GOVERNI

NB: le compagini di governo presentate in questo articolo non comprendono, per necessità di spazio, i numerosi dipartimenti, comitati ed uffici dello Stato. Presto sarà disponibile sul sito un PDF contenente l’intera Nomenklatura della ChRI dal 1991 al 2007.

IL GOVERNO RIVOLUZIONARIO

La sequenza di eventi innescata dalla Dichiarazione di Sovranità varata dal Congresso Nazionale Ceceno il 25/11/1990 e recepita dal Soviet Supremo Ceceno – Inguscio pochi giorni dopo, chiamata dagli storici e dai secessionisti “Rivoluzione Cecena”, portò alla dichiarazione di indipendenza della “Repubblica di Nokhchi – cho” l’8 Giugno 1991. Quel giorno i rappresentanti dei movimenti politici radical – nazionali, riuniti nel Congresso Nazionale del Popolo Ceceno (una versione “aggiornata” del Congresso Nazionale Ceceno, opportunamente epurata degli elementi moderati) votarono all’unanimità la nascita di uno stato ceceno indipendente.

Da quel momento gli esponenti del Comitato Esecutivo del Congresso (Ispolkom) iniziarono ad operare come un governo dotato di pieni poteri. Vennero costituite commissioni cui il Congresso affidò l’autorità di un vero e proprio ministero (Commissione Difesa, Commissione Affari Esteri, Commissione Legislativa, Commissione Bilancio ecc..)  ed il Presidente dell’Ispolkom, il Generale Dzhokhar Dudaev, fu riconosciuto come il leader “de facto” della repubblica.

Gli eventi di Agosto 1991 gettarono la Cecenia nel caos, delegittimarono le istituzioni sovietiche ed in particolare il loro vertice, il Soviet Supremo Ceceno – Inguscio, alla cui guida vi era Doku Zavgaev. Il Comitato Esecutivo ordinò la coscrizione di una milizia volontaria armata, la Guardia Nazionale, con la quale Dudaev iniziò a manovrare per prendere il controllo degli uffici pubblici ed attuare un vero e proprio colpo di stato.  Nel Settembre di quell’anno i rivoluzionari presero il controllo delle istituzioni, rovesciarono il governo Zavgaev ed imposero la loro autorità. Nel tentativo di trovare un compromesso con gli insorti, le autorità di Mosca proposero la costituzione di un “governo di coalizione” composto sia da esponenti del vecchio regime, sia da esponenti del Comitato Esecutivo. L’intesa produsse un “Soviet Supremo Provvisorio” al vertice del quale fu nominato il Vicepresidente dell’Ispolkom, Hussein Akhmadov. Questo tuttavia fu solo l’anticamera di una seconda ondata rivoluzionaria, che investì il paese in Ottobre. I nazionalisti ceceni dissolsero ben presto il Soviet Supremo Provvisorio ed indissero le elezioni presidenziali e parlamentari per il 27 Ottobre.

Dzhokhar Dudaev attorniato dai suoi sostenitori (armati) poco dopo essere stato eletto Presidente della Repubblica

Mentre gli uomini della vecchia nomenklatura sovietica si ritiravano da Grozny e si arroccavano nei distretti settentrionali del paese, ed i partiti moderati si rifiutavano di collaborare con i rivoluzionari, questi istituirono un governo provvisorio che rimettesse in moto la macchina economico – amministrativa della repubblica. Subito dopo le elezioni del 27 Ottobre, che portarono alla consacrazione del Generale Dudaev come Presidente della Repubblica, ed alla costituzione del Parlamento di prima convocazione, fu dato il via ai lavori di due distinte squadre di governo: una di natura politica (il Comitato per la Gestione Operativa dell’Economia Nazionale  – COFEC) e l’altra politica (il Gabinetto Provvisorio dei Ministri). Al vertice della prima venne nominato il giovane direttore d’azienda Yaragi Mamodaev, mentre Dudaev prese il controllo del secondo (per approfondimenti leggi “Libertà o Morte: storia della Repubblica Cecena di Ichkeria” acquistabile QUI).

IL COFEC ED IL GABINETTO PROVVISORIO

Il Comitato per la Gestione Operativa dell’Economia Nazionale, o COFEC, fu costituito come un “clone” di una  istituzione nata in Russia nello stesso periodo. Anche lì, infatti, mentre le istituzioni sovietiche crollavano e la Russia si preparava a cambiare regime, in vista del definitivo scioglimento del sistema socialista si era deciso di costituire un esecutivo che si occupasse quantomeno di mandare avanti la sgangherata economia dell’Unione. Mutuando nome e scopi i ceceni costituirono un loro esecutivo economico, che come abbiamo detto fu affidato al giovane capitano d’impresa Yaragi Mamodaev. Niente, o quasi niente è rimasto dell’attività governativa portata avanti dal COFEC, perché i suoi archivi finirono distrutti o sequestrati durante la Prima Guerra Cecena. Di questo rimangono più che altro riferimenti giornalisti, oltre che alcuni approfondimenti forniti dall’ottimo lavoro di “monitoraggio politico” svolto dal giornalista ceceno Timur Musaev (i cui scritti pubblicheremo più avanti su questo sito). Dal lavoro di Muzaev ci sono pervenuti i nomi di alcuni dei partecipanti all’attività del COFEC:

Akaev, R. Kh.
Bisultanov, R.
Borshchigov, R.
Khadziev, Salambek
Mamodaev, Yaragi
Maraev, Hussein Akhmed
Musalimov, G.
Elmurzaev, R.S.

