Costituzione

Costituzione della Repubblica Cecena, adottata il 12 Marzo 1992 con Decreto 108 del Parlamento della Repubblica Cecena a Grozny

Edizione commentata

(i paragrafi in corsivo sono commenti inseriti dalla redazione)

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Grozny, 2 marzo 1992
Decreto numero 108

Procedura per l’entrata in vigore della Costituzione della Repubblica cecena

Il Parlamento della Repubblica Cecena decide:

1. La Costituzione della Repubblica cecena entrerà in vigore il 12 marzo 1992.

2. Il giorno di adozione della Costituzione della Repubblica Cecena il 12 marzo è dichiarato festa nazionale.

3. Il giorno dell’entrata in vigore della Costituzione della Repubblica Cecena, la Costituzione della Repubblica Socialista Sovietica Autonoma Cecena-Inguscia del 1978 con i suoi successivi emendamenti e aggiunte è terminata.

4. Le leggi della Repubblica Socialista Sovietica Autonoma Cecena-Inguscia e della Repubblica Cecena-Inguscia, così come le leggi che ne derivano, che erano in vigore al momento dell’entrata in vigore della Costituzione della Repubblica Cecena, restano in vigore se non lo contraddicono e le leggi della Repubblica cecena adottate sulla base.

5. Il capitolo “Potere giudiziario” entra in vigore per fasi man mano che viene attuata la riforma giudiziaria, compresa l’adozione di leggi sul sistema giudiziario, la Corte suprema della Repubblica cecena e la Corte costituzionale della Repubblica cecena, nonché altre leggi che assicurano l’attuazione delle norme contenute in questo articolo. I termini e la procedura per la riforma giudiziaria sono stabiliti dal Parlamento della Repubblica cecena. I giudici di tutti i tribunali della Repubblica cecena, eletti conformemente alla legge della Repubblica cecena della Repubblica cecena, in vigore fino all’entrata in vigore della Costituzione della Repubblica cecena, mantengono i loro poteri fino all’elezione dei giudici secondo le modalità stabilite da questa Costituzione.

6. D’ora in poi, fino all’adozione della legge della Repubblica Cecena sulla Procura della Repubblica, la Procura della Repubblica Cecena mantiene i poteri previsti dalla legislazione in vigore il giorno dell’entrata in vigore della Costituzione della Repubblica Cecena.

7. Fino all’adozione della legge sul tribunale arbitrale della Repubblica Cecena, l’arbitrato statale della Repubblica Cecena mantiene i poteri previsti dalla legge applicabile.

8. Fino alla creazione del proprio sistema monetario e creditizio o alla conclusione di un accordo sull’unificazione di tali sistemi con altri Stati, il sistema monetario e creditizio dell’ex Unione Sovietica è in vigore nella Repubblica Cecena.

9. Fino al 1 ° gennaio 1993, tutti gli atti normativi repubblicani e locali sono soggetti a revisione per eliminare le contraddizioni con le norme della Costituzione sia nel contenuto che nella forma, fino ad allora gli atti normativi continuano ad essere applicati in quanto non contraddicono la Costituzione della Repubblica Cecena.

10. Le leggi citate nella Costituzione della Repubblica Cecena devono essere adottate o riviste prima del 1 ° gennaio 1993.

11. Le leggi dell’URSS e dell’RSFSR, della Federazione Russa, nonché di altri atti normativi continuano ad applicarsi nel territorio della Repubblica Cecena nella misura in cui non contraddicono la Costituzione della Repubblica Cecena.

12. Il Parlamento della Repubblica Cecena, eletto prima dell’adozione della Costituzione della Repubblica Cecena, esercita tutti i poteri conferiti al Parlamento da questa Costituzione.

13. Il Presidente della Repubblica Cecena, eletto prima dell’adozione della Costituzione, esercita i suoi poteri conferiti al Presidente da questa Costituzione durante il mandato per il quale è eletto. 

Il Presidente del Parlamento della Repubblica Cecena

Hussein Akhmadov

Preambolo

Con la volontà dell’Altissimo il popolo della Repubblica Cecena, esprimendo le aspirazioni del popolo ceceno, guidato dalle idee dell’umanesimo e con l’obiettivo di creare una società socialmente giusta, consapevole dell’alta responsabilità verso le generazioni presenti e future dei nostri compatrioti, rispettando i diritti e gli interessi di tutte le nazioni e di tutti i popoli, proclamando la Repubblica Cecena come uno stato sovrano e indipendente e riconoscendosi un soggetto uguale nel sistema della comunità mondiale delle nazioni, accetta la presente Costituzione e la considera d’ora in poi la legge fondamentale della società e dello Stato.

INTRODUZIONE ALLA COSTITUZIONE –  Il preambolo della Costituzione presenta la carta fondamentale della Repubblica. In esso si esprime la consapevolezza della classe dirigente del nuovo Stato, sorto dalla “Rivoluzione Cecena” del 1991, di aver portato il paese alla piena indipendenza. Importante in questo senso è la definizione della Repubblica come di uno Stato “sovrano e indipendente”, “uguale nel sistema della comunità mondiale delle nazioni”. Ciò configura la Repubblica come un soggetto di diritto pienamente autonomo, ed in quanto tale capace di svolgere tutte le attività tipiche di uno Stato indipendente.

ELEMENTI CONFESSIONALI –  In seconda battuta è importante notare che il preambolo è garantito dalla “volontà dell’Altissimo”, cioè da Allah, unico dio dell’Islam. Ciò identifica la Costituzione come un documento non neutrale sotto il profilo religioso, ma caratterizzato fin dalle sue premesse come un “documento confessionale”.

Sezione 1 – Basi del Sistema Costituzionale

Articolo 1

La Repubblica Cecena è uno stato di diritto democratico e sovrano creato come risultato dell’autodeterminazione del popolo ceceno. Esso ha il supremo potere riguardo il territorio e le ricchezze nazionali; determina indipendentemente la sua politica interna ed estera; adotta la Costituzione e le leggi aventi vigore entro il suo territorio. La sovranità statale della Repubblica Cecena è indivisibile.

UNITA’ DELLO STATO – Oltre a ribadire la piena sovranità della Repubblica Cecena, già dichiarata nel preambolo, l’articolo la definisce come “indivisibile”, in riferimento alla natura “rigida” della sua dimensione politica. La Repubblica Cecena è una e indivisibile, e nessuna istanza in questo senso può essere accolta nella dialettica politica dello Stato.

Articolo 2

Il popolo della Repubblica Cecena è l’unica fonte di tutto il potere nello Stato. Il popolo esercita  il potere sovrano che gli appartiene direttamente e attraverso il sistema delle strutture del potere legislativo, esecutivo e giudiziario da questo create, nonché attraverso gli organi di autogoverno. Ne’ una parte del popolo, né un’organizzazione e individuo possono appropriarsi del potere nello Stato. L’appropriazione illegale del potere è un crimine grave. Le elezioni degli organi rappresentativi si svolgono sulla base di elezioni a suffragio universali, egalitarie  e dirette con la libera nomina dei candidati ed il voto segreto. Il mandato di qualsiasi organo e funzionario, nonché la procedura degli organi esecutivi e giudiziari sono determinati dalla Costituzione e dalle leggi.

STATO DI DIRITTO –  L’articolo 2 della Costituzione sancisce la natura della Repubblica Cecena come quella di uno Stato di diritto. La legge norma la formazione degli organi dello stato e ne garantisce la corretta costituzione, il loro mandato ed il modo con il quale i funzionari vengono nominati. Base del sistema di formazione dell’organizzazione statale sono elezioni libere a scrutinio segreto nel rispetto del principio democratico al quale la Costituzione è ispirata. 

Articolo 3

La persona è il valore più alto e l’obiettivo principale della politica dello stato. La Repubblica Cecena rispetta e protegge i diritti umani, offre pari opportunità per il libero sviluppo della persona, garantisce la giustizia sociale e la sicurezza personale della persona. Nella Repubblica Cecena i diritti umani sono garantiti conformemente ai principi ed alle norme generalmente riconosciute del diritto internazionale.

DIRITTI UMANI E CENTRALITA’ DELLA PERSONA –  Dopo essersi definita come uno Stato di diritto, la Repubblica Cecena inquadra il suo operato nel più ampio spazio del diritto internazionale, in questo caso citato come riferimento fondamentale nel rispetto delle libertà personali e dei diritti umani. La persona, definita “il valore più alto e principale della politica dello stato” è inviolabile, la sua sicurezza ed il suo sviluppo sono da promuovere e garantire.

Articolo 4

Lo stato, i suoi organi ed i suoi funzionari servono l’intera società, e non una parte di essa.Esso promuove il consolidamento di tutti gli strati ed i gruppi sociali, nazioni e popoli della Repubblica Cecena sulle basi della giustizia sociale, del consenso civile e della pace. La democrazia nella Repubblica Cecena è perseguita sulle basi del pluralismo ideologico e politico. Nessuna  ideologia può essere  stabilita come unica ufficiale (abolita successivamente).  Partiti e associazioni pubbliche sono create ed agiscono  nel quadro della Costituzione.  Partiti politici ed altre associazioni pubbliche che propagandano ostilità razziale, nazionale, socile, religiosa e di classe, che istigano alla violenza ed al rovesciamento del sistema costituzionale sono bandite. Non è consentita la crazione e l’attività dei partiti politici negli organi dello stato, nelle Forze Armate, così come nelle imprese di stato e nelle strutture educative.  Le decisioni delle organizzazioni dei partiti non possono avere effetti obbligatori per gli organi dello stato, le istituzioni statali, le organizzazioni e le imprese, i loro dipendenti nell’esercizio delle loro funzioni ufficiali. Le associazioni religiose sono separate dallo stato, gestiscono indipendentemente  i loro affari ed agiscono indipendentemente dai suoi organi. Lo stato sostiene le attività socialmente utili delle associazioni religiose. (abolita successivamente). Nella Repubblica Cecena, la religione di stato è l’Islam. Nella repubblica, a tutti è garantito il rispetto delle proprie opinioni e credenze, nonché il libero esercizio di culti religiosi (inserito successivamente). La legge determina la registrazione di associazioni pubbliche e religiose, nonché di partiti e movimenti politici, Partiti e movimenti politici, associazioni pubbliche e religiose registrate secondo le modalità previste dalla legge, godono dei diritti di un’entità legale, utilizzano e liquidano liberamente le loro strutture, proprietà e fondi. Rafforzare l’autorità dello stato, in relazione al rispetto delle sue attribuzioni e dei suoi simboli è dovere di tutti i cittadini, delle associazioni pubbliche e dei mass media.

PLURALISMO E CONDANNA DELL’ODIO –  La Repubblica Cecena organizza la dialettica politica intorno al principio del rispetto del pluralismo ideologico e politico. Nessun partito o organizzazione propagandi l’abolizione di questo principio, così come l’odio e la contrapposizione tra gruppi di cittadini, può esercitare la sua attività entro i confini della repubblica. Viene esplicitamente citato il divieto di istituire una ideologia di stato (divieto che, nelle versioni successive della Costituzione, sparirà dall’articolo).

STATO LAICO E INDIPENDENZA DELLE ASSOCIAZIONI RELIGIOSE – La Costituzione definisce le associazioni religiose come “separate dallo Stato” secondo il principio dello Stato Laico di stampo occidentale. Tale paragrafò sarà abolito nelle versioni “emendate” della Costituzione, ed al suo posto verrà introdotto un nuovo paragrafo (qui riportato in verde) nel quale l’Islam viene istituito come “Religione di stato”, introducendo un importante elemento confessionale e modificando sostanzialmente la natura laica della costituzione a favore di una svolta confessionale.

ORGANIZZAZIONI PUBBLICHE  – Le organizzazioni politiche e religiose hanno pieno diritto di operare previa registrazione. La loro iscrizione nei pubblici registri garantisce che queste siano considerate soggetti del diritto, e pertanto possano disporre dei loro beni a proprio piacimento.

Articolo 5

Lo stato, tutti i suoi organi ed i suoi funzionari sono vincolati dalla legge e dall’ordine costituzionale. Nella Repubblica Cecena è assicurata la supremazia della Costituzione delle leggi su tutti gli altri atti normativi. Le leggi e gli altri atti legali che contraddicono le disposizioni della Costituzione non hanno valore legale. Gli atti normativi che non sono pubblicati ufficialmente per la pubblicità pubblica non obbligano i cittadini e non sono applicati dai tribunali. Le disposizioni della Costituzione hanno un effetto diretto. I poteri legislativo, esecutivo e giudiziario nella Repubblica Cecena sono separati e, nell’ambito dei loro poteri, agiscono in modo indipendente, interagendo tra loro e bilanciandosi.

