietà ed un nuovo protocollo di autorizzazione per il loro utilizzo attraverso speciali permessi presidenziali.

POLITICA NAZIONALE – Con Decreto Presidenziale numero 16, recependo un’iniziativa del Parlamento della Repubblica, il Presidente Dudaev assegna un edificio precedentemente a disposizione del KGB ad un’unità medico – diagnostica a disposizione della popolazione infantile e femminile della Repubblica.

2 Marzo

POLITICA LOCALE – Su iniziativa del Sindaco di Grozny Bislan Gantamirov vengono aperti in città quattro negozi “sociali” destinati alla raccolta ed alla distribuzione di cibo e vestiario agli indigenti. Tale misura è volta a sostenere le fasce deboli della popolazione, sempre più colpita dal rialzo dei prezzi e dalla crisi economica generale.

Bislan Gantamirov (in abiti civili) presenzia ad un’ispezione insieme a Dzhokhar Dudaev (in mimetica)

3 Marzo

NEGOZIATI RUSSO/CECENI – I rappresentanti russi e ceceni si incontrano a Sochi per iniziare un ciclo di negoziati. Dal governo russo arriva la disponibilità a continuare nel limite del possibile il trasferimento dei fondi necessario al pagamento degli stipendi pubblici e dei salari.

5 Marzo

POLITICA NAZIONALE – In ordine a garantire locali adeguati alle strutture del comparto giudiziario della Repubblica, con il Decreto Presidenziale numero 19 “Misure per migliorare le condizioni di lavoro dei tribunali distrettuali della Repubblica Cecena” il Presidente Dudaev ordina che gli edifici, le risorse ed il mobilio appartenute al disciolto Partito Comunista dell’Unione Sovietica siano ceduti in uso alle corti di giustizia.

6 Marzo

CRISI POLITICA IN CECENIA – Umar Avturkhanov, Governatore dell’Alto Terek e principale leader dell’opposizione a Dudaev, pubblica un appello al popolo ceceno nel quale invita i suoi concittadini a non ubbidire al governo indipendentista.

CONFLITTI SOCIALI – A Grozny i rappresentanti dei dipendenti pubblici minacciano uno sciopero generale se il governo non assicurerà il pagamento degli stipendi.

POLITICA ESTERA – Dudaev invia una dichiarazione ai governi di Azerbaijian, Tatarstan, Baskhortostan e Turkmenistan proponendo un’unione monetaria alternativa al rublo, considerato uno strumento imperialista di destabilizzazione per le repubbliche “produttrici di petrolio”.

CRISI RUSSO/CECENA – Reagendo al blocco economico in atto da parte della Federazione Russa, Dudaev dichiara il blocco alle esportazioni dei prodotti strategici (in particolare dei lubrificanti per aerei, dei quali la Cecenia è produttore – leader con il 90% del fabbisogno di tutta la Russia) fin quando Mosca non riaprirà le frontiere.

ECONOMIA E FINANZA– La situazione economica nel paese peggiora di giorno in giorno. Il governo non ha le risorse necessarie a garantire il regolare pagamento degli stipendi. Insegnanti e forze dell’ordine non hanno ricevuto né lo stipendio di Gennaio, né lo stipendio di Marzo, e minacciano di scioperare.

10 Marzo

POLITICA NAZIONALE – Al fine di garantire le risorse necessarie al suo funzionamento, con il Decreto Presidenziale numero 18 il Presidente Dudaev alloca la somma di 200.000 rubli per le spese correnti della neocostituita Corte Suprema della Repubblica. Tale misura dovrà essere implementata con la costituzione di un’apposita voce nel bilancio statale.

12 Marzo

POLITICA NAZIONALE – Con la Legge numero 108/1992 Il Parlamento promulga la Costituzione della Repubblica Cecena. La nuova carta fondamentale, ispirata alle costituzioni occidentali, identifica lo Stato come una repubblica democratica di tipo parlamentare, fondata sul rispetto dei diritti della persona, dei diritti civili e della tolleranza religiosa.