L’esecutivo economico si occupò fin dai primi giorni di Novembre di organizzare l’attività delle aziende di stato, che allora componevano la quasi totalità del settore economico, e di assicurare alla popolazione il rifornimento dei beni di prima necessità, come il pane e lo zucchero, e di garantire il pagamento dei salari. Rispetto al primo problema Mamodaev riuscì a raggiungere accordi di fornitura per 25.000 tonnellate di zucchero ed a fornire costantemente il pane alla popolazione, mantenendo il suo prezzo alla cifra simbolica di 1 rublo al chilo. Ciò tuttavia produsse nel tempo una fortissima crisi speculativa, giacché la calmierazione del prezzo del pane fece si che i ceceni ne acquistassero in grandi quantità per andare a rivenderlo, maggiorato, oltre il confine russo. In tema di pagamento dei salari, invece, la situazione fu da subito molto difficile. Le casse della repubblica, già duramente provate dalla crisi generale, erano allo sfascio, ed il tesoro nazionale non aveva le risorse per assicurare il pagamento di stipendi pubblici e pensioni. Così Mamodaev ricorse ai buoni benzina come banconota alternativa per il pagamento delle spettanze. Il lavoro del COFEC si incentrò essenzialmente sulla gestione delle entrate derivanti dalla produzione e dalla raffinazione del petrolio, unico punto forte dell’economia cecena. Questo ricorso massiccio all’”oro nero” come leva finanziaria della spesa pubblica risorse le necessità contingenti (almeno nei primi mesi) ma impedì allo stato di tenere da parte i fondi necessari a far ripartire l’economia, che nel frattempo si stava contraendo in maniera sempre più catastrofica.

Sul fronte politico, nel frattempo, il Generale Dudaev costituì un Gabinetto dei Ministri che rimettesse in funzione tutti i comparti esecutivi dello stato. Per la fine di Dicembre 1991 (stando alle informazioni che siamo riusciti a rintracciare) il Gabinetto era così composto:

Dudaev, DzhokharPresidente del Gabinetto dei MinistriMembro del Comitato Esecutivo
Abubakarov TaymazVicepresidente del Gabinetto dei Ministri  Ministro dell’EconomiaEx Ministro della RSSA
Alsultanov, UmalsMinistro dell’InternoEx Ministro della RSSA
Beno, ShamilMinistro degli EsteriNuova nomina
Esambaev, MahmudMinistro della CulturaNuova nomina
Khozhaev, DalhanMinistro degli ArchiviEx dipendente della RSSA
Soslambekov,YusupMinistro della DifesaMembro del Comitato Esecutivo
Ugudov, MovladiMinistro della Stampa e dell’InformazioneMembro del Comitato Esecutivo

E’ probabile che il governo provvisorio vedesse molti altri funzionari all’opera, ma non abbiamo fonti sufficienti ad affermarlo con certezza. In ogni caso possiamo fare un primo ragionamento su questi dati. Innanzitutto possiamo notare come due dicasteri fondamentali (economia ed esteri) furono assegnati a funzionari della defunta repubblica sovietica, e che vi sia una sostanziale parità tra gli esponenti del “nuovo regime” (i membri del Comitato Esecutivo) e quelli del “vecchio regime” (membri della vecchia RSSA Ceceno – Inguscia). Con questo Dudaev voleva non soltanto assicurare il funzionamento di comparti fondamentali dello Stato, ma anche garantire una certa continuità al potere politico, sperando di poter riconquistare il supporto di almeno parte della vecchia nomenklatura comunista.

Dzhokhar Dudaev giura davanti al Parlamento della Repubblica come Presidente

L’ERA DUDAEV

Alla fine di Febbraio del 1992 il Parlamento annunciò di aver terminato la stesura della Costituzione. Dudaev si mosse quindi alla nomina di un vero e proprio governo istituzionale (il cosiddetto “Dudaev II”) che governasse il paese nella pienezza del diritto. Il 01/03/1992 vide alla luce il primo governo “regolare” della storia della Cecenia indipendente. Esso era composto dai seguenti Ministri:

Dudaev, DzhokharPresidente del Gabinetto dei MinistriMembro del Comitato Esecutivo
Mamodaev, YaragiPrimo Vicepresidente del Gabinetto dei MinistriDirettore d’azienda
Mugadaev, MayrbekVicepresidente del Gabinetto dei MinistriDirettore d’azienda
Gairbekov, R.Vicepresidente del Gabinetto dei MinistriDirettore d’azienda pubblica
Akbulatov, AslambekSegretario di StatoInsegnante
Albakov, SultanMinistro dell’InternoEx Ministro della RSSA
Abubakarov, TaymazMinistro dell’Economia e delle FinanzeEx Ministro della RSSA
Beno, ShamilMinistro degli EsteriPrivato cittadino
Musalaev, GennadyMinistro dell’IndustriaDirettore d’azienda pubblica
Musalimov, G.M.Ministro dell’Industria e dell’EnergiaDirettore d’azienda pubblica
Bisultanov, R.Ministro dell’Agricoltura 
Yandarov, AndarbekMinistro della Pubblica IstruzioneEx Presidente di Comitato del PCUS
Kadiev, MagomedMinistro della Sanità e della Protezione SocialeEx funzionario della RSSA
Arsanukaev, U.A.Ministro delle Costruzioni e dell’Architettura?
Durdiev, ZayndiMinistro dell’Industria Petrolifera e ChimicaEsperto petrolifero
Ibragimov, Said – EminMinistro delle ComunicazioniEx Ministro della RSSA
Kindarov, AbdullahMinistro della CulturaScrittore
Ugudov, MovladiMinistro della Stampa e dell’InformazioneMembro del Comitato Esecutivo

Il Governo si caratterizza, come vediamo, per la presenza importante di ex funzionari di epoca sovietica e di direttori d’azienda. Pochissimo spazio fu lasciato a figure di rilievo politico, ridotte al Ministero dell’Informazione affidato a Movladi Ugudov ed alla presidenza del Gabinetto, assunta direttamente da Dudaev.