CENTRALITA’ DELLA COSTITUZIONE –  Come in ogni stato di diritto fondato su una Costituzione, essa prevale si qualsiasi norma e, conseguentemente, anche le leggi varate nel rispetto della stessa prevalgono su tutti gli altri atti normativi.

SEPARAZIONE DEI POTERI – La Repubblica Cecena osserva, in via formale, la separazione dei poteri legislativo, esecutivo e giudiziario. Tale separazione sarà spesso messa in discussione durante la storia della Repubblica, provocando frequenti interventi da parte della Corte Costituzionale in difesa di questo principio.

Articolo 6

In politica estera, il rispetto della Repubblica Cecena del diritto e della libertà dei popoli è guidato dai principi e dalle norme convenzionali del diritto internazionale. Tale politica mira alla pace universale ed equa basata sui valori umani comuni per concludere affari e cooperazione reciprocamente vantaggiosa con tutti i paesi. Favorevole all’estensione dello stato di diritto nella comunità internazionale, la Repubblica Cecena ha facoltà di entrare a far parte di organizzazioni internazionali, sistemi di sicurezza collettiva ed entità inter statali.

FACOLTA’ DI STRINGERE ACCORDI E FIRMARE TRATTATI –  Nucleo centrale di questo articolo, considerata l’evoluzione storica della Repubblica, è il secondo paragrafo, nel quale si fa riferimento alla possibilità da parte della Repubblica Cecena di entrare a far parte di “entità interstatali”. Tali “entità”, definite in maniera così generica, sembrano accordare al Parlamento della Repubblica la facoltà di entrare a far parte di una federazione di stati, come ad esempio la Federazione Russa. Questa dichiarazione potrebbe quindi tradire la volontà, almeno potenziale, di alcuni estensori della Costituzione di negoziare l’ingresso della Cecenia nella Federazione Russa, come in effetti accadde tra il 1992 ed il 1993, quando una consistente fronda parlamentare tentò di raggiungere un accordo interstatale con il governo di Mosca avvalendosi anche delle indicazioni contenute nell’Art. 6 della Costituzione.

Articolo 7

I media sono liberi dalla censura. Svolgendo le attività pubblicamente sono responsabili della violazione della Costituzione e delle leggi. Non è consentita la monopolizzazione dei mass media da parte di enti statali, associazioni pubbliche, partiti politici, gruppi  e singoli. La procedura di costituzione dei mass media, i loro diritti ed obblighi, nonché la loro responsabilità sono stabiliti dalla legge.

LIBERTA’ D’INFORMAZIONE E PLURALISMO –  La legge stabilisce che non si possa applicare la censura alle attività dei media, e che né lo Stato, né qualsiasi altro soggetto può monopolizzarla. Tale principio sarà largamente eluso sia dal governo Dudaev che dall’opposizione in molti casi, pur non venendo mai abolito ufficialmente.

Articolo 8

Nella Repubblica Cecena sono garantite la libertà economica dei cittadini e dei lavoratori collettivi, una varietà di forme di proprietà e pari condizioni per la loro protezione legale. Basata su interessi pubblici, la legge stabilisce i limiti della libertà di attività economica dei cittadini e dei collettivi di lavoro.

LIBERTA’ ECONOMICA –  Non essendo ancora stabilito con certezza l’ordinamento legale intorno alla proprietà privata ed all’iniziativa economica, l’articolo tenta di stabilire il principio della libertà di iniziativa prendendo in considerazione tutte le possibili variabili. Interessante a questo titolo è il riferimento ai “lavoratori collettivi”, retaggio del sistema economico socialista che fino a pochi mesi prima della stesura della Costituzione rappresentava il nucleo dell’economia cecena. 

Articolo 9

La proprietà nella Repubblica è suddivisa in proprietà privata e statale. La terra, il sottosuolo, lo spazio aereo, l’acqua, la fauna e la flora nelle loro condizioni naturali sono proprietà integrale del popolo della Repubblica Cecena. La concessione del terreno ai cittadini, alle imprese, agli stabilimenti ed alle organizzazioni per il possesso e l’uso si svolge ai sensi della legge in considerazione delle esigenze e degli interessi pubblici. Il regime giuridico dei tipi e delle forme di proprietà è stabilito dalla legge.

DIRITTO DI PROPRIETÀ’ –  l’articolo introduce e tutela la proprietà privata, ma ne stabilisce anche delle importanti limitazioni, in primo luogo per quanto riguarda la terra, che la Costituzione definisce come un bene pubblico. Rispetto a questo il dibattito politico si dispiegherà vigorosamente negli anni successivi alla promulgazione, contrapponendo i favorevoli alla privatizzazione della terra ai contrari. Il Presidente Dudaev si dichiarerà sempre contrario alla privatizzazione delle terre, mentre numerosi esponenti del Parlamento e lo stesso Primo Ministro Yaragi Mamodaev sosterranno con vigore la necessità di distribuire la proprietà del suolo ai cittadini.  

Articolo 10

La proprietà privata dei cittadini della Repubblica Cecena è un loro diritto personale e viene utilizzata a loro discrezione. Il funzionamento delle imprese private appartenenti ad una persona o un gruppo di persone è svolto ai sensi della legge. La legge può limitare o vietare tipi di attività privata nell’interesse pubblico.

PROPRIETA’ PRIVATA E LIBERTA’ DI IMPRESA –  l’articolo specifica la piena garanzia data dallo Stato alla proprietà privata, stabilisce il diritto di iniziativa economica alle imprese private, pur riservandosi il diritto di impedirla qualora questa vada in contrasto con l’interesse pubblico. L’articolo, al pari di tutti gli altri relativi alla sfera economica e della proprietà, risulta piuttosto generico, rispecchiando il fatto che al momento della stesura della Costituzione non era ancora chiaro nel mondo post – sovietico come regolare proprietà privata ed iniziativa economica privata. Nel dubbio, l’Assemblea Costituente stabilì un sostanziale primato dell’interesse pubblico su quello privato. 

Articolo 11

Ai fini della protezione della salute delle persone e del mantenimento delle normali condizioni di vita lo Stato adotta le misure necessarie alla protezione della terra, del sottosuolo e dell’ambiente.

DIFESA DELL’AMBIENTE –  La decisione di istituire un apposito capitolo, peraltro uno dei primi, è probabilmente conseguenza della comune matrice ambientalista dei primi movimenti di protesta che avrebbero portato alla Rivoluzione Cecena, dei quali i padri fondatori della repubblica facevano parte, o ai quali parteciparono. I primi raduni contro la leadership sovietica furono organizzati per protestare contro la costruzione di un impianto biochimico a Gudermes, nel 1988. Il Movimento Verde fu una delle prime associazioni post – sovietiche nate in Cecenia, ed il sentimento ambientalista fu uno dei più importanti motori di aggregazione dei primi movimenti antisovietici.

Articolo 12

La Repubblica Cecena attua una politica demografica umana, tutela la maternità e l’infanzia, fornisce assistenza necessaria alla famiglia come principale unità sociale, fornisce un salario di sussistenza garantito. Ai bambini è garantita costante protezione sociale. Lo stato è chiamato a soddisfare le esigenze della società con asili nido e strutture ricreative, e si occupa in modo particolare di proteggere la salute dei bambini.

CENTRALITA’ DELLA FAMIGLIA E REDDITO DI CITTADINANZA –  La Repubblica riconosce la famiglia come nucleo sociale essenziale, la promuove e la sostiene con ogni mezzo a sua disposizione, in particolare tutelandone la capacità di reddito tramite un salario minimo garantito e prendendosi cura della salute dei bambini tramite asili nido, strutture ricreative e sanitarie. 

Articolo 13

La Repubblica Cecena persegue una politica giovanile attiva, volta a fornire ai giovani le condizioni per ottenere un’istruzione generale e professionale, posti di lavoro conformi alla loro vocazione, capacità, livello di istruzione e tenendo conto delle esigenze sociali. Lo stato sviluppa e attua programmi per sostenere le giovani famiglie e le aiuta ad ottenere alloggi a condizioni favorevoli. Gli enti statali interagiscono con le organizzazioni giovanili nel risolvere i problemi della vita politica, tengono conto delle loro opinioni nello sviluppo di programmi sociali, economici, ambientali e di altro tipo.

POLITICHE GIOVANILI – La Repubblica sostiene i giovani e facilita il loro inserimento nella società e nel mondo del lavoro. Come nel caso dell’articolo 11, anche in questo caso uno dei primi articoli della Costituzione è dedicato ad un altro problema endemico del paese. In effetti, a ben guardare, sembra più il punto di un programma politico che un articolo di una carta fondamentale. La ragione di questo interesse così enfatizzato è da rintracciarsi, con ogni probabilità, nella catastrofica situazione nel quale versavano le classi più giovani del popolo ceceno. Agli inizi degli anni ’90 queste erano le meno scolarizzate, le meno qualificate e le meno occupate di tutta l’URSS. Allo scoppio della Rivoluzione Cecena circa il 40% dei giovani non possedeva un lavoro stabile, e non aveva le qualifiche per poter competere con i lavoratori qualificati di altre nazionalità.

Articolo 14

Nella Repubblica Cecena sono implementati i servizi di sanità pubblica gratuita e qualificata, sicurezza sociale, istruzione pubblica, cultura e sport. Lo stato stanzia le risorse finanziarie e materiali necessarie a questi scopi.

POLITICHE GIOVANILI – L’articolo definisce la Repubblica come uno stato nel quale i servizi essenziali sono pubblici, finanziati dallo stato e costantemente implementati. La catastrofica situazione finanziaria nella quale verserà lo stato ceceno fin dai primi anni dell’indipendenza impedirà l’attuazione di fatto di questo importantissimo articolo della Costituzione.

Articolo 15

La Repubblica Cecena si occupa dello sviluppo della scienza, dell’arte, della letteratura e dell’arte popolare e crea le condizioni per innalzare il livello intellettuale, spirituale e morale della popolazione. Lo stato non consente la diffusione di opere e attività che minano i principi morali della società.

PRINCIPI MORALI DELLA SOCIETA’ – La repubblica tutela le forme di espressione scientifica e artistica della società che non minino i suoi principi morali. In questo articolo si affaccia, in termini piuttosto generici, la tutela dei valori morali. Non è specificato quale sia l’ordine morale rispetto al quale la società dovrebbe essere garantita. Probabilmente nel pensiero dei padri costituenti non vi era un riferimento di natura confessionale, ma certamente un articolo così scritto lascia immaginare che lo Stato sia depositario di un complesso di valori morali da difendere, in nome del quale certe attività scientifiche, o artistiche, possono essere censurate. Questo è un elemento di contrasto rispetto a quanto affermato in numerosi, precedenti articoli, e forse frutto di un compromesso tra le forze laiche della Rivoluzione Cecena e quelle confessionali. 

Articolo 16

Le questioni più importanti riguardo la vita dello stato sono sottoposte a discussione nazionale, e sottoposte a votazione popolare (referendum).

REFERENDUM – L’ultimo articolo della prima sezione introduce lo strumento del referendum nel processo legislativo dello stato. Non si specifica se esso sia abrogativo o affermativo, né in  quali, specifici ambiti esso sia ritenuto legittimo. Appena poco più di un anno dopo la promulgazione della Costituzione, la prospettiva di un referendum costituzionale promosso dall’opposizione al governo del Generale Dudaev innescherà una catena di eventi che porterà ad un colpo di stato militare ed alla soppressione del Parlamento, oltre ad una serie di pesanti emendamenti alla Costituzione stessa.  

Sezione 2 – Diritti, libertà e obblighi dei cittadini

Articolo 17

La Repubblica Cecena riconosce i diritti naturali e inalienabili per ogni cittadino. Essa garantisce e protegge questi diritti, garantisce l’adempimento da parte dei cittadini dei loro doveri. I diritti, le libertà e i doveri dei cittadini della Repubblica Cecena non possono essere annulati o limitati, ed i loro doveri ampliati da altri atti e azioni. I regolamenti che riducono o limitano i diritti e le libertà legati dei cittadini non hanno valore legale.