Con Decreto Presidenziale numero 23 il Presidente Dudaev riforma la Protezione Civile Nazionale, assumendo il potere di nomina dei suoi massimi rappresentanti e delegando al Sindaco di Grozny la gestione della protezione civile nella capitale.

POLITICA ESTERA – La delegazione cecena, guidata dal Ministro degli Esteri Shamil Beno giunge a Dagomys, in Abkhazia, dove incontra la controparte russa per iniziare i negoziati tra i governi di Grozny e di Mosca.

Le tre più alte cariche del Parlamento di prima convocazione: Il Presidente del Parlamento, Akhmadov (Al centro) ed i due Vicepresidenti, Mezhidov (a sinistra) e Gushakayev (a destra)

12 Marzo

POLITICA ESTERA – Settanta deputati provenienti dalla Georgia vengono ospitati in sessione dalle autorità cecene, alla presenza dell’ex presidente georgiano Gamsakhurdia e del Capo dello Stato ceceno, Dudaev. Con questo gesto il Presidente della Repubblica Cecena prende una chiara posizione politica in favore dell’ormai decaduto leader georgiano.

12 Marzo

NEGOZIATI RUSSO/CECENI – I negoziati tra Federazione Russa e Repubblica Cecena portano alla sottoscrizione di un documento condiviso nel quale si identificano alcune aree di integrazione politica ed economica tra i due paesi.

I negoziati proseguono mentre la Federazione Russa indice per il 31 Marzo la cerimonia di firma di un nuovo Trattato Federativo con il quale tutti i soggetti federati della Russia fisseranno i loro rapporti con il governo centrale. I moderati ceceni spingono perché la Cecenia firmi il Trattato, ma Dudaev ed i nazionalisti pretendono che prima la Federazione Russa riconosca l’indipendenza della Cecenia.

15 Marzo

NEGOZIATI RUSSO/CECENI – Di ritorno dalla sessione negoziale nella cittadina di Dagomys, la delegazione cecena comunica che il prossimo incontro si terrà a Mosca, e che la delegazione russa ha promesso di allentare il blocco finanziario della Repubblica Cecena se questa ricomincerà ad esportare i prodotti derivanti dalla lavorazione degli idrocarburi.

16 Marzo

POLITICA NAZIONALE – Per favorire gli investimenti nella repubblica il Parlamento vara una moratoria sull’imposta sul reddito, e la abolisce per l’anno di imposta 1992. La misura serve anche a rottamare una enorme quantità di debiti privati nei confronti della pubblica amministrazione, cui la maggior parte dei ceceni non riesce più a far fronte, o che non intende pagare.

CONFLITTI SOCIALI – Continua lo sciopero degli insegnanti e di altri dipendenti del pubblico impiego a causa dei ritardi nel pagamento degli stipendi. In particolare gli insegnanti lamentano il fatto di non aver ancora ricevuto lo stipendio di Gennaio. Il governo assicura che presto i pagamenti riprenderanno regolari, a seguito di accordi per la vendita di prodotti petroliferi che dovrebbero portare alle casse dello Stato la liquidità necessaria a mettere il tesoro in pari con i pagamenti.

17 Marzo

CONFLITTI SOCIALI – Intere categorie di lavoratori pubblici entrano in sciopero a causa del mancato pagamento dei salari. Le scuole, colpite dall’astensione lavorativa degli insegnanti, rimangono chiuse. Il Ministro dell’Economia Taymaz Abubakarov promette che il tesoro ricomincerà a pagare regolarmente gli stipendi non appena la Russia interromperà il blocco dei trasferimenti finanziari.

POLITICA NAZIONALE – Il Parlamento della Repubblica approva una legge con la quale reintroduce l’alfabeto latino in funzione di quello cirillico, imposto dall’Unione Sovietica negli anni ’30. Secondo il parere dei deputati, questo è più aderente alla fonetica della lingua cecena.