Fotogramma dal documentario “Duki” del 1992: Dudaev tiene una riunione del Gabinetto dei Ministri

Il governo “Dudaev II” lavorò per tutto il 1992 e per la prima parte del 1993, vedendo come unico avvicendamento quello del Ministro degli Esteri, Shamil Beno, il quale si dimise in polemica con Dudaev nel Settembre venendo sostituito da Shamsuddin Youssef. Durante questo periodo la situazione interna del paese si deteriorò notevolmente, e le istituzioni soffrirono un conflitto latente tra il Parlamento ed il Presidente della Repubblica. Tale confronto si esacerbò alla fine del 1992 ed esplose in una vera e propria crisi istituzionale nella primavera del 1993. Il 17 Aprile di quell’anno Dudaev sciolse per decreto la maggior parte delle strutture democratiche dello Stato, ed il 4 Giugno successivo portò a termine un vero e proprio golpe militare, imponendo una dittatura personale (per approfondimenti leggi “Libertà o Morte: storia della Repubblica Cecena di Ichkeria” acquistabile QUI). A seguito del colpo di stato il Presidente insediò un nuovo governo, così composto:

Dudaev, DzhokharPresidente del Gabinetto dei MinistriMembro del Comitato Esecutivo
Mugadaev, MayrbekPrimo Vicepresidente del Gabinetto dei MinistriDirettore d’azienda
Doshukayev, MusaVicepresidente del Gabinetto dei Ministri – Ministero dei Servizi PubbliciDirettore d’azienda
Ferzauli, HusseinVicepresidente del Gabinetto dei Ministri – Ministero dell’IndustriaPartito Democratico Vaynakh
Amalyev, ThyurshiVicepresidente del Gabinetto dei Ministri?
Akbulatov, AslambekSegretario di StatoInsegnante
Abubakarov, TaymazMinistro dell’Economia e delle Finanze Vicepresidente del Gabinetto dei MinistriEx Ministro della RSSA
Geliskhanov, SultanMinistro della Sicurezza dello Stato (ex Ministro dell’Interno)Ex dipendente della RSSA
Satuev, AyubMinistro dell’Interno (dopo la sua ricostituzione nell’Agosto 1994)Ex dipendente della RSSA
Makhashev, KazbekMinistro dell’InternoEx dipendente della RSSA
Youssef, ShamsuddinMinistro degli EsteriPrivato cittadino
Alyiev, AbuMinistro della GiustiziaPrivato cittadino
Imaev, UsmanMinistro della GiustiziaEx Ministro della RSSA
Movtaev, SultanMinistro della Pubblica IstruzioneEx Ministro della RSSA
Yarikhanov, Khozh – AkhmedMinistro della Pubblica IstruzioneEx Ministro della RSSA
Zakayev, AkhmedMinistro della CulturaPrivato cittadino
Golburaev, RuslanMinistro del PetrolioDirettore d’azienda
Dzhabrailova, RosaMinistro del CommercioEx funzionario della RSSA
Magomadov, SultanMinistro dell’Agricoltura?
Ugudov, MovladiMinistro della Stampa e dell’InformazioneMembro del Comitato Esecutivo
Kadiev, MagomedMinistro della Sanità e della Protezione SocialeEx funzionario della RSSA
Osmaev, AdaniMinistro dei Servizi e degli Alloggi PubbliciEx Ministro della RSSA
Arsanukaev, U.A.Ministro delle Costruzioni e dell’Architettura?
Khozhaev, DalhanMinistro degli ArchiviEx dipendente della RSSA

Il governo dittatoriale di Dudaev si caratterizzò per la pervasiva presenza di esponenti della vecchia nomenklatura sovietica: dei 24 ministri presenti, 11 erano stati ministri o funzionari della RSSA Ceceno – Inguscia. La componente dei direttori d’azienda, che nel precedente governo era stata molto rappresentata (5 ministri su 18 erano manager)  si ridusse a soli 3 elementi su 24.  Il governo “Dudaev III”  lavorò tra il Giugno del 1993 ed il Dicembre del 1994, quando le truppe federali invasero la Cecenia, disperdendo la maggior parte delle strutture politiche ed amministrative dello Stato. Durante questo periodo il governo lealista dovette affrontare la ribellione armata dell’opposizione antidudaevita, la quale sfociò in aperta guerra civile nell’estate del 1994. Nel frattempo il “Dudaev III” tentò di contenere la spesa pubblica, razionalizzare la produzione petrolifera e dotare lo stato della sovranità monetaria, tramite l’emissione del “Nahar”, una moneta nazionale alternativa al rublo.

IL GOVERNO DI GUERRA

Nel Dicembre del 1994 la Russia invase la Cecenia, imponendo al paese due anni di occupazione militare. Durante questo periodo la maggior parte delle strutture statali della Repubblica furono sciolte. Soltanto la Presidenza della Repubblica, la Vicepresidenza, il Dipartimento di Sicurezza dello Stato e le strutture militari continuarono ad esistere e ad operare, se pur sotto forma di organizzazioni clandestine. La Repubblica Cecena di Ichkeria continuò ad avere anche una sorta di governo. Pochissimi sono i documenti pervenutici, ed è praticamente impossibile, allo stato attuale, delineare la struttura dell’esecutivo “di guerra” e gli avvicendamenti che si verificarono nella compagine governativa. Certamente le seguenti personalità operarono in nome e per conto della ChRI nel periodo tra il Gennaio 1995 e l’Aprile del 1996:

Dudaev, DzhokharPresidente del Gabinetto dei Ministri (Dicembre/1994 – 21/04/1996)
Ferzauli, Hussein  ? (Dicembre/1994 – 21/04/1996)
Akbulatov, AslambekSegretario di Stato (Dicembre/1994 – 21/04/1996)
Churbanov, ChamidMinistro degli Esteri (? – 21/04/1996)
Abubakarov, TaymazRappresentante plenipotenziario ai negoziati ((Dicembre/1994 – ?)
Makhashev, KazbekMinistro dell’Interno (Dicembre/1994 – 21/04/1996)
Youssef, ShamsuddinMinistro degli Esteri (?)
Imaev, UsmanMinistro della Giustizia (Dicembre/1994 – ?/09/1995)
Yarikhanov, Khozh – AkhmedRappresentante plenipotenziario ai negoziati (?)
Zakayev, AkhmedMinistro della Cultura (?)
Ugudov, MovladiMinistro della Stampa e dell’Informazione (Dicembre/1994 – 21/04/1996)