DIRITTI NATURALI –  In questo primo articolo sui diritti e i doveri dei cittadini, la Costituzione introduce il concetto di “diritti naturali” così come definiti dalla dottrina giusnaturalista. Stabilisce che tali diritti non possono essere in alcun modo limitati, così come i doveri estesi oltre la misura prevista dalla legge, pena l’annullamento degli atti. Si tratta di un articolo che riflette la cultura giuridica giusnaturalista, alla quale agli inizi degli anni ’90 avevano ormai aderito quasi tutti gli stati di moderna concezione.

Articolo 18

Diritti, libertà ed obblighi dei cittadini della Repubblica Cecena sono stabiliti ed attuati in conformità con gli obblighi della Repubblica Cecena ai sensi di trattati ed accordi internazionali.

OBBLIGHI DEI CITTADINI –  In questo articolo si interpreta il dovere del cittadino come estensione del dovere dello Stato in conformità con gli accordi internazionali.

Articolo 19

Il cittadino e lo stato sono vincolati da diritti e responsabilità reciproci. Gli enti ed i funzionari statali sono tenuti a garantire e proteggere i diritti e le libertà dei cittadini, e ad incoraggiare la azioni pubbliche sui diritti umani.

RECIPROCITA’ GIURIDICA – L’articolo evidenzia il rapporto di reciprocità tra l’autorità dello Stato e la libertà del cittadino, stabilendo che è compito dello Stato, per mano dei suoi enti e funzionari, proteggere la virtuosità di questo rapporto.

Articolo 20

I diritti dei cittadini sono inseparabili dalle loro funzioni. Il cittadino agisce liberamente in conformità con i suoi diritti e doveri. Allo stesso tempo, non deve violare i diritti e gli interessi legittimi di altri cittadini e danneggiare lo stato e la pubblica sicurezza, lo stato di diritto ed i principi morali della società.

OBBEDIENZA AI PRINCIPI MORALI –  Oltre a definire la natura del rapporto tra i diritti e i doveri di ogni cittadino, l’articolo ribadisce il dovere di ognuno di “Non violare […] i principi morali della società”. Ancora una volta viene reintrodotto il principio morale, tipico dei sistemi confessionali, il cui mancato rispetto produce infrazione alla Costituzione.

Articolo 21

Tutti i cittadini della Repubblica Cecena sono uguali davanti alla legge e, in tribunale, hanno uguale diritto alla difesa, indipendentemente da nazionalità, razza, origine sociale, genere, lingua, religione, luogo di residenza, status di proprietà, convinzioni politiche e di altro tipo, affiliazione a partito o altre circostanze. L’uguaglianza dei cittadini è garantita in tutti gli ambiti dello stato e della vita pubblica. I privilegi di determinati strati sociali, gruppi di popolazione, individui, nonché la discriminazione dei cittadini per qualsiasi motivo contraddicono la giustizia sociale e debbono essere eliminati sulla base della legge. Benefici per determinati gruppi di cittadini possono essere stabiliti solo dalla legge.

LA LEGGE E’ UGUALE PER TUTTI –  altro pilastro del moderno stato di diritto è il principio per il quale la legge è uguale per tutti, e tutti hanno diritto ad essere difesi in tribunale. 

Articolo 22

Uomini e donne hanno gli stessi diritti e libertà.

UGUAGLIANZA DI GENERE –  l’articolo stabilisce l’uguaglianza di genere, sia in fatto di diritti che in fatto di libertà. Questo articolo sarà messo in seria discussione durante il governo Maskhadov, quando si tenterà di trasformare la Repubblica Cecena di Ichkeria in uno stato totalmente confessionale, secondo i dettami della legge islamica, la quale certamente non riconosce uguaglianza di genere.

Articolo 23

L’uguaglianza dei cittadini di varie nazionalità è garantita. La limitazione diretta o indiretta dei diritti o l’istituzione di privilegi e vantaggi per motivi nazionali è punibile dalla legge. Lo stato protegge i diritti delle minoranze nazionali.

GARANZIA PER LE MINORANZE –  l’articolo stabilisce che il principio di nazionalità non può essere in alcun  modo considerato valido ai fini dell’istituzione di privilegi o corsie preferenziali. Questo articolo sarà ferocemente attaccato dai nazionalisti radicali, soprattutto alla fine della Prima Guerra Cecena, ma anche sotto il regime di Dudaev. In particolare la sua modifica sarà chiesta a gran voce dopo la guerra dai rassemblement politici leali a Shamil Basayev e Zelimkhan Yandarbiev, fautori di una legge volta a stabilire una priorità per i ceceni rispetto agli altri abitanti della Repubblica nell’assegnazione delle risorse e degli uffici pubblici. 

Articolo 24

Nella Repubblica Cecena è stabilita una sola cittadinanza. I motivi e la procedura per l’acquisizione e la revoca della cittadinanza sono stabiliti dalla legge. Un cittadino della Repubblica Cecena non piò essere privato della cittadinanza o del diritto di cambiare cittadinanza. Un cittadino della Repubblica Cecena non può essere espulso dalla repubblica. La Repubblica protegge i suoi cittadini oltre i suoi confini.

CITTADINANZA –  l’articolo introduce una forma di cittadinanza esclusiva, tipica degli stati indipendenti, quale i padri fondatori consideravano la Repubblica.

Articolo 25

Ai cittadini stranieri e gli apolidi che si trovano nel territorio della Repubblica Cecena sono garantiti diritti e libertà conformemente alla Costituzione della Repubblica Cecena ed al diritto internazionale. I cittadini stranieri e gli apolidi sono tenuti a rispettare la Costituzione e le leggi della Repubblica Cecena. Possono godere del diritto di asilo politico nella Repubblica Cecena. La Procedura e le condizioni per la concessione dell’asilo politico sono stabilite dalla legge.

STRANIERI E APOLIDI –  si riconoscono i diritti ed i doveri tipici dei cittadini stranieri e degli apolidi che soggiornano entro i confini della Repubblica, e si da facoltà a questa di concedere diritto di asilo secondo quando prescritto dalla legge.

Articolo 26

I cittadini della Repubblica Cecena hanno diritto di lavorare. La remunerazione di un dipendente per il lavoro svolto è stabilita di comune accordo dalle parti e non può essere inferiore al livello di sussistenza stabilito ufficialmente. Lo stato adotta le misure per garantire l’occupazione, attua programmi di istruzione e formazione professionale, profilando il dipendente tenendo conto delle esigenze sociali. Il lavoro forzato è proibito, salvo quanto previsto dalla legge.

DIRITTO AL LAVORO E LAVORO FORZATO –  la Costituzione garantisce il diritto al lavoro e ad un salario minimo. Proibisce il lavoro forzato, ma non del tutto. Infatti specifica che esso è proibito “salvo quanto previsto dalla legge”. Si può immaginare che questo riferimento sia volto al lavoro coatto stabilito come misura punitiva da un tribunale. In ogni caso è importante notare che il lavoro forzato non viene completamente vietato. Un utilizzo eticamente discutibile di esso fu secondo alcuni attuato alla fine della Prima Guerra Cecena, quando soggetti giudicati colpevoli furono inquadrati in quadre di lavoro nel cantiere della strada Itum – Khale / Shatili, una via d’accesso attraverso il confine georgiano che avrebbe permesso alla Repubblica Cecena di Ichkeria di eludere il blocco economico russo.

Articolo 27

I cittadini della Repubblica Cecena hanno diritto alla proprietà privata. La proprietà privata è sacra e inviolabile. L’inviolabilità dei cittadini e il diritto di ereditarla sono garantiti dalla legge.

PROPRIETA’ PRIVATA –  la repubblica riconosce e tutela come “inviolabile” la proprietà privata. In questo senso l’evoluzione del sistema socialista in un sistema di libero mercato è evidente. Fino alla caduta dell’Unione Sovietica anche in Cecenia la proprietà privata non esisteva. Con questo articolo si formalizza l’introduzione di essa nel sistema economico e patrimoniale della Cecenia indipendente.

Articolo 28

I cittadini della Repubblica Cecena hanno diritto all’attività imprenditoriale, alla creazione di imprese individuali, familiari, collettive, di capitali e di altra natura al fine di soddisfare le loro esigenze economiche.

INIZIATIVA PRIVATA –  viene introdotto un altro cardine tipico dei sistemi legislativi liberali, la libertà di iniziativa privata. Anche in questo caso il passaggio da un sistema di tipo socialista e centralizzato ad uno di tipo liberale è sancito da un articolo della Costituzione.

Articolo 29

Il diritto al riposo dei cittadini della Repubblica Cecena è assicurato stabilendo per i lavoratori e impiegati una settimana lavorativa non superiore a 40 ore, ferie annuali retribuite di almeno 24 giorni lavorativi, feste e fine settimana, una giornata lavorativa più breve per un certo numero di professioni e industrie, nonché altre garanzie sancite dalla legge.

DIRITTO AL RIPOSO –  la repubblica riconosce il diritto al riposo, alle ferie retribuite e ad una settimana lavorativa non superiore alle 40 ore. Il riposo settimanale è sancito ma non viene identificato il giorno. Questo, con molta probabilità, è dovuto al fatto che se il giorno tradizionale di riposo in Russia è la domenica, la maggioranza della popolazione cecena, essendo di fede islamica, osserva il riposo il venerdì. Durante il periodo nel quale la Repubblica soggiacerà alla Legge Islamica, tale giorno sarà imposto a tutti i cittadini. 

Articolo 30

I cittadini della Repubblica Cecena hanno diritto alla protezione della salute, all’uso gratuito delle strutture mediche statali ed ai servizi medici a pagamento forniti dalle istituzioni sanitarie. Lo stato sta adottando misure volte a migliorare la qualità delle cure mediche.

SANITA’ PUBBLICA –  la Costituzione garantisce il diritto dei cittadini di avere accesso a cure mediche, sia pubbliche (e gratuite) sia private. L’articolo fa riferimento ad una situazione “in itinere” che poco si confà ad una carta fondamentale. Va tuttavia considerato che il contesto nel quale la Costituzione fu redatta era caratterizzato da un collasso verticale dei servizi, sorpattutto in abito educativo e sanitario, tanto che malattie considerate debellate, come la Tubercolosi, erano tornate ad affiggere gli strati più poveri della popolazione. 

Articolo 31

I cittadini della Repubblica Cecena hanno diritto all’alloggio; essi possono acquisirne la proprietà o utilizzare alloggi pubblici e privati. Nessuno può essere arbitrariamente privato di una casa. 

DIRITTO ALLA CASA –  La Costituzione garantisce a tutti i cittadini il diritto alla casa, sia essa privata o in alloggio pubblico. Intorno a questo principio si svilupperà un’ampia opera sociale sponsorizzata dal governo Dudaev: uno dei suoi primi provvedimenti sarà la privatizzazione, a favore delle categorie sociali protette, di numerosi appartamenti di edilizia pubblica.

Articolo 32

I cittadini della Repubblica Cecena hanno diritto di ricevere un’istruzione generale e speciale nelle scuole e negli istituti di istruzione di vario tipo. La disponibilità di tutti i tipi di istruzione è garantita dallo stato.

DIRITTO ALL’ISTRUZIONE – la Costituzione garantisce il diritto all’istruzione per tutti i cittadini. Fin dai primi anni di indipendenza, tuttavia, e ancor di più a seguito della Prima Guerra Cecena, la maggior parte degli istituti di istruzione saranno inutilizzabili, ed il personale qualificato lasciato privo di stipendio o costretto a fuggire dai combattimenti. Per effetto di questo si faranno strada nel paese le scuole religiose, finanziate non dallo stato ma dalle associazioni di carità islamica, alcune delle quali orientate verso un deciso radicalismo. Lo stato perderà progressivamente la capacità di fornire l’istruzione di base alla popolazione, e con l’avvento della Legge Islamica il contenuto degli insegnamenti virerà fortemente verso la propaganda dei precetti religiosi.

Articolo 33

I cittadini della Repubblica Cecena hanno diritto alla sicurezza sociale in età avanzata, con disabilità, in caso di disoccupazione, malattia, perdita di un capofamiglia. Le pensioni, le prestazioni ed altri tipi di assistenza sociale dovrebbero garantire un tenore di vita dei cittadini non inferiore al salario stabilito.