CRISI POLITICA IN CECENIA  l’opposizione anti – dudaevita fa circolare volantini nei quali si chiedono le dimissioni di Dudaev. Gruppi armati antidudaeviti prendono posizione nei dintorni di Grozny.

Uno dei leader dell’opposizione antidudaevita, Umar Avturkhanov

20 Marzo

POLITICA ESTERA – Con Decreto Presidenziale il Presidente Dudaev ordina al Ministero degli Esteri di stabilire regolari relazioni diplomatiche con la Repubblica di Georgia “non appena l’ordine costituzionale sarà ripristinato”. Il provvedimento è essenzialmente un gesto di amicizia politica al decaduto presidente georgiano Gamsakhurdia, il quale attualmente risiede a Grozny e lavora alla riconquista del potere sostenuto da numerosi ex esponenti del Soviet Supremo Georgiano, anch’esso disperso a seguito del colpo di stato dell’anno precedente.

20 Marzo

POLITICA NAZIONALE – Dudaev promulga il Decreto “Sulle aliquote di dazio statale da addebitarsi sulle domande e sui reclami presentati in tribunale, nonché sulle imposte degli atti notarili e dello stato civile” con il quale calmiera i prezzi degli atti pubblici, agevolando la popolazione vessata dalla crisi economica ma riducendo al minimo gli introiti a disposizione del comparto della giustizia, il quale già versa in una cronica carenza di risorse per poter funzionare.

24 Marzo

POLITICA NAZIONALE – In ordine a razionalizzare i servizi sanitari della Repubblica, con il Decreto Presidenziale numero 30 Dudaev stabilisce la conversione del centro medico del Ministero degli Interni in ospedale policlinico al servizio dei dipendenti pubblici e delle forze dell’ordine, decretando che tale struttura sarà finanziata da specifiche voci di bilancio a carico delle istituzioni statali che utilizzeranno la struttura.

25 Marzo

MOVIMENTI POLITICI – Il Congresso Nazionale del Popolo Ceceno (OKChN) dal quale sono emerse le forze che hanno scatenato la Rivoluzione Cecena, delibera una nuova sessione da tenersi in Maggio. La Costituzione appena approvata non ha riconosciuto al Congresso alcuno spazio istituzionale, ed i nuovi rappresentanti dell’organizzazione, emersi dal “travaso” di molti dei suoi leaders nelle istituzioni della Repubblica, rivendicano il ruolo centrale che a loro parere il Congresso dovrebbe avere nella Cecenia indipendente.

Yaragi Mamodaev, di ritorno da un viaggio privato in Giappone, relaziona riguardo ai suoi contatti con il Ministero degli Esteri del Sol Levante e con alcuni industriali, i quali si sono detti disponibili a saggiare le possibilità di una collaborazione economica.

A latere della sua conferenza stampa Mamodaev suggerisce che il Parlamento, dei cui 41 deputati soltanto uno (Gleb Bunin) è russo e nessuno appartiene ad alcuna delle minoranze che abitano la repubblica, dovrebbe sciogliersi e ricostituirsi secondo un criterio etnicamente più rappresentativo.

26 Marzo

TENSIONI SOCIALI – Sciopero dei vigili del fuoco, i quali lamentano ritardi di tre mesi nel pagamento degli stipendi. L’allentamento delle tensioni con la Russia ha fatto si che da Mosca siano arrivati 150 milioni di rubli per il pagamento di stipendi e pensioni, ma queste risorse sono ampiamente insufficienti a coprire gli ammanchi delle casse statali.

POLITICA NAZIONALE – In un incontro con l’Associazione dell’Intellighenzia della Repubblica Cecena, il Presidente Dudaev afferma che l’indipendenza del Paese non è in discussione, mentre lo sono tutti i suoi aspetti “collaterali”, come eventuali accordi di cooperazione economica con la Federazione Russa e con i paesi produttori di petrolio. In questo modo Dudaev ribadisce la propria totale contrarietà a qualsiasi negoziato di tipo federativo con Mosca, eventualità ventilata sia dagli stessi intellettuali, sia da correnti interne al Parlamento.