Il “Governo di Guerra” fu l’ultima esperienza politica del Presidente Dudaev, giacchè il 21/04/1996 egli cadde vittima di un missile teleguidato russo, inviato sulla sua posizione dopo che il suo telefono satellitare era stato tracciato. A Dudaev successe il Vicepresidente della Repubblica Zelimkhan Yandarbiev, che costituì un governo provvisorio che si occupasse di rappresentare la ChRI fino alla fine delle ostilità. Tale governo operò dall’Aprile all’Ottobre del 1996, e sotto il suo mandato i separatisti riuscirono a riconquistare Grozny, imponendo ai russi una pace quinquennale. Esso era composto dai seguenti personaggi:

Yandarbiev, ZelimkhanPresidente del Gabinetto dei Ministri (21/04/1996 – 16/10/1996)
Nukhaev, Khozh – AkhmedVicepresidente del Consiglio dei Ministri (21/04/1996 – 16/10/1996)
Gelayev, RuslanVicepresidente del Consiglio dei Ministri (?)
Maskhadov, AslanMinistro della Difesa (21/04/1996 – 16/10/1996)
Chimaev, RuslanMinistro degli Esteri (21/04/1996 – 16/10/1996)
Idrisov, KhamzatMinistro dell’Agricoltura (?)
Ferzauli, Hussein  ? (Dicembre/1994 – 21/04/1996)
Akbulatov, AslambekSegretario di Stato (Dicembre/1994 – 21/04/1996)
Makhashev, KazbekMinistro dell’Interno (21/04/1996 – 16/10/1996)
Yarikhanov, Khozh – AkhmedRappresentante plenipotenziario ai negoziati (?)
Zakayev, AkhmedAssistente presidenziale alla sicurezza (21/04/1996 – 16/10/1996)
Ugudov, MovladiMinistro della Stampa e dell’Informazione (21/04/1996 – 16/10/1996)

L’ERA MASKHADOV

Con la fine delle ostilità le dissolte strutture dello Stato ripresero ad operare, stavolta in condizioni davvero drammatiche: la carenza di qualsiasi servizio, materiale, perfino di edifici agibili rese precario fin da subito il lavoro dell’amministrazione civile. Ciononostante i separatisti tentarono di mettere in funzione un governo, con lo scopo primario di ricomporre i conflitti politici che erano stati all’origine della guerra civile del ’94 e dell’intervento armato russo. Yandarbiev nominò Aslan Maskhadov, Comandante in Capo dell’Esercito e principale autore della vittoria dei ceceni a capo di un “Governo di Coalizione” che traghettasse il paese verso libere elezioni, da tenersi entro il Gennaio del 1997. Maskhadov si mise all’opera, ed il 16/10/1996 ottenne il placet di Yandarbiev per la seguente squadra di governo:

Maskhadov, AslanPresidente del Gabinetto dei MinistriMilitare
Gelayev, RuslanVicepresidente del Gabinetto dei Ministri  – Delega alla ricostruzioneMilitare
Biybulatov, HusseinVicepresidente del Gabinetto dei Ministri – Ministro delle FinanzeTecnico
Kutaev, RuslanVicepresidente del Gabinetto dei Ministri  – Delega ai rapporti con la Russia e la CSIDirettore d’azienda
Elmurzaev, GersoltVicepresidente del Gabinetto dei Ministri – Delega agli affari socialiEx funzionario della RSSA
Chimaev, RuslanMinistro degli EsteriDudaevita
Makhashev, KazbekMinistro dell’InternoDudaevita
Sheripova, ElsaMinistro della GiustiziaDudaevita
Maigov, S.Ministro dell’Economia Mai entrato in ruolo?
Vitushev, H.Ministro del Lavoro e dell’OccupazioneEx funzionario della RSSA
Akhmadov, DaudMinistro dell’Industria e dell’EnergiaDudaevita
Daaev, NuzhdenMinistro delle InfrastruttureDirettore d’azienda
Idrisov, KhamzatMinistro dell’Agricoltura 
Dzhabrailova, RozaMinistro del CommercioEx funzionario della RSSA
Ismailov, AslambekMinistro delle CostruzioniMilitare
Osmaev, AdaniMinistro dei Servizi e degli Alloggi PubbliciEx funzionario della RSSA
Zakayev, AkhmedMinistro della CulturaDudaevita
Ugudov, MovladiMinistro della Stampa e dell’InformazioneDudaevita
Abdulkhadzhiev, AslambekCommissario Militare del GovernoMilitare
Dadulagov, VakhaCapo del Dipartimento Stampa del GovernoEditore

Il governo di coalizione operò dal 16/10/1997 al 27/01/1997, ma dal Dicembre del 1996 la maggior parte dei suoi componenti si dimisero per partecipare alle consultazioni elettorali cosicché una piccola frazione dell’esecutivo, incaricata di portare avanti l’ordinaria amministrazione, fu presieduta per alcune settimane da Vicepresidente del Gabinetto Ruslan Gelayev. Nella compagine governativa figuravano sia esponenti del passato regime (6 ministri su 21) sia esponenti della vecchia RSSA (4 su 21) ma soprattutto fecero la loro comparsa i militari. In questa occasione uomini della resistenza armata occuparono le cariche di Presidente del Gabinetto dei Ministri (Maskhadov), Vicepresidente del Gabinetto dei Ministri (Gelayev) Ministro delle Costruzioni (Ismailov) e Commissario Militare (Abdulkhadzhiev). Il “Maskhadov I” lavorò essenzialmente al perfezionamento della tregua con la Russia, alla riattivazione dei servizi essenziali ed all’audit dei danni provocati dal conflitto, che come si vide ben presto furono talmente estesi da inficiare la ripresa delle quotidiane attività politiche, economiche e sociali (per approfondimenti leggi “Libertà o Morte: storia della Repubblica Cecena di Ichkeria” acquistabile QUI).

Il Comandante in Capo delle Forze Armate della ChRI stringe la mano al plenipotenziario ai negoziati Alexander Lebed, al termine della cerimonia di firma degli Accordi di Khasavyurt

Il 27 Gennaio 1997 si tenne la consultazione elettorale per il rinnovo della Presidenza della Repubblica e del Parlamento. Aslan Maskhadov, eroe di guerra ed esponente del mondo moderato, ottenne la stragrande maggioranza dei voti, aggiudicandosi la Presidenza. I partiti che lo sostenevano ottennero ottimi piazzamenti in Parlamento, in particolare il Partito dell’Indipendenza Nazionale, fondato dal Vicepresidente del Governo di Coalizione, Ruslan Kutaev. Maskhadov si mise a preparare il suo primo “governo di pace” con l’intenzione di includervi quante più forze politiche possibile, in ordine a non riaccendere il conflitto politico che aveva portato alla guerra civile del 1994. In Febbraio sottopose al Parlamento la sua squadra:

Maskhadov, AslanPresidente del Gabinetto dei Ministri (Febbraio 1997 – 01/04/1997)Militare
Ugudov, MovladiPrimo Vicepresidente del Gabinetto dei Ministri – Delega ai negoziati con la Russia  (Febbraio 1997 – 01/04/1997)Dudaevita
Elmurzaev, GersoltVicepresidente del Gabinetto dei Ministri – Delega agli Affari Sociali (Febbraio 1997 – 01/04/1997)Ex funzionario della RSSA
Chimaev, RuslanMinistro degli Esteri (Febbraio 1997 – 01/04/1997)Dudaevita
Makhashev, KazbekMinistro dell’Interno (Febbraio 1997 – 01/04/1997)Militare
Sheripova, ElsaMinistro della Giustizia (Febbraio 1997 – 01/04/1997)Dudaevita
Ozdarbiev, MayradiMinistro dell’Istruzione (Febbraio 1997 – 01/04/1997)Professore
Khambiev, UmarMinistro della Sanità (Febbraio 1997 – 01/04/1997)Medico
Yarikhanov, Khozh – AkhmedMinistro della Produzione Petrolifera (Febbraio 1997 – 01/04/1997)Tecnico
Usamov, NurdinMinistro dell’Energia (Febbraio 1997 – 01/04/1997)Tecnico
Idrisov, KhamzatMinistro dell’Agricoltura (Febbraio 1997 – 01/04/1997)?
Dzhabrailova, RozaMinistro del Commercio (Febbraio 1997 – 01/04/1997)Ex funzionario della RSSA
Ismailov, AslambekMinistro delle Costruzioni (Febbraio 1997 – 01/04/1997)Militare
Daaev, NuzhdenMinistro delle Infrastrutture e dei Trasporti (Febbraio 1997 – 01/04/1997)Direttore d’azienda
Vitushev, KhalidMinistro del Lavoro, dell’Occupazione e degli Affari Sociali (Febbraio 1997 – 01/04/1997)Direttore d’azienda
Osmaev, AdaniMinistro dei Servizi e degli Alloggi Pubblici (Febbraio 1997 – 01/04/1997)Ex funzionario della RSSA
Zakayev, AkhmedMinistro della Cultura (Febbraio 1997 – 01/04/1997)Militare
Dadulagov, VakhaCapo del Dipartimento Stampa del Governo (Febbraio 1997 – 01/04/1997)Editore

Maskhadov aveva proposto per questa formazione il nome di “governo degli affari”, dando ad intendere di voler costituire un esecutivo che si occupasse prima di tutto di ricostruire il paese e rivitalizzare l’economia devastata dalla guerra. Egli tuttavia ignorava, o fingeva di ignorare il peso che a seguito della vittoria militare avevano assunto i “comandanti di campo”, i leader dell’esercito separatista che ora, finita la guerra, non intendevano abbandonare il comando e la rispettabilità della quale godevano. Eminenti “Generali di Brigata” mobilitarono i loro sostenitori in imponenti manifestazioni antigovernative, così il 01/04/1997 Maskhadov si risolse a sciogliere il suo “governo degli affari” ed a nominarne uno più compiacente alle richieste dei militari. Il nuovo esecutivo, fortemente spostato a loro vantaggio, fu approvato il 03/06/1997:

Maskhadov, AslanPresidente del Gabinetto dei MinistriMilitare
Atgreriev, Turpal AliPrimo Vicepresidente del Gabinetto dei MinistriMilitare
Alsultanov, Lom AliVicepresidente del Gabinetto dei Ministri – Ministro della Produzione AlimentareTecnico
Basayev, ShamilVicepresidente del Gabinetto dei Ministri – Ministro dell’IndustriaMilitare
Doshukayev, MusaVicepresidente del Gabinetto dei Ministri – Ministro dell’EmergenzaDirettore d’azienda
Gelayev, RuslanVicepresidente del Gabinetto dei Ministri – Delega alla RicostruzioneMilitare
Halimov, IslamVicepresidente del Gabinetto dei Ministri – Ministro dello Sviluppo SocialeMilitare
Zakayev, AkhmedVicepresidente del Gabinetto dei Ministri – Ministro della CulturaMilitare
Akhmadov, KhizarMinistro degli EsteriMembro del Partito Democratico Progressista
Makhashev, KazbekMinistro dell’InternoMilitare
Sheripova, ElsaMinistro della GiustiziaDudaevita
Ozdarbiev, MayradiMinistro dell’IstruzioneProfessore
Khambiev, UmarMinistro della SanitàMedico
Ugudov, MovladiMinistro della Stampa e dell’InformazioneDudaevita
Kurbanov, IbragimMinistro delle FinanzeTecnico
Astamirov, IsaMinistro dell’EconomiaMilitare
Abubakarov, IdrisMinistro della Produzione Petrolifera?
Usamov, NurdinMinistro dell’EnergiaTecnico
Ibrahimov, RizvanMinistro dell’AgricolturaTecnico
Murtazaev, AkhmadMinistro della SilvicolturaTecnico
Aldanov, AliMinistro del CommercioTecnico
Ismailov, AslambekMinistro delle Costruzioni e degli AppaltiMilitare
Daaev, NuzhdenMinistro delle InfrastruttureDirettore d’azienda
Sultanov, EliMinistro dei TrasportiMilitare
Vitushev, KhalidMinistro del Lavoro, dell’Occupazione e degli Affari SocialiEx funzionario della RSSA
Saitov, M.Ministro per gli sfollatiMilitare
Osmaev, AdaniMinistro dei Servizi e degli Alloggi PubbliciEx funzionario della RSSA
Dadulagov, VakhaCapo del Dipartimento Stampa del GovernoEditore

Il “Maskhadov III” riuscì ad ottenere il supporto sia del Parlamento che dei Comandanti di Campo, ma ad un prezzo piuttosto caro: nella compagine governativa i militari ottennero 5 Vicepremierati su 7, ed altri 4 ministeri tra i quali quello dell’Interno, quello dell’Economia e quello degli Appalti. Di fatto, quindi, il settore militare ottenne il controllo sull’esecutivo, il che permise loro di penetrare in profondità nella struttura dello stato e mantenere in armi le loro numerose milizie. Maskhadov riuscì a tenere in piedi la squadra di governo fino alla fine del 1997, ma per quel momento la pressione dei comandanti di campo era diventata insostenibile: questi chiedevano una “legge sul lustrismo” che portasse al licenziamento di tutti quei funzionari “tecnici” che durante la guerra avevano avuto a che fare con l’amministrazione militare russa o con il governo fantoccio che i federali avevano instaurato nei territori sotto il loro controllo. Assecondare una simile richiesta avrebbe voluto dire mettere lo stato nelle mani di soggetti impreparati alla gestione della cosa pubblica, ma per la fine del 1997 a Maskhadov non rimaneva altro da fare. Così il 15 Gennaio 1998 il Presidente dette mandato a Shamil Basayev, leader dei radical – nazionali e figura quantomai torbida, di porsi alla guida di un nuovo governo. Il 18 Gennaio il “Basayev I” fu ufficialmente varato:

Basayev, ShamilPresidente del Gabinetto dei MinistriMilitare
Atgreriev, Turpal AliPrimo Vicepresidente del Gabinetto dei MinistriMilitare
Ibragimov, VakhaVicepresidente del Gabinetto dei MinistriDudaevita
Makhashev, KazbekVicepresidente del Gabinetto dei Ministri – Delega ai Rapporti IstituzionaliMilitare
Shidaev, KhamzatVicepresidente del Gabinetto dei Ministri – Delega alle Questioni Sociali Militare
Ugudov, MovladiMinistro degli EsteriDudaevita
Malayev, M.Ministro dell’Economia?
Akhmadov, DaudMinistro dell’IndustriaDudaevita
Basayev, ShirvaniMinistro della Produzione PetroliferaMilitare
Alsultanov, Lom AliMinistro dell’Agricoltura Tecnico
Gelayev, RuslanMinistro della Difesa (Nomina mai approvata da Maskhadov)Militare
Halimov, IslamMinistro della Sharia per la Sicurezza dello StatoMilitare
Arsaev, AslambekMinistro della Sharia per la Sicurezza dello StatoMilitare
Zakayev, AkhmedMinistro della CulturaMilitare
Khambiev, UmarMinistro della SanitàMedico
Khusainov, V.Ministro dell’Istruzione?
Kurbanov, IbragimMinistro delle FinanzeTecnico
Ismailov, AslambekMinistro delle Costruzioni e degli AppaltiMilitare
Daaev, NuzhdenMinistro delle InfrastruttureDirettore d’azienda
Osmaev, AdaniMinistro dei Servizi e degli Alloggi PubbliciEx funzionario della ASSR

Basayev si era fatto un nome sia durante la Rivoluzione Cecena che durante la Guerra Civile come comandante militare. Allo scoppio della Prima Guerra Cecena si era distinto per il suo valore, ma anche per la sua audacia al limite (e tal volta ben oltre il limite) della legittimità. Il sequestro di 1300 ostaggi nell’ospedale russo di Budennovsk, un’azione dichiaratamente terroristica, aveva permesso alla resistenza di ottenere i primi colloqui di pace con l’esercito federale, e di guadagnare il tempo necessario a preparare il suo contrattacco. Basayev era quindi un militare, ma a differenza di Maskhadov era anche un radicale: intorno a lui si raggruppavano non soltanto gli ultranazionalisti, ma anche i fondamentalisti islamici, che lui vedeva come comunità militarmente compatte in grado di esportare la rivoluzione cecena in tutto il Caucaso, usando come comune denominatore la fede islamica. Il suo governo si riempì di combattenti: dei 20 ministri in carica 10 erano comandanti di campo.

Un reparto dell’esercito regolare della ChRI sfila durante una manifestazione per le strade di Grozny. Le forze lealiste, per quanto motivate, difficilmente sarebbero riuscite a sconfiggere le bande armate al seguito dei Signori della Guerra. Questo permise loro di condizionare grandemente la politica interna della Cecenia, impedendo una pacificazione necessaria alla resurrezione della repubblica separatista.

Basayev annunciò che il suo governo avrebbe avuto come priorità la lotta al crimine, ormai dilagante, i cui disastrosi effetti contribuivano ad isolare la Cecenia non soltanto dai governi di tutto il mondo, ma anche dalle associazioni di carità, le quali lamentavano continui taglieggiamenti, furti, devastazioni e addirittura sequestri del personale volontario. Basayev operò come Primo Ministro fino al Luglio del 1998, ma non ottenne alcun risultato se non quello di aggravare ancora di più la situazione: per effetto del licenziamento di molti ministri “tecnici” infatti i dicasteri andarono in malora, gli uffici smisero di funzionare ed anche le più elementari funzioni dello stato cessarono di essere svolte. A sei mesi dalla sua instaurazione il governo Basayev era ai minimi della popolarità, ed il 03/071998 questi si dimise, rimettendo il mandato nelle mai di Maskhadov.

Il Presidente riprese il controllo dell’esecutivo e varò un nuovo governo con egli stesso al vertice. Nacque così il “Maskhadov IV”:

Maskhadov, AslanPresidente del Gabinetto dei Ministri (03/07/1998 – 10/10/1998)Militare
Atgreriev, Turpal AliPrimo Vicepresidente del Gabinetto dei Ministri (03/07/1998 – 10/10/1998)Militare
Soslambekov, YusupVicepresidente del Gabinetto dei Ministri – Delega ai Rapporti con la Russia ed i paesi della CSI – (03/07/1998 – 10/10/1998)Antidudaevita
Shidaev, KhamzatVicepresidente del Gabinetto dei Ministri – Delega agli Affari Sociali (03/07/1998 – 10/10/1998)Militare
Bisultanov, AptiVicepresidente del Gabinetto dei Ministri – Delega agli Affari Sociali (03/07/1998 – 10/10/1998)Intellettuale
Ugudov, MovladiMinistro degli Esteri (03/07/1998 – 10/10/1998)Radicale
Magomadov, R.Segretario di Stato (03/07/1998 – 10/10/1998)(?)
Khambiev, MagomedMinistro della Difesa (03/07/1998 – 10/10/1998)Militare
Alsultanov, Lom AliMinistro dell’Agricoltura (03/07/1998 – 10/10/1998)Tecnico
Malayev, M.Ministro dell’Economia (03/07/1998 – 10/10/1998)(?)
Abdulkarimov, OlkhazarMinistro della Produzione Petrolifera (03/07/1998 – 10/10/1998)Tecnico
Arsaev, AslambekMinistro della Sharia per la Sicurezza dello Stato (03/07/1998 – 10/10/1998)Militare
Zakayev, AkhmedMinistro della Cultura, dell’Informazione e delle Comunicazioni (03/07/1998 – 10/10/1998)Militare
Khambiev, UmarMinistro della Sanità (03/07/1998 – 10/10/1998)Militare
Khusainov, V.Ministro dell’Istruzione (03/07/1998 – 10/10/1998)?
Kurbanov, IbragimMinistro delle Finanze (03/07/1998 – 10/10/1998)Tecnico
Ismailov, AslambekMinistro delle Costruzioni e degli Appalti (03/07/1998 – 10/10/1998)Militare
Daaev, NuzhdenMinistro delle Infrastrutture (03/07/1998 – 10/10/1998)Direttore d’azienda
Osmaev, AdaniMinistro dei Servizi e degli Alloggi Pubblici (03/07/1998 – 10/10/1998)Ex funzionario della RSSA
Tsocaev, RamzanMinistro dell’Occupazione (03/07/1998 – 10/10/1998)Tecnico

Il nuovo governo Maskhadov vide un ritorno di molte figure “tecniche” oltre al reintegro di antichi oppositori al regime, come Yusup Soslambekov, fino ad allora rimasto ai margini della vita politica. Messi all’angolo i radicali Maskhadov tentò di riprendere il percorso di integrazione politica che intendeva perseguire, ricostituendo l’unità popolare intorno al regime indipendentista ed allontanando il rischio di una nuova guerra civile, anticamera di una seconda invasione russa. Il “Maskhadov IV”, tuttavia, durò poco. I Comandanti di Campo, nuovamente allontanati dalle istituzioni, ricominciarono a manifestare contro il governo, stavolta sbandierando lo spauracchio dell’ateismo ed accusando Maskhadov di essere un anti – islamico ed un dittatore. Ancora una volta il Presidente tentò di venire incontro alle richieste dei radicali, e nell’Ottobre del 1998 varò l’ennesimo governo:

Maskhadov, AslanPresidente del Gabinetto dei Ministri (10/10/1998 – 05/07/2004)Militare
Atgreriev, Turpal AliPrimo Vicepresidente del Gabinetto dei Ministri (10/10/1998 – 28/10/2000) Ministro per la Sicurezza dello Stato (24/04/1999 – 28/10/2000)Militare
Makashev, KazbekVicepresidente del Gabinetto dei Ministri – Ministro dei Rapporti con la Russia ed i paesi della CSI  (10/10/1998 – 05/07/2004)Militare
Bisaev, IsaVicepresidente del Gabinetto dei Ministri – Ministro dell’Economia (10/10/1998 – ?/4/1999)Tecnico
Reshiev, SuleimanMinistro dell’Economia ?/04/1999 – 23/06/1999Tecnico
Astamirov, IsaVicepresidente del Gabinetto dei Ministri – Ministro dell’Economia (23/06/1999 – 17/01/2000)Militare
Abdulkarimov, OlkhazarVicepresidente del Gabinetto dei Ministri – Ministro della Produzione Petrolifera (10/10/1998 – Dicembre 1999)Tecnico
Zakayev, AkhmedVicepresidente del Gabinetto dei Ministri – Ministro della Cultura (10/10/1998 – 05/07/2004)Militare
Shidaev, KhamzatVicepresidente del Gabinetto dei Ministri – Delega agli Affari Sociali (10/10/1998 – 27/06/1999) Vicepresidente del Gabinetto dei Ministri – Delega agli Affari Sociali (10/10/1998 – Dicembre 1999)Militare
Bisultanov, AptiVicepresidente del Gabinetto dei Ministri – Delega agli Affari Sociali (10/10/1998 – Dicembre 1999)  Intellettuale
Alsultanov, Lom AliVicepresidente del Gabinetto dei Ministri – Ministro dell’Agricoltura (10/10/1998 – Dicembre 1999)Tecnico
Akhmadov. HusseinSegretario di Stato – Delega alle funzioni presidenziali (27/06/1999 – Dicembre 1999)Insegnante
Ugudov, MovladiMinistro degli Esteri (10/10/1998 – ?/11/1998)Radicale
Idigov, AkhyadMinistro degli Esteri (?/11/1998 – ?/05/1999)Dudaevita
Akhmadov, IlyasMinistro degli Esteri (?/05/1999 – 05/07/2004)Governativo
Khambiev, MagomedMinistro della Difesa (10/10/1998 – 05/07/2004)Militare
Abalev, AydamirMinistro degli Interni (24/04/1999 – Dicembre 1999)Militare
Arsaev, AslambekMinistro della Sharia per la Sicurezza dello Stato (10/10/1998 – 24/04/1999)Militare
Khambiev, UmarMinistro della Sanità (10/10/1998 – 05/07/2004)Medico
Yarikhanov, Khozh AkhmedMinistro della Pubblica Istruzione (10/10/1998 – Dicembre 1999)Dudaevita
Kurbanov, IbragimMinistro delle Finanze (10/10/1998 – Dicembre 1999)Tecnico
Akhmadov, DaudMinistro dell’Industria (?/11/1998 – Dicembre 1999)Dudaevita
Basnukaev, MovladiMinistro dell’Energia (10/10/1998 – Dicembre 1999)Tecnico
Daaev, NuzhdenMinistro delle Infrastrutture (10/10/1998 – Dicembre 1999)Direttore d’impresa
Osmaev, AdaniMinistro dei Servizi e degli Alloggi Pubblici (10/10/1998 – Dicembre 1999)Ex funzionario della RSSA

Il “Maskhadov V” fu l’unico governo che riuscì a durare almeno un anno. Varato nell’Ottobre del 1998, riuscì in qualche modo a tenersi in piedi fino alla seconda invasione russa della Cecenia, nell’autunno del 1999. Esso si ritrovò a dover gestire una situazione ormai quasi completamente fuori controllo. Nel Febbraio del 1999, nel tentativo di placare i radicali e neutralizzare le loro richieste decretò la trasformazione della Repubblica Cecena di Ichkeria in uno Stato Islamico. Il Parlamento si oppose al decreto, il quale tra le altre cose stabiliva lo svuotamento di potere reale di tutte le strutture democratiche dello Stato. Il governo tentò di operare in un clima di totale anarchia, senza riuscire a varare alcuna riforma politica concreta. L’invasione del Daghestan messa in atto dai radicali – islamisti di Basayev nell’Agosto del 1999 e la serie di sanguinosi attentati messi a segno in numerose città della Russia tra il Settembre e l’Ottobre dello stesso anno provocarono l’intervento armato dell’esercito federale, che nel giro di cinque mesi occupò la maggior parte della Cecenia. Ai secessionisti non rimase che tornare in clandestinità, mentre ciò che rimaneva dello Stato indipendente veniva sostituito da un’amministrazione militare e da un governo collaborazionista sostenuto dai nazionalisti moderati, raccolti intorno alla figura di Akhmat Kadyrov (per approfondimenti leggi “Libertà o Morte: storia della Repubblica Cecena di Ichkeria” acquistabile QUI).

Shamil Basayev guida i suoi “Mujahideen” alla conquista del Daghestan. L’invasione della Repubblica Auronoma del Daghestan da parte dei volontari islamisti al seguito di Basayev fu uno dei casus belli che scatenarono la Seconda Guerra Cecena.

I GOVERNI DI “LEGGE MARZIALE”

Tornato alla guerriglia, Maskhadov portò avanti la lotta per l’indipendenza arroccato sulle montagne e nelle periferie delle città. L’esercito regolare, sbriciolato in un arcipelago di bande armate, tormentò l’esercito federale e le unità cecene che lo fiancheggiavano per molti anni. Nel 2004, constatata l’impossibilità di ricostituire a breve termine un governo istituzionale, Maskhadov mise in piedi un governo di dodici elementi, più funzionale in un contesto di guerriglia partigiana. Il suo “Maskhadov VI” fu annunciato il 05/07/2004:

Maskhadov, AslanPresidente del Gabinetto dei Ministri (05/07/2004 – 08/03/2005)Militare
Makashev, KazbekMinistro della Giustizia (05/07/2004 – 08/03/2005)Militare
Sulumkhadziev, AptiMinistro dell’Interno (05/07/2004 – 08/03/2005)Militare
Umarov, DokuMinistro della Sicurezza di Stato (05/07/2004 – 08/03/2005)Militare
Abdullayev, SupyanMinistro delle Finanze (05/07/2004 – 08/03/2005)Militare
Bisaev, IsaMinistro dell’Economia (05/07/2004 – 08/03/2005) Non ha partecipato all’attività del governoTecnico
Zakayev, AkhmedMinistro della Cultura, dell’Informazione e della Stampa (05/07/2004 – 08/03/2005)Militare
Khusainov, Abdul WahabMinistro dell’Istruzione e delle Scienze (05/07/2004 – 08/03/2005)Militare
Bisultanov, AptiMinistro della Protezione Sociale (05/07/2004 – 08/03/2005)Intellettuale
Akhmadov, IlyasMinistro degli Esteri (05/07/2004 – 08/03/2005)Governativo
Khambiev, UmarMinistro della Sanità (05/07/2004 – 08/03/2005)Medico
Murdashev, VakhitaMinistro delle Comunicazioni (05/07/2004 – 08/03/2005)Militare
Segretario di StatoZiauddi Aibuyev (05/07/2004 – 14/08/2005)?

Il nuovo governo era un esecutivo in clandestinità, ed in parte addirittura in esilio. Ministri come Zakayev e Khambiev risiedevano ormai da tempo in Europa, dove peroravano la causa indipendentista presso le istituzioni intergovernative e le organizzazioni umanitarie occidentali. Allo stato pratico il governo non poté operare, se non nei termini di un esecutivo “di testimonianza”. L’8 Marzo 2005 Maskhadov rimase ucciso in un’operazione dell’esercito federale volta a catturarlo o ad eliminarlo. Il suo successore, Abdul Khalim