DIRITTO ALL’ASSISTENZA SOCIALE – Questo articolo riflette la natura sociale del nuovo regime indipendentista. E’ garantita una vasta gamma di assicurazioni, tra le quali spiccano sussidi per la disoccuzione, per la malattia, per la perdita del capofamiglia (che in una società come quella cecena rappresenta la principale fonte di reddito del nucleo familiare).

Articolo 34

I cittadini della Repubblica Cecena hanno diritto ad un ambiente sano. I danni causati a un cittadino, alla sua salute o alla sua proprietà da azioni illecite nel campo della gestione della natura devono essere risarciti.

DIRITTO ALL’AMBIENTE– Come già accennato in precedenza, la comune matrice dei movimenti antisovietici fu la contestazione ambientalista. Questo articolo riflette la necessità, riconosciuta da parte dello Stato e condivisa dalla maggior parte dei padri costituenti, di tutelare l’ambiente.

Articolo 35

I cittadini della Repubblica Cecena hanno diritto a godere del patrimonio culturale. Curare la conservazione dei monumenti storici e degli oggetti di valore culturale è un dovere di ogni cittadino della Repubblica Cecena.

Articolo 36

Ai cittadini della Repubblica Cecena è garantita la libertà creativa artistica, scientifica e tecnica. Il diritto d’autore ed i diritti di proprietà intellettuale sono protetti dallo Stato.

Articolo 36

Ai cittadini della Repubblica Cecena è garantita la libertà creativa artistica, scientifica e tecnica. Il diritto d’autore ed i diritti di proprietà intellettuale sono protetti dallo Stato.

Articolo 37

I cittadini della Repubblica Cecena sono tenuti a pagare le tasse statali secondo le modalità e gli importi stabiliti dalla legge.

Articolo 38

La Repubblica Cecena riconosce e rispetta il diritto di ogni persona alla vita. Nessuno può essere privato della vita. La pena di morte è applicata solo a una sentenza del tribunale, come misura eccezionale di punizione per reati particolarmente gravi. Ai cittadini viene garantita protezione da qualsiasi violazione della vita, della salute e della sicurezza personale. Nessuno può essere sottoposto a sperimentazione medica o scientifica senza il suo consenso.

PENA DI MORTE – La Costituzione prevede esplicitamente il ricorso alla pena capitale “come misura eccezionale di punizione per reati particolarmente gravi”. La carta fondamentale della Repubblica Cecena indipendente ammette quindi, anche per reati di natura civile, il ricorso alla pena di morte. L’applicazione della Legge Islamica del 1998 porterà ad un frequente ricorso ad essa anche in modalità esemplari, come esecuzioni pubbliche e videoregistrate.

Articolo 39

L’onore e la dignità di un individuo devono essere protetti dalla legge. Qualsiasi interferenza arbitraria nella sfera della vita personale è illegale. Una persona privata della libertà ha diritto ad un trattamento umano. Nessuno può essere sottoposto a tortura o a trattamenti disumani o degradanti. Le prove ottenute illegalmente sono riconosciute nulle.

Articolo 40

La persona è inviolabile. Nessuno può essere arrestato o detenuto se non sulla base di una decisione del tribunale o dell’autorizzazione di un procuratore. Ogni cittadino perseguito per un reato è ritenuto innocente fino a quando non sia stato dichiarato colpevole da un tribunale.

Articolo 41

Ai cittadini della Repubblica Cecena è garantita la riservatezza della corrispondenza, delle conversazioni telefoniche, delle comunicazioni telegrafiche e di altro tipo. Sono consentite eccezioni solo nei casi e nei modi consentiti dalla legge.

Articolo 42

Ai cittadini della Repubblica Cecena è garantita l’inviolabilità delle loro case. E’ vietato entrare in casa contro la volontà delle persone che vi abitano, effettuare ricerche o ispezioni diverse da quelle nei casi e nei modi previsti dalla legge.

Articolo 43

La libertà di coscienza è garantita. I cittadini della Repubblica Cecena hanno il diritto di professare qualsiasi religione o di non professarne alcuna, eseguire riti religiosi e svolgere qualsiasi altra attività religiosa che non contraddica la legge. Nessuno può essere sollevato dai suoi doveri verso lo stato o rifiutare di rispettare le leggi basando ciò su credenze religiose. Se il servizio militare è contrario alle credenze religiose di un cittadino, può essere sostituito dall’esercizio di doveri civili alternativi. La Procedura e le condizioni per tale sostituzione sono stabilite dalla legge.

LIBERTA’ DI CULTO – La costituzione garantisce piena libertà di culto. L’applicazione della Legge Islamica dal 1998 limiterà fortemente questo articolo della costituzione, e ne porterà al sostanziale svuotamento di significato.

OBIEZIONE DI COSCIENZA – In linea con la tendenza di molte democrazie occidentali, la costituzione permette l’obiezione di coscienza rispetto al servizio militare, istituendo a tal fine un equivalente servizio civile.

Articolo 44

La famiglia, la maternità e l’infanzia sono protette dallo stato. Il matrimonio si basa sul consenso volontario di un uomo e di una donna. I coniugi sono uguali nelle relazioni familiari. La procedura e le condizioni per il matrimonio e il divorzio, i diritti e gli obblighi dei coniugi sono determinati dalla legge.

PARITA’ TRA MARITO E MOGLIE – Come nel caso del rapporto tra uomo e donna, anche nel caso del rapporto tra i coniugi la Costituzione garantisce pari diritti. Inoltre viene specificato che il matrimonio si basa “sul consenso volontario”. Questi due concetti, che nella cultura occidentale sono assodati da molti decenni, non lo erano affatto in una società ancora molto legata alla sua tradizione patriarcale. Con questo articolo i padri costituenti volevano ribadire il rifiuto di qualsiasi imposizione familiare nei riguardi del matrimonio, e superare la tradizionale sudditanza sociale della moglie rispetto al marito. L’avvento della Legge Islamica avrebbe messo in pericolo questi due principi, e certamente reso più difficile il loro rispetto.

Articolo 45

All’interno della Repubblica Cecena sono garantiti la libertà di movimenti, la scelta del luogo di soggiorno e residenza, nonché il diritto a lasciare ed entrare nella Repubblica Cecena.

LIBERTA’ DI DIMORA E MOVIMENTO – La nazione cecena subì, tra il 1944 ed il 1957, un vero e proprio provvedimento di esilio e di dimora forzata, talmente brutale da essere considerato “Genocidio”. Stabilire i principi della libertà di dimora e di movimento da e verso la Cecenia era essenziale per marcare la distanza tra il nuovo regime indipendente ed il vecchio sistema sovietico, colpevole di aver imposto importanti limitazioni non soltanto ai singoli, ma ad interi popoli. 

Articolo 46

I cittadini della Repubblica Cecena hanno il diritto di appellarsi contro le azioni di enti statali e pubblici, ed i loro funzionari. I reclami devono essere esaminati secondo le modalità ed i termini stabiliti dalla legge.  Un cittadino ha diritto di appellarsi alla corte per gli illeciti che violino i suoi diritti, le azioni degli enti statali e pubblici ed i loro funzionari. I cittadini della Repubblica Cecena hanno diritto al risarcimento per danni morali e materiali causati da azioni illegali dello Stato e degli enti pubblici, nonché di funzionari nell’esercizio delle loro funzioni ufficiali.

LIBERTA’ DI GIUDIZIO CONTRO LO STATO – Il riferimento alle passate, tragiche esperienze con lo Stato sovietico è evidente anche in questo articolo. All’epoca della promulgazione di questa Costituzione la Legge sulla Riabilitazione dei Popoli, con la quale si riconoscevano gli arbitri staliniani contro il popolo ceceno e inguscio (e contro molte altre minoranze) come crimini, era appena stata varata. In essa per la prima volta si riconosceva l’Ardakh (l’esilio forzato imposto da Stalin ai ceceni nel 1944) come un crimine politico rispetto al quale le vittime potevano richiedere risarcimento. Guidati dallo stesso spirito i padri costituenti stabilirono che ogni cittadino potesse appellarsi contro le arbitrarietà dello Stato o dei suoi funzionari, e chiedere soddisfazione in un tribunale.

Articolo 47

I cittadini della Repubblica Cecena hanno il diritto di partecipare alla gestione degli affari pubblici e statali, sia direttamente che attraverso i loro rappresentanti. I cittadini partecipano alla discussione di leggi di rilevanza nazionale e locale, nonché a referendum. Ai cittadini della Repubblica Cecena è garantito il diritto di iniziative e indipendenza nell’esercizio dei legittimi interessi personali e collettivi, lo svolgimento congiunto di affari e la protezione comune dei loro diritti ne quadro della Costituzione e delle leggi della Repubblica Cecena. 

DIRITTO DI PARTECIPAZIONE – Per decenni, anche dopo il ritorno in patria, i ceceni furono fortemente sottorappresentati nella gerarchia del potere locale, principalmente a vantaggio della minoranza russa, la quale occupò per lungo tempo la stragrande maggioranza delle posizioni di maggior potere e responsabilità. Con  questo articolo i padri costituenti vollero specificare che ogni cittadino, a prescindere dalla sua origine etnica, aveva uguale diritto a prestare la sua opera nella costruzione della nuova Cecenia.

Articolo 48

Ogni cittadino della Repubblica Cecena ha il diritto di ottenere informazioni sulla situazione in tutti gli ambiti della vita pubblica, interna ed internazionale, nonché sui diritti, interessi e doveri legittimi di un cittadino. La distribuzione di informazioni contenenti lo Stato o altro segreto protetto dalla legge non è consentita.

DIRITTO ALL’INFORMAZIONE– La Cecenia era stata fino al 1991 una regione facente parte dell’URSS, dove l’informazione era filtrata e controllata in  modo da veicolare il consenso popolare. Prendere le distanze da questo sistema, stabilendo il diritto dei cittadini ad avere accesso alle informazioni fu visto come necessario a marcare la distanza con il vecchio regime.

Articolo 49

Ai cittadini della Repubblica Cecena è garantita la libertà di stampa, il diritto di utilizzare la radio e la televisione statali secondo le modalità previste dalla legge. Lo stato offre ai cittadini l’accesso ai media.

DIRITTO ALL’INFORMAZIONE– Ribadendo lo stesso principio democratico di libero accesso all’informazione, l’articolo estende questo diritto anche all’utilizzo dei media, ed in particolare quelli pubblici.

Articolo 50

Ai cittadini della Repubblica Cecena è garantita la libertà di parola, di opinione, di credo, di espressione senza ostacoli. Nessuno può essere perseguito per le proprie convinzioni. Sono vietati gli appelli pubblici a rovesciare violentemente il sistema costituzionale o a modificarlo in modo contrario alla Costituzione della Repubblica Cecena, o al terrorismo, incitare all’odio sociale, di classe, nazionale o religioso, insultare l’onore e la dignità dei cittadini.

LIBERTA’ DEMOCRATICHE – La Costituzione riconosce ai cittadini ceceni le libertà tipiche del sistema democratico, garantendo la libertà di espressione ed il divieto di qualsiasi discriminazione legale dovuta al pensiero o al credo religioso.

Articolo 51

Ai cittadini della Repubblica Cecena è garantita la libertà di riunione, il diritto a tenere raduni, cortei e manifestazioni. La procedura per esercitare queste libertà è stabilita dalla legge.

LIBERTA’ DEMOCRATICHE – Per conseguenza dell’articolo 50 segue l’articolo 51 in riferimento alla libertà di manifestare e radunarsi secondo quanto prescritto dalla legge.

Articolo 52

I cittadini della Repubblica Cecena hanno diritto di appello personale e collettivo nei confronti di enti statali ed organizzazioni pubbliche. I funzionari hanno il dovere di esaminare questi reclami, di rispondere ad essi e di adottare le misure necessarie. I cittadini della Repubblica Cecena si rivolgono ad enti statali e pubblici in ceceno o in russo. Gli enti pubblici e statali hanno l’obbligo di rispondere nella lingua in cui è presentato il ricorso o di fornire una traduzione che tenga conto degli interessi dei cittadini.

DIRITTO ALLA LINGUA – In considerazione del fatto che la Repubblica Cecena è di fatto una repubblica multietnica, e che al suo interno risiede una cospicua minoranza russofona, la Costituzione garantisce il diritto di interpellare gli enti pubblici sia in ceceno che in russo, che in questo modo sono entrambe lingue riconosciute dall’amministrazione dello stato.

Articolo 53

I cittadini della Repubblica Cecena hanno diritto di unirsi in partiti politici ed organizzazioni pubbliche, per partecipare a movimenti di massa. Le attività dei partiti, associazioni pubbliche e movimenti che cercano di rovesciare forzatamente l’ordine costituzionale della Repubblica Cecena, che hanno un carattere militarizzato o segreto o perseguono altri obiettivi punibili penalmente possono essere terminate secondo le modalità previste dalla legge.

DIVIETO DI MANIFESTAZIONE ARMATA – Rispetto a questo articolo interessante è il divieto di svolgere attività politica per tramite di associazioni armate. La Rivoluzione Cecena aveva visto armarsi molte bande di miliziani, ed al momento della stesura della Costituzione il paese era ancora preda di alcune di esse, passate dalla rivendicazione politica al banditismo. La lotta del governo centrale contro la proliferazione delle bande armate fu sempre molto accesa nella storia della Repubblica, e non sempre portò alla vittoria dell’ordine costituito. Dopo la Prima Guerra Cecena, poi, questo articolo della Costituzione venne ampiamente disatteso dalla costituzione di numerosi “partiti armati” esponenti di questo o quel signore della guerra. I tentativi dell’allora Presidente Maskhadov di smobilitarli furono spesso vani, e talvolta portarono a vere e proprie battaglie campali.

Articolo 54

I cittadini della Repubblica Cecena hanno diritto di eleggere e di essere eletti in organi del potere statale e dell’autogoverno locale. Il suffragio universale, diretto ed egalitario è garantito.

Articolo 55

I cittadini della Repubblica Cecena devono avere pari accesso all’occupazione dei posti pubblici e della funzione pubblica. Le condizioni e le procedure per lo svolgimento del servizio pubblico sono determinate dalla legge.

Articolo 56

I cittadini della Repubblica Cecena sono obbligati a difendere il paese, a svolgere il servizio militare come parte delle forze armate della Repubblica Cecena. Le condizioni e le procedure per il servizio militare sono determinate dalla legge. La sostituzione del servizio militare con compiti civili alternativi è consentita per i motivi previsti dalla legge. Le famiglie dei cittadini della Repubblica Cecena che partecipano alla difesa del paese, alla protezione dell’ordine pubblico ed alla sicurezza ricevono garanzie sociali, materiali e di altro tipo.

Articolo 57

I collettivi del lavoro hanno diritto di partecipare al lavoro degli organi statali. Lo stato riconosce il diritto dei collettivi di lavoro di partecipare agli affari di un’impresa, la sua organizzazione e la sua istituzione, di creare organi di autogoverno industriale, di negoziare e concludere accordi collettivi con l’amministrazione o il proprietario dell’impresa, per assicurare e proteggere i loro interessi economici e sociali in forme che non contraddicono la legge.

COLLETTIVI DEL LAVORO – Da non confondersi necessariamente con l’istituzione del sindacato, essi rappresentano il retaggio del sistema socialista precedente. La maggior parte delle aziende cecene al 1991 risultava ancora collettivizzata in tutto o in parte, soprattutto nel comparto agricolo. Per questo motivo la Costituzione non può non tenere conto di questa importante componente, dedicandole numerosi articoli.

Articolo 58

Sono garantite le attività dei sindacati in imprese, istituzioni e  organizzazioni, il diritto dei lavoratori di aderire a qualsiasi sindacato di loro scelta, nonché il diritto delle organizzazioni sindacali di aderire ed unirsi ai sindacati internazionali.

SINDACATI – l’articolo autorizza l’organizzazione e la politica sindacale. La trattazione inerente i sindacati, si vedrà, è affrontata in modo molto generico e viene appena accennata nella Costituzione, a vantaggio di una maggior attenzione rispetto ai cosiddetti “collettivi del lavoro”.

Articolo 59

Lo stato garantisce un’equa risoluzione delle controversie collettive tra dipendenti e amministrazione delle imprese, indipendentemente dalla proprietà. I gruppi di lavoro hanno il diritto di scioperare, cioè di sospendere completamente o parzialmente il lavoro di un’impresa, istituzione o organizzazione nei casi stabiliti dalla legge. Uno sciopero è inaccettabile se costituisce una minaccia per la vita e la salute delle persone o interrompe il funzionamento dei servizi che assicurano le funzioni vitali della società.

DIRITTO DI SCIOPERO – In linea con le costituzioni delle democrazie occidentali, anche quella cecena introduce, garantisce e limita il diritto di sciopero.

Articolo 60

I diritti dei consumatori nella Repubblica Cecena sono protetti dalla legge. I consumatori hanno il diritto di chiedere, personalmente e attraverso le loro associazioni, in modo giudiziale e amministrativo il risarcimento di danni causati dalle azioni dei produttori di beni e servizi, commercio, pubblicità ed altre attività.

TUTELA DEI CONSUMATORI – Ancora in scia con le normative in vigore presso le democrazia occidentali, con particolare riferimento alla cultura anglosassone del mercato, viene introdotto il concetto di tutela dei consumatori, rispetto al quale viene permesso non soltanto il diritto di azione amministrativa e penale, ma anche quello di organizzazione sulla falsariga del sistema sindacale per il mondo del lavoro.

Sezione 3 – Autorità pubblica e sistema di gestione

Articolo 61

L’unico organo legislativo della Repubblica Cecena è il Parlamento della Repubblica Cecena, che viene eletto dai suoi cittadini sulla base del suffragio universale a scrutinio segreto. I cittadini riconosciuti giuridicamente incapaci da un tribunale, nonché le persone contro le quali è in vigore una sentenza del tribunale, che impone una pena detentiva, non possono essere eletti e non possono partecipare alle elezioni. La procedura per le elezioni al Parlamento è stabilita dalla legge.

POTERE LEGISLATIVO – Il potere legislativo nella Repubblica è garantito in via esclusiva al Parlamento. Questo perché, come vedremo, la Repubblica è istituita come un regime presidenziale, nel quale il vertice dello Stato è anche il titolare del potere esecutivo. Per controbilanciare questa forte assunzione di potere nei confronti del Presidente della Repubblica, il potere legislativo è attribuito pienamente al Parlamento.

Articolo 62

Il Parlamento della Repubblica Cecena è autorizzato ad esaminare e risolvere qualsiasi problema. La giurisdizione eslcusiva del Parlamento comprende:

  1. Adozione della Costituzione, introduzione di modifiche e integrazioni;
  2. Definizione della politica interna ed estera della Repubblica;
  3. Processo decisionale su questioni relative alla struttura statale della Repubblica;
  4. Determinazione della procedura per risolvere le questioni relative alla struttura amministrativo – territoriale della Repubblica;
  5. Risoluzione dei problemi relativi alla modifica dei confini della Repubblica cecena;
  6. Approvazione di piani e programmi a lungo termine per lo sviluppo socioeconomico della Repubblica;
  7. Elezione del Presidente del Parlamento della Repubblica;
  8. Elezione del Primo Vicepresidente e dei Vicepresidenti del Parlamento della Repubblica;
  9. Processo decisionale relativo alla votazione popolare (referendum);
  10. Processo decisionale relativo all’avvio della procedura di allontanamento dalla carica del Presidente della Repubblica.

POTERI DEL PARLAMENTO – l’articolo elenca i poteri che sono riconosciuti al Parlamento. Si tratta di una lunga serie di prerogative, che fanno dell’assemblea parlamentare non soltanto il supremo organo legislativo, ma anche un importante contrappeso alla figura del Presidente. Nei primi anni della Repubblica si assisterà ad un conflitto sempre più acceso tra queste due istituzioni, ognuna delle quali tenterà di prendere il sopravvento sull’altra. Ciò comporterà uno stallo nell’attività legislativa, il caos istituzionale ed un conflitto civile latente, che esplodera con il colpo di Stato che il Presidente Dudaev opererà nel Giugno del 1993, scatenando la guerra civile. Il conflitto sarà ricomposto soltanto alla fine della Prima Guerra Cecena, con la morte di Dudaev e l’elezione di Maskhadov alla presidenza, ma riprenderà poco dopo allorchè il nuovo presidente tenterà di introdurre la Legge Islamica e di svuotare il Parlamento dei poteri costituzionali. Lo scoppio della Seonda Guerra Cecena interromperà il confronto politico, e la disgregazione delle strutture istituzionali della Repubblica a seguito dell’occupazione militare russa porterà in secondo piano la questione.

Articolo 63

Il Parlamento della Repubblica Cecena è l’organo legislativo supremo permanente del potere statale nella Repubblica Cecena. Il Parlamento della Repubblica cecena è eletto per un mandato di 5 anni.

Articolo 64

Il Parlamento della Repubblica Cecena:

  1. Designa  l’elezione dei membri del Parlamento, del Presidente e della autorità locali della Repubblica;
  2. Approva la composizione della commissione elettorale centrale per l’elezione dei membri del Parlamento e delle autorità locali della Repubblica;
  3. Approva la composizione del gabinetto dei ministri ed apporta modifiche ad esso;
  4. Elegge il Presidente della Corte Costituzionale della Repubblica ed i suoi sostituti, i membri della Corte Costituzionale della Repubblica, i giudici dei tribunali cittadini e distrettuali (regionali), il Presidente della Corte di Appello della Repubblica ed i suoi sostituti, i membri della Corte di Appello della Repubblica;
  5. Nomina il Procuratore Generale ed i suoi sostituti, il Presidente del Comitato Investigativo ed il Presidente del Servizio di Sicurezza Nazionale della Repubblica, ed i loro sostituti, i vertici della Banca Nazionale, i direttori dei servizi sanitari ed ambientali;
  6. Fornisce il consenso al Presidente alla nomina dei ministri, degli ambasciatori e di altri alti funzionari statali, come previsto dalla legge.
  7. Riceve regolarmente segnalazioni da parte di organi da esso costituiti o assunti, nonché dei funzionari da esso nominati, ad eccezione dei giudici. Accorda la fiducia al Gabinetto dei Ministri.
  8. Garantisce l’omogeneità della regolamentazione legislativa in tutta la Repubblica;
  9. Nei casi e nei modi previsti dalla Costituzione rimuove il Presidente, il Vicepresidente, il Presidente ed i Giudici della Corte Costituzionale, il Presidente ed i Giudici della Corte Suprema, solleva altri alti funzionari dello stato dalle loro funzioni nei casi previsti dalla legge;
  10. Annuncia la mobilitazione generale e parziale, introduce lo stato di emergenza o approva il relativo decreto del Presidente, dichiara uno stato di guerra in caso di attacco armato alla Repubblica, decide in merito all’uso di contingenti militari in uno stato d’emergenza, nonché al rispetto degli obblighi internazionali;
  11. Stabilisce gradi diplomatici, militari ed altri gradi speciali;
  12. Assegna i più alti gradi militari, gradi speciali, gradi diplomatici;
  13. Garantisce l’unità della regolamentazione legislativa in tutto il territorio della Repubblica;
  14. Risolve le questioni relative alla garanzia dei diritti costituzionali, delle libertà e dei doveri dei cittadini della Repubblica;
  15. Fornisce un’interpretazione delle leggi della Repubblica;
  16. Stabilisce la procedura per l’organizzazione e le attività delle autorità locali;
  17. Emette atti di amnistia;
  18. Discute e approva il bilancio statale della Repubblica, stabilisce le imposte ed i pagamenti obbligatori, esercita il controllo sul bilancio, approva una relazione sulla sua esecuzione; se necessario, apporta modifiche al bilancio dello Stato, prende decisioni sui prestiti e sulla fornitura di assistenza economica e di altro tipo;
  19. Ratifica e denuncia i trattati internazionali;
  20. Sviluppa misure chiave nel campo della difesa e della sicurezza dello stato;
  21. Stabilisce i riconoscimenti statali e titoli onorari della Repubblica;
  22. Annulla, in tutto o in parte, le decisioni e gli ordini del Gabinetto dei Ministri, i decreti gli ordini del Presidente della Repubblica in caso di conflitto con la Costituzione e le leggi della Repubblica;
  23. Annulla le decisioni delle autorità e delle amministrazioni locali in caso di conflitto con la loro attuale legislazione;
  24. Risolve le questioni relative alla risoluzione anticipata dei poteri dei membri del Parlamento della Repubblica;
  25. Decide di tenere un voto popolare (referendum) anche su proposta del Presidente;
  26. Risolve altri problemi.

Il Parlamento della Repubblica Cecena adotta le leggi della Repubblica e le decisioni a maggioranza dei voti sul numero totale dei membri del Parlamento.

POTERI DEL PARLAMENTO – questo lungo elenco di poteri e prerogative è stato introdotto per controbilanciare il peso politico del Presidente della Repubblica, già di per sé importante per definizione costituzionale e ancor più incisivo se si pensa che alla promulgazione della Costituzione il leader della Rivoluzione, il Generale Dudaev, era una personalità particolarmente “militante”, le cui azioni  e dichiarazioni spesso sfociavano nel protagonismo politico. Relegare Dudaev ad un ruolo meramente ornamentale era impossibile, giacchè egli aveva dalla sua parte la maggioranza dell’opinione pubblica e la maggior parte dei militanti rivoluzionari. D’altra parte il Parlamento voleva evitare che la Repubblica degenerasse velocemente in una dittatura personale, cosa che effettivamente avvenne appena un anno e mezzo dopo la dichiarazione di indipendenza. 

GABINETTO DEI MINISTRI – Il Gabinetto dei Ministri è il governo del paese. Esso è sottoposto all’autorità del Presidente, in qualità di rappresentante del potere esecutivo, ma anche alla verifica del Parlamento, il quale trattiene per sé il potere di revocare le nomine presidenziali. Questa “area di conflitto politico” sarà la prima ad infiammarsi, appena pochi mesi dopo la promulgazione della Costituzione. La squadra di governo scelta da Dudaev, e la scelta del Presidente di tenere per sé il ruolo di Capo del Gabinetto (anziché nominarne uno) provocheranno fin da subito attriti col Parlamento. Anche le successive nomine ministeriali verranno sovente contestate dall’assemblea dei deputati, generando ulteriore ostilità tra il partito presidenziale e quello parlamentare e portando il paese allo stallo.

Articolo 65

Il diritto di iniziativa legislativa appartiene ai membri del Parlamento, al Presidente della Repubblica cecena, alla Corte Costituzionale, alla Corte Suprema, alla Corte d’Appello della Repubblica e al Procuratore Generale.

DIRITTO DI INIZIATIVA LEGISLATIVA – per diritto di iniziativa legislativa non si intende il potere di imporre leggi, quanto il potere di redigerne e di sottoporne l’attenzione ai Parlamento. Tuttavia questo articolo sarà spesso interpretato in maniera estensiva, principalmente dal Presidente Dudaev, allorchè, governando per decreto, inizierà a legiferare in aperto contrasto col Parlamento, il quale a sua volta tenterà di imporre la sua posizione negandone l’eseguibilità. Questo determinerà in breve tempo la paralisi legislativa del paese che porterà al colpo di stato del Giugno 1993 ed alla dissoluzione per Parlamento per mano del Presidente Dudaev. 

Articolo 66

Il Presidente del Parlamento della Repubblica Cecena è eletto dal Parlamento tra i suoi membri per un mandato di 5 anni.  Esso può essere sfiduciato  in qualsiasi momento  da un voto a scrutinio segreto dei membri del Parlamento. Il Presidente del Parlamento è responsabile dinanzi al Parlamento della Repubblica Cecena. Egli,  in virtù della sua competenza:

  1. Fornisce un orientamento generale  sulla preparazione delle questioni che devono essere esaminate dal Parlamento, e firma gli atti adottati dal Parlamento della Repubblica Cecena;
  2. Presenta al Parlamento relazioni sulla situazione nello stato  e sulle questioni più importanti della sua politica interna ed estera;
  3. Presenta i candidati al Parlamento per l’elezione alla carica del Primo Vicepresidente e dei Vicepresidenti del Parlamento.

Il Presidente del Parlamento della Repubblica Cecena emette ordinanze. Il Primo Vicepresidente esercita le sue funzioni individuali previa autorizzazione del Presidente del Parlamento e sostituisce il Presidente del Parlamento in caso di sua assenza o in caso di impossibilità a svolgere le sue funzioni.

PRESIDENZA DEL PARLAMENTO DELLA REPUBBLICA – grande attenzione viene posta sul ruolo del Presidente del Parlamento, qui identificato come la controparte politica del Presidente della Repubblica. Durante la breve e travagliata vita del regime repubblicano, tra Presidente della Repubblica e Presidente del Parlamento i rapporti si incrinarono gravemente, soprattutto durante le presidenze Dudaev – Soslambekov. Infine, tale contrasto portò allo scioglimento del Parlamento stesso ad opera di Dudaev e la sua sostituzione con un organo consultivo fortemente epurato dagli elementi antidudaviti e posto sotto la presidenza del deputato Akhyad Idigov.

Articolo 67

Le leggi della Repubblica Cecena sono firmate e promulgate dal Presidente del Parlamento entro 10 giorni dalla data di adozione e nel giorno della firma sono inviate al Presidente della Repubblica. Il Presidente della Repubblica ha diritto di porre il veto alle leggi adottate entro 10 giorni dalla data di ricezione del testo della legge. La legge della Repubblica Cecena, sulla quale è posto il veto del Presidente viene riesaminata dal Parlamento e, se la legge viene confermata con due terzi dei voti sul numero totale dei membri del Parlamento, entra in vigore.

DIRITTO DI VETO PRESIDENZIALE – Al Presidente della Repubblica è riconosciuto il diritto di veto, il quale può tuttavia essere baypassato dal Parlamento tramite una votazione a maggioranza qualificata. Durante la sua presidenza, e fino al colpo di stato del Giugno 1993 Dudaev fece costantemente ricorso al diritto di veto per impantanare l’azione legislativa del Parlamento, come rappresaglia verso un medesimo atteggiamento del Parlamento, il quale si rifiutava di accettare le sue nomine al Gabinetto dei Ministri e di assecondare i suoi decreti legge.

Articolo 68

Un membro del parlamento della Repubblica Cecena ha diritto di presentare una richiesta a qualsiasi funzionario, il quale è tenuto a dare una risposta alla richiesta entro tre giorni. Un funzionario che elude una risposta ad una richiesta o qualora presenti false informazioni è soggetto alla revoca dall’ufficio ed alla responsabilità amministrativa o penale conformemente alla legge. Un membro del Parlamento della Repubblica Cecena gode del diritto di inviolabilità: non può essere arrestato, né tratto in giudizio senza il consenso del Parlamento. Lo status giuridico di un membro del Parlamento della Repubblica Cecena – i suoi diritti, i suoi doveri e le sue garanzie – sono regolati dalla legge.

INVIOLABILITA’ DEI DEPUTATI – Il principio di inviolabilità del deputati nasce per evitare che il ricorso ad azioni giudiziarie possa sovvertire il sistema costituzionale o causare abusi giudiziari nel confronto politico. A seguito del colpo di stato del 1993, tuttavia, i sostenitori del regime impediranno di fatto l’accesso ai parlamentari dell’opposizione, ed il Parlamento “epurato” revocherà la carica parlamentare a numerosi esponenti dell’opposizione in circostanze giuridicamente poco chiare.

Articolo 69

Il potere esecutivo nella Repubblica Cecena è esercitato dal Presidente. Il Presidente della Repubblica non può essere un membro del Parlamento. Il Presidente della Repubblica non occupa alcuna posizione in entità commerciali e non ha diritto di impegnarsi in attività imprenditoriali.

PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA – L’articolo attribuisce al Presidente della Repubblica la titolarità del potere esecutivo, e specifica che egli non può essere espressione del Parlamento. Questo per evitare che all’interno dell’assemblea dei deputati possa costituire una fronda tesa a sostituire il Presidente con un uomo di fiducia scelto internamente al Parlamento, vanificando il principio della volontà popolare.

Articolo 70

Ogni cittadino della repubblica di età non superiore ai 65 anni può essere eletto Presidente della Repubblica. La stessa persona non può essere eletta Presidente della Repubblica cecena per più di due mandati consecutivi.

LIMITE DEI MANDATI – Al fine di evitare l’instaurazione di una autocrazia viene istituito, conformemente a quanto avviene in quasi tutti i sistemi repubblicani, un limite di due mandati consecutivi.

Articolo 71

Il Presidente della Repubblica Cecena è eletto per 5 anni dai cittadini della Repubblica Cecena mediante elezioni generali e dirette a scrutinio segreto. Il numero di candidati per il posto di Presidente della Repubblica non è limitato. Le elezioni presidenziali si considerano valide se almeno il 50% degli elettori vi ha partecipato. Un candidato è considerato eletto se riceve più della metà dei voti espressi dagli elettori. Altre elezioni o nomine alla carica, nonché l’appropriazione dei poteri del Presidente della Repubblica sono illegali e invalide. La procedura elettorale e l’assunzione del mandato del Presidente dell Repubblica sono stabiliti dalle leggi della Repubblica.

MECCANISMO ELETTORALE – Il sistema elettorale delle elezioni presidenziali è particolarmente semplice, giacchè è sufficiente il 25% + 1 dell’elettorato attivo per ottenere la vittoria. Normalmente i sistemi presidenziali prevedono meccanismi più articolati, volti a far sì che il candidato vincente registri l’apprezzamento di una percentuale almeno vicina al 50% degli aventi diritto. In questo sistema, invece, al candidato vincente bastano la metà della metà dei voti potenziali per poter essere eletto. Va detto che tale rischio non si è mai verificato, essendosi tenuta soltanto una elezione presidenziale nella storia della Repubblica (dalla promulgazione della Costituzione all’occupazione russa del paese). In quell’unica occasione il candidato vincitore, Maskhadov, fu eletto con un ampissimo margine in un’elezione partecipata dalla stragrande maggioranza della popolazione. 

ESCLUSIONE DI ALTRI METODI DI ATTRIBUZIONE DEL POTERE PRESIDENZIALE – alla promulgazione della Costituzione la Cecenia era appena uscita da una diarchia politica, che aveva contrapposto per alcuni mesi il vecchio Soviet Supremo (provvisorio) all’Ispolkom (comitato esecutivo del Congresso Nazionale del Popolo Ceceno, OKChN). Per questo motivo viene specificato che esiste un solo Presidente, così come esiste un solo governo ceceno, e che qualsiasi altro presidente o governo autonominatosi o nominato tramite meccanismi diversi è da considerarsi illegittimo. 

Articolo 72

All’assunzione dell’incarico, il Presidente presta giuramento seguente: “Giuro solennemente di servire fedelmente il popolo della Repubblica Cecena, di rafforzare e proteggere la sua sovranità, seguire rigorosamente la Costituzione e le leggi della Repubblica Cecena, garantire i diritti e le libertà dei cittadini ed adempiere coscienziosamente le alte responsabilità che mi sono state affidate in qualità di Presidente della Repubblica Cecena.”

Articolo 73

Il presidente della Repubblica cecena:

  1. Rappresenta la Repubblica cecena negli affari nazionali e internazionali;
  2. Dirige il governo della Repubblica Cecena, forma l’apparato del potere esecutivo conformemente alla Costituzione e lo dirige;
  3. Con il consenso del Parlamento, nomina ministri, ambasciatori e altri alti funzionari della Repubblica;
  4. Licenzia i ministri e gli altri funzionari da lui nominati;
  5. Dirige l’attuazione della politica estera, negozia e conclude i trattati internazionali della Repubblica cecena con successiva ratifica da parte del Parlamento. Secondo la legge, il Presidente può concludere accordi internazionali che non richiedono ratifica;
  6. È il comandante supremo delle forze armate della Repubblica cecena, nomina, con il consenso del Parlamento, il comando principale delle forze armate; assegna gradi militari agli ufficiali;
  7. In casi urgenti, introduce uno stato di emergenza nella Repubblica cecena o nelle sue singole regioni, seguito dall’approvazione del Parlamento entro due giorni;
  8. Emette istruzioni sulla mobilitazione parziale o generale, mettendo in allerta le forze armate della Repubblica cecena e altre azioni necessarie in caso di minaccia di un attacco alla Repubblica cecena, con successiva conferma di tali azioni da parte del Parlamento entro tre giorni;
  9. Emette ordini di avviare ostilità in caso di attacco alla Repubblica cecena, seguito dall’approvazione del Parlamento entro tre giorni;
  10. Presenta il progetto di bilancio dello Stato per esame e approvazione del Parlamento;
  11. Può partecipare alle riunioni del Parlamento e delle sue commissioni,  prende, d’intesa con il Parlamento, una decisione sulla votazione popolare (referendum), si rivolge al Parlamento e al popolo;
  12. Concede la grazia sul territorio della Repubblica cecena;
  13. Assegna ordini e altri premi della Repubblica cecena, assegna gradi speciali, nonché titoli onorari;
  14. Decide, conformemente alla legge, le questioni relative all’acquisizione e alla revoca della cittadinanza della Repubblica cecena;
  15. Ha il diritto di iniziativa legislativa;
  16. Pubblica i suoi decreti entro 10 giorni dalla data della loro firma;
  17.  Presenta almeno una volta all’anno relazioni al Parlamento della Repubblica sull’attuazione dei programmi economici e di altro tipo adottati, sulla situazione nella repubblica;
  18. Esercita altri poteri a lui assegnati dalla Costituzione e dalle leggi della Repubblica cecena.

POTERI PRESIDENZIALI – la lunga lista delle prerogative presidenziali definisce il ruolo del Presidente della Repubblica come eminentemente esecutivo, e costantemente sotto il controllo del Parlamento, il quale ha l’autorità di ratificare entro breve tempo tutte le principali decisioni da questi prese. La pretesa del Parlamento di esercitare questo diritto sull’operato del Presidente porterà il Generale Dudaev a rispondere ignorando sovente le prese di posizione dell’assemblea parlamentare, eludendole quando possibile ed infine a scontrarsi con il fronte parlamentare, rovesciandolo nel colpo di stato del Giugno 1993.

Articolo 74

Il Presidente può essere rimosso dalla sua carica nel caso in cui commetta un reato. La decisione di avviare un caso per rimuovere il Presidente dall’incarico in relazione a tale accusa è presa dal Parlamento a maggioranza di almeno i due terzi dei voti. In questo caso, il caso viene deferito alla Corte costituzionale, che emette il proprio parere, adottato con almeno i 2/3 dei voti dei membri della corte. La decisione finale sulla conclusione della Corte costituzionale è presa dal Parlamento. Una decisione di revoca dalla carica del Presidente della Repubblica cecena è considerata adottata se almeno i 2/3 del numero totale dei membri del Parlamento sono eletti per questo.

IMPEACHMENT DEL PRESIDENTE – la misura coercitiva stabilita come garanzia da parte del Presidente delle prerogative parlamentari è il diritto del Parlamento di trarre in impeachment il Presidente della Repubblica, votandone la decadenza. A causa del conflitto tra Presidente e Parlamento tra il 1992 e il 1993 la minaccia di impeachment venne più volte dichiarata da illustri membri del Parlamento e dal suo stesso Presidente, Soslambekov. Tuttavia il ricorso a tale provvedimento avrebbe certamente provocato una rivolta armata dei lealisti o un colpo di stato dell’esercito, in gran parte solidale con Dudaev, ragion per cui il Parlamento non si risolse mai ad un voto in tal senso prima che la stessa assemblea dei deputati venisse dispersa dalla Guardia Nazionale sostenitrice del Presidente.

Articolo 75

Contemporaneamente al presidente, il vicepresidente della Repubblica cecena è eletto per un mandato di cinque anni. La candidatura del Vice Presidente è determinata dal candidato alla carica di Presidente. Votare per la candidatura del Presidente significa votare contemporaneamente per la nomina del Vice Presidente. A nome del presidente, il vicepresidente può esercitare parte dei suoi poteri. Il vicepresidente funge da presidente se quest’ultimo non è temporaneamente in grado di svolgere le sue funzioni ufficiali. In tal caso, i poteri del vicepresidente devono essere confermati dal Parlamento entro 24 ore. Se il Presidente si dimette o viene rimosso dalla sua carica, il Vice-Presidente diventa il Presidente fino alle nuove elezioni presidenziali per legge. In caso di licenziamento del vicepresidente o delle sue dimissioni, il presidente nomina un nuovo vicepresidente, che entra in carica dopo l’approvazione a maggioranza dei membri del Parlamento. Il vice presidente non può ricoprire altre posizioni

Articolo 76

Il Presidente della Repubblica, sulla base e in applicazione della Costituzione, delle leggi della Repubblica e delle risoluzioni del Parlamento della Repubblica, emana decreti e ordinanze e ne controlla l’attuazione. I decreti del Presidente della Repubblica non possono contraddire la Costituzione e le leggi della Repubblica. I decreti presidenziali sono vincolanti in tutta la repubblica. Il Presidente ha il diritto di sospendere la decisione delle autorità esecutive nel territorio della repubblica se contraddicono la Costituzione della repubblica.

Articolo 77

Il presidente e il vicepresidente della Repubblica sono inviolabili e protetti dalla legge.

Articolo 78

Il gabinetto dei ministri della Repubblica cecena è l’organo esecutivo e amministrativo e riferisce al presidente della Repubblica cecena. Il gabinetto dei ministri è composto dal presidente del gabinetto, dai suoi deputati e dai membri del gabinetto dei ministri. La struttura del gabinetto dei ministri è determinata dalla proposta del presidente e approvata dal parlamento della Repubblica.

PRESIDENTE DEL GABINETTO DEI MINISTRI (PRIMO MINISTRO) – La costituzione prevede l’esistenza di un Presidente del Gabinetto dei Ministri, con poteri assimilabili a quelli del Primo Ministro nei sistemi presidenziali occidentali. Tale istituzione avrebbe dovuto costituire un ulteriore contrappeso al potere del Presidente della Repubblica, ed il Parlamento spinse fin da subito affinché Dudaev ne nominasse uno. Egli, tuttavia, trattenne per sé la carica, realizzando una sommatoria di poteri contraria alla legge. Il Parlamento tergiversò, e tentò in ogni modo di convincere il Presidente ad una nomina di comune accordo, ma questa non giunse mai. Durante la Presidenza Maskhadov tale ruolo fu inizialmente assunto direttamente dal Presidente, poi ceduto per alcuni mesi a Shamil Basayev, infine nuovamente occupato dal presidente stesso.

Articolo79

Il Gabinetto dei Ministri della Repubblica è responsabile nei confronti del Presidente e del Parlamento della Repubblica. Il nuovo Gabinetto dei Ministri presenta al Parlamento della Repubblica un programma di attività imminenti per la durata dei suoi poteri. Il Gabinetto dei Ministri riferisce almeno una volta all’anno sui suoi lavori al Parlamento della Repubblica. Il Parlamento della Repubblica può sfiduciare il Gabinetto dei Ministri, il che comporta le sue dimissioni. Una risoluzione su questo tema è adottata a maggioranza dei voti di almeno i 2/3 del numero totale dei membri del Parlamento della Repubblica. Il Gabinetto dei Ministri si dimette davanti al neoeletto Presidente della Repubblica.

SFIDUCIA PARLAMENTARE VERSO IL GABINETTO DEI MINISTRI  – L’istituto della sfiducia parlamentare, presente in tutte le democrazie moderne, viene qui riconosciuto nei confronti del governo in carica. Immediatamente dopo la promulgazione della Costituzione il Presidente Dudaev propose una squadra di governo che non ricevette la fiducia parlamentare. Da quel momento le frizioni tra Dudaev, che intendeva continuare a lavorare con i ministri da lui scelti, ed il Parlamento, che pretendeva di avere voce in capitolo sulla loro nomina e sul loro lavoro, alimentarono quel conflitto latente che culminò con il colpo di stato del 1993 e l’assunzione dei pieni poteri da parte di Dudaev.

Articolo 80

Il Gabinetto dei ministri è autorizzato a risolvere le questioni di pubblica amministrazione che fanno riferimento alla sua competenza.

Articolo 81

Il Gabinetto dei Ministri, sulla base e in conformità con le leggi della repubblica, le risoluzioni del Parlamento e i decreti del Presidente, emette decreti e ordinanze e ne controlla l’attuazione. Le decisioni e gli ordini del gabinetto dei ministri della Repubblica cecena sono vincolanti in tutta la repubblica.

Articolo 82

La struttura del gabinetto dei ministri, la competenza, le procedure e i suoi rapporti con altri organi statali sono determinati dalla legge sul gabinetto dei ministri della Repubblica cecena.

Articolo 83

I ricavi e le spese del bilancio repubblicano devono essere in pareggio. Il disavanzo massimo consentito è stabilito dalla legge.

PAREGGIO DI BILANCIO –  L’istituzione del pareggio di bilancio nella Costituzione appare un provvedimento quantomai moderno, considerato il fatto che alla data di redazione del presente documento molte democrazie di provata esperienza non sono riuscite a definire con chiarezza un tale principio nelle loro costituzioni. Relativamente alla Repubblica Cecena, purtroppo, tale prerogativa non fu mai rispettata, in molti casi non certo per volontà, quanto per lo stato di profonda prostrazione economica nella quale si trovava il paese, che avrebbe reso impossibile realizzare un pareggio di bilancio. Furono tuttavia fatti molti sforzi, soprattutto tra il 1993 ed il 1994, per contenere la spesa pubblica e quantomeno tendere al pareggio di bilancio. Lo scoppio della Prima Guerra Cecena e le devastazioni che seguirono resero impossibile ai governi sotto le presidenze Yandarbiev e Maskhadov di tendere anche solo concettualmente al rispetto di questo principio.

Articolo 84

Le entrate del bilancio repubblicano sono costituite dalle imposte stabilite dalla legge, dai pagamenti obbligatori, dalle tasse e dai dazi, dalle entrate provenienti dalle proprietà statali e da altre entrate. L’elenco e le entità di imposte, tasse e tributi sono stabiliti dalla legge.

Articolo 85

Le spese statali repubblicane sono effettuate a spese del bilancio statale. Le spese della Repubblica possono essere sostenute solo conformemente alle voci di bilancio approvate dal Parlamento. Rapporti dettagliati su entrate e spese del governo sono soggetti a pubblicazione annuale obbligatoria.

TRASPARENZA DI BILANCIO – l’obbligo degli enti pubblici di rendicontare le loro spese al Parlamento fu largamente evaso. Date le ristrettezze di bilancio, dalla fine del 1991 alcuni pagamenti della pubblica amministrazione furono autorizzati tramite il ricorso a buoni benzina, le cui quote furono attribuite ai vari dipartimenti per legge. Alcuni dipartimenti, tuttavia, fecero delle loro quote un utilizzo al limite della legalità, come nel caso del Municipio di Grozny, il cui sindaco, Bislan Gantemirov, utilizzò tali fondi per armare un esercito cittadino direttamente alle sue dipendenze, sotto il nome di “Polizia Municipale”. Le insistenti interrogazioni parlamentari riguardo l’utilizzo dei fondi furono uno dei motivi per i quali il Sindaco decise di passare all’opposizione antigovernativa e, a seguito del colpo di stato del Giugno 1993, all’opposizione armata.

Sezione 4 – Sistema elettorale

Articolo 86

Le elezioni nella Repubblica cecena si svolgono sulla base di un suffragio universale e diretto a scrutinio segreto.

Articolo 87

I cittadini della Repubblica cecena che hanno compiuto 17 anni partecipano alle elezioni. I cittadini riconosciuti da un tribunale come legalmente incapaci e le persone contro le quali non è entrato in vigore un verdetto giudiziario che impone una pena detentiva non possono essere eletti e non possono partecipare alle elezioni.

Articolo 88

La procedura per l’elezione dei membri del Parlamento, delle autorità locali e dei funzionari è determinata dalla presente Costituzione e dalle leggi.

Sezione 5 – Organo di autogoverno locale

AUTORITÀ LOCALI

Articolo 89

L’autogoverno locale è svolto da autorità rappresentative ed esecutive, nonché sotto forma di democrazia diretta. Il nome dei governi locali è stabilito dalla legge.

Articolo 90

Gli enti locali di autogoverno, nell’ambito delle loro competenze, agiscono indipendentemente dal potere statale nel quadro della Costituzione e delle leggi della Repubblica cecena.

Articolo 91

Gli organi rappresentativi dell’autonomia locale sono le principali autorità locali nel relativo territorio.

Articolo 92

Gli enti locali di autogoverno sviluppano, approvano ed eseguono autonomamente il proprio bilancio. I fondi del governo locale, compresi i fondi di bilancio, non sono soggetti a prelievo.

Articolo 93

I cittadini hanno il diritto di appellarsi in tribunale alle decisioni e alle azioni dei governi locali, dei loro funzionari.

Sezione 6 – Potere Giudiziario

AUTORITÀ GIUDIZIARIA

Articolo 94. Il potere giudiziario nella Repubblica cecena è esercitato solo dal tribunale e agisce indipendentemente dai poteri legislativo ed esecutivo, nonché da partiti, associazioni e movimenti pubblici. Nessuno, ad eccezione degli organi giudiziari stipulati dalla Costituzione e dalle leggi della Repubblica cecena, ha il diritto di assumere le funzioni e i poteri del potere giudiziario. La magistratura ha come scopo la protezione del sistema costituzionale della Repubblica cecena, i diritti e le libertà dei cittadini, il controllo sulla corretta applicazione e applicazione delle leggi e degli atti del ramo esecutivo, della Costituzione della Repubblica cecena.

POTERE GIUDIZIARIO – Fin dai primi mesi dopo la dichiarazione di indipendenza il sistema giudiziario statale andò incontro al collasso funzionale ed economico. Le ristrettezze di bilancio portarono il governo a stabilire il principio dell’autofinanziamento da parte delle strutture giudiziarie, che nel volgere di un anno giunsero alla completa insolvenza. Lo scoppio della Prima Guerra Cecena e le devastazioni che seguirono dissolsero l’amministrazione della giustizia civile, e la temporanea perdita di controllo del territorio da parte delle autorità della repubblica la resero inservibile. Per necessità pratiche ed impossibilità operativa i tribunali ordinari vennero sostituiti da primitive forme di giustizia religiosa, le quali permasero poi alla fine della guerra. Sotto la Presidenza Yandarbiev i tribunali religiosi furono ufficializzati ed andarono da prima ad affiancare, poi a sostituire quelli civili. Lo stesso Presidente Maskhadov fu soggetto a processo da parte di un tribunale religioso durante il suo mandato. Dal 1998, con l’istituzione della Legge Islamica, i tribunali ordinari cessarono di operare anche sul piano del diritto, per quanto la loro azione fosse largamente insufficiente già da prima dello scoppio della guerra. Da quella data le attività giudiziarie furono interamente trasferite alle corti religiose, ed i tribunali cessarono di operare in tutto il territorio della Repubblica.

Articolo 95

Il potere giudiziario viene esercitato attraverso l’amministrazione della giustizia. Gli atti giudiziari sono vincolanti per tutte le organizzazioni statali e pubbliche, i funzionari, le persone giuridiche e le persone fisiche e sono applicabili in tutta la Repubblica cecena.

Articolo 96

I cittadini della Repubblica cecena possono partecipare all’amministrazione della giustizia, esercitando le funzioni di giurati. La giuria è formata secondo le modalità previste dalla legge.

Articolo 97

I giudici sono indipendenti e soggetti solo alla legge. I giudici prestano giuramento in conformità con la legge. I giudici non possono occupare alcuna posizione retribuita, ad eccezione dell’insegnamento, nonché essere membri di partiti politici.

Articolo 98

Il presidente della Corte costituzionale della Repubblica Cecena e i suoi sostituti, membri della Corte costituzionale della Repubblica Cecena, il Presidente della Corte suprema della Repubblica Cecena ed i suoi sostituti, i membri della Corte suprema della Repubblica Cecena, i giudici dei tribunali cittadini e distrettuali sono eletti dal Parlamento della Repubblica Cecena.

Articolo 99

La Corte costituzionale della Repubblica cecena, in virtù della sua competenza:

  1. Risolve i casi di costituzionalità delle leggi della Repubblica Cecena e dei decreti del Presidente;
  2. Risolve controversie costituzionali-legali tra organi statali, nonché enti statali e associazioni pubbliche;
  3. Fornisce conclusioni sull’accusa del presidente della Repubblica Cecena in violazione della Costituzione e delle leggi.

Le leggi della Repubblica Cecena, così come i decreti del Presidente della Repubblica Cecena, che sono riconosciuti dalla Corte costituzionale in contrasto con la Costituzione della Repubblica Cecena, perdono la loro validità dal giorno in cui viene pubblicata la decisione della Corte costituzionale della Repubblica cecena. Tutte le decisioni della Corte costituzionale su questioni di sua competenza sono definitive. La procedura per esaminare i casi nella Corte costituzionale è determinata dalla legge.

Article 100

Nella Repubblica Cecena si formano e operano la Corte suprema, il tribunale della città di Grozny, i tribunali cittadini, di distretto (regionali) ed i tribunali militari. Altri tribunali possono essere creati solo sulla base delle leggi della Repubblica Cecena.

Articolo 101

La Corte suprema della Repubblica Cecena esercita le funzioni di controllo delle attività giudiziarie dei tribunali inferiori, considera i casi civili e penali della Repubblica cecena. L’organizzazione e la procedura per le attività della Corte suprema, del tribunale della città di Grozny, dei tribunali distrettuali (regionali), dei tribunali militari della Repubblica Cecena sono regolate dalle leggi pertinenti.

Articolo 102

L’esame dei casi in tutti i tribunali è pubblico. L’audizione in seduta a tribunale chiuso è consentita solo nei casi stabiliti dalla legge con l’osservanza di tutte le norme di procedura giudiziaria. L’esame dei casi nei tribunali viene svolto dai giudici collegialmente, individualmente o dalla giuria. Non sono consentiti procedimenti penali in tribunale di primo grado, ad eccezione dei casi stabiliti dalla legge.

Articolo 103

I procedimenti giudiziari si svolgono sulla base del principio di contraddittorio. Il diritto all’assistenza legale è riconosciuto in qualsiasi fase del procedimento.

Articolo 104

L’indagato, l’imputato, l’imputato, condannato è garantito il diritto alla difesa. La vittima e gli altri cittadini che partecipano al procedimento sono protetti nei loro diritti e interessi legittimi.

Articolo 105

L’imputato si presume innocente fino a prova contraria nei modi previsti dalla legge e stabiliti da una decisione giudiziaria definitiva.

Articolo 106

I procedimenti giudiziari sono condotti in ceceno o in russo. Ai partecipanti al caso che non conoscono la lingua in cui si svolge il procedimento è garantito il diritto di familiarizzare con tutti i materiali del caso, di partecipare ad azioni giudiziarie con l’aiuto di un interprete e il diritto di parlare in tribunale nella loro lingua madre.

Articolo 107

Se il tribunale, nel considerare un caso specifico, riconosce che l’atto normativo applicabile è contrario alla Costituzione della Repubblica cecena, sospende il procedimento e presenta alla Corte costituzionale della Repubblica cecena un parere motivato sul riconoscimento di questa legge come incostituzionale.

Articolo 108

Per l’esame delle controversie economiche tra le persone giuridiche, viene costituito e opera il tribunale arbitrale della Repubblica cecena. L’organizzazione e le attività della corte di arbitrato della Repubblica Cecena sono stabilite dalla legge.

Sezione 7 – Rule of Law

RULE OF LAW – Nel diritto commune (Common Law) per Rule of Law si intende quell Sistema di regole che disciplinano l’esercizio del potere pubblico in genere, in particolare attraverso la pubblica amministrazione. Il Rule of Law identifica la fonte primaria dell’ordinamento non già nella legge, come gli ordinamento di Civil Law, bensì nella giurisprudenza. In questi sistemi domina il principio del brocardo “stare decisis”, in virtù del quale i precedenti giudiziari sono vincolanti per i casi futuri limitatamente alla “ratio decidendi”

Articolo 109

Le autorità legislative, esecutive, giudiziarie, i difensori e i cittadini partecipano alla protezione della legge e dell’ordine nella Repubblica cecena. La delimitazione della competenza degli organi statali che garantiscono la legge e l’ordine è stabilita dalle leggi della Repubblica cecena. Le forze dell’ordine che riferiscono direttamente al legislatore sono la Procura della Repubblica cecena, il comitato investigativo della Repubblica cecena e il Servizio di sicurezza nazionale della Repubblica cecena. Le forze dell’ordine che riferiscono direttamente al ramo esecutivo della Repubblica cecena sono gli organi e le istituzioni di giustizia, affari interni, controllo delle frontiere e doganali. Sul territorio della Repubblica cecena è vietata la creazione di organizzazioni private e pubbliche che svolgono in modo indipendente indagini e altre funzioni per combattere il crimine. Le associazioni pubbliche possono aiutare le forze dell’ordine statali a proteggere la legge e l’ordine, i diritti e le libertà dei cittadini in conformità con le leggi della Repubblica cecena.

ORGANIZZAZIONI PRIVATE NON AUTORIZZATE DALLA LEGGE: la legge costituzionale vieta esplicitamente la “creazione di organizzazioni private e pubbliche che svolgono in odo indipendente indagini e altre funzioni per combattere il crimine”. Questo divieto, tuttavia, fu largamente evaso dal Presidente Dudaev, che in contrasto con le indicazioni del Parlamento riguardo alla nomina del Presidente del Comitato Investigativo e del Direttore del Servizio di Sicurezza Nazionale né fondò di propri, direttamente dipendenti dalla sua persona. Tali provvedimenti, evidentemente in contrasto con quanto imposto dalla Costituzione, contribuirono alla nascita di una diarchia di fatto tra il potere legislativo e le sue strutture e quello esecutivo, che ne costituì di proprie.

Articolo 110

Il procuratore generale della Repubblica Cecena e i pubblici ministeri a lui subordinati sovrintendono alla diffusa, accurata, uniforme esecuzione e applicazione delle leggi e hanno ratificato atti giuridici internazionali nel territorio della Repubblica cecena da parte di tutti gli organi statali, associazioni pubbliche, i loro funzionari e cittadini, ad eccezione degli organi superiori autorità legislative ed esecutive e tribunali della Repubblica cecena. Il procuratore generale della Repubblica Cecena è nominato per un periodo di cinque anni dal Parlamento della Repubblica cecena. I procuratori subordinati sono nominati dal parlamento della Repubblica cecena su proposta del procuratore generale per lo stesso mandato. L’organizzazione e le attività della Procura della Repubblica cecena sono stabilite dalla legge.

PROCURATORE GENERALE – Il Presidente Dudaev propose e sostenne la nomina di Elsa Sherpova, fedelissima del Presidente, alla carica di Procuratore Generale. Su questo tema Presidente e Parlamento si confrontarono lungamente, ed alla destituzione della Sheripova per volontà dei deputati Dudaev risposte con una manovra d’imperio, ricollocandola al vertice della Procura. Il confronto fu stroncato dal colpo di stato del Giugno 1993, a seguito del quale il Parlamento fu disperso e riconvocato dopo una sostanziale epurazione, a seguito della quale Elsa Sheripova venne senza indugio riconfermata.

Articolo 111

Il servizio di sicurezza nazionale della Repubblica cecena e i suoi organi, di loro competenza, proteggono il sistema costituzionale della Repubblica cecena, la sovranità statale, gli interessi statali e l’integrità territoriale della repubblica. Il capo del servizio di sicurezza nazionale è nominato dal parlamento della Repubblica cecena. L’organizzazione e le attività del Servizio di sicurezza nazionale della Repubblica cecena sono determinate dalla legge.

SERVIZIO DI SICUREZZA NAZIONALE – Come già anticipato nel commento all’articolo 109, il Servizio di Sicurezza Nazionale fu uno degli enti statali che assistè ad uno “sdoppiamento” allorchè Dudaev impose la costituzione di un ente equivalente dipendente dal Presidente, anziché dal Parlamento. Il provvedimento fu contrastato dall’assemblea dei deputati, e produsse una diarchia all’interno dello stato che, a lungo andare, finì per paralizzare l’attività di entrambe le strutture.

Article 112

Il comitato investigativo della Repubblica cecena e i suoi organi svolgono un’indagine preliminare sui casi di reato in tutto il territorio della Repubblica cecena. Il presidente del comitato investigativo della Repubblica cecena è nominato dal parlamento della Repubblica cecena per un mandato di cinque anni. L’organizzazione e le attività del comitato investigativo della Repubblica cecena sono determinate dalla legge.

Articolo 113

L’assistenza legale a cittadini e organizzazioni è fornita da college e altre associazioni volontarie di avvocati, studi legali privati ​​e persone abilitate a esercitare la professione forense. Nei casi previsti dalla legge, l’assistenza legale è fornita gratuitamente. La procedura per lo svolgimento della difesa nella Repubblica Cecena è determinata dalla legge.