28 Marzo

TERRORISMO –  Una banda di sequestratori provenienti dal Territorio di Stavropol chiede asilo al governo ceceno, ma questo lo nega ed ordina l’arresto dei sequestratori, ed il rilascio degli ostaggi. I terroristi vengono da prima tradotti nell’edificio del Ministero degli Interni, poi in una caserma della Guardia Nazionale.

28 Marzo

CRISI POLITICA IN CECENIA – La polizia antisommossa, dipendente dal Ministero degli Interni, è in stato di agitazione e chiede che il Ministero abbia riconosciuta una guida ufficiale, mentre adesso si trova diretto da un Ministro “de facto”, Umals Alsultanov, peraltro inattivo. Egli, già Ministro negli ultimi mesi di vita della ASSR Ceceno – Inguscia, era stato esautorato a causa della sua sospetta collaborazione con il Comitato di Emergenza responsabile del Putsch di Agosto e sostituito da Vakha Ibragimov, ma Dudaev lo ha riconfermato alla guida del dicastero nel suo “governo provvisorio”. Al momento della sua presentazione al Parlamento non ha ottenuto i voti necessari, pertanto si è posto in stato di riposo in attesa di dare le dimissioni in favore del suo successore. I funzionari del Ministero sono quindi divisi tra coloro che premono per una sua riconferma e coloro che chiedono la nomina di Ibragimov.

30 Marzo

CRISI POLITICA IN CECENIA – Milizie armate antidudaevite si radunano nei sobborghi di Grozny. In alcuni villaggi si segnala la distribuzione di armi a volontari disposti a mettere a segno un colpo di mano per estromettere il Presidente Dudaev e riportare la Cecenia nella Federazione Russa.

Vita quotidiana a Grozny nell’estate del 1992


31 Marzo

COLPO DI STATO DI MARZO –  Un gruppo di ex funzionari della RSSA Ceceno – Inguscia ed alcuni rappresentanti dell’opposizione, favorevoli alla federazione con la Russia tenta un colpo di Stato. Milizie armate e reparti inquadrati nella Guardia Nazionale occupano la TV e la Radio. Un “Comitato di Emergenza” si riunisce per costituire un governo di transizione che porti la Cecenia ad un Referendum sull’adesione alla Federazione Russa e successivamente a nuove elezioni parlamentari. Le unità del Ministero degli Interni, in questo momento prive di un Ministro e dirette dal Viceministro degli Interni, Udiev, rimangono acquartierate nelle caserme.

Dopo alcune ore di sbandamento una folla di sostenitori dell’indipendenza si raduna davanti al Palazzo Presidenziale, dove il Presidente del Parlamento Akhmadov legge la mozione dell’assemblea che condanna il colpo di stato in atto ed il Presidente Dudaev si appella al popolo affinché difenda l’indipendenza appena conquistata.

Nel corso del Pomeriggio la Guardia Nazionale riprende il controllo della città, espugna l’edificio della TV di Stato e costringe gli insorti ad abbandonare Grozny. Nelle sparatorie muoiono almeno quindici persone, ed una quarantina sono i feriti. L’opposizione moderata, critica verso il governo Dudaev, condanna parimenti le azioni del Comitato d’Emergenza, gridando ad un complotto ordito dalla leadership russa per provocare una guerra civile nel paese.

In serata il Parlamento torna a riunirsi in assemblea, mentre il Deputato e leader del VDP Zelimkhan Yandarbiev condanna i “nemici insidiosi del popolo ceceno” i quali, anziché accettare l’offerta di mediazione pubblicamente fatta dal Parlamento alcuni giorni fa, hanno deciso di prendere le armi contro lo Stato con ,’intento di rovesciarlo.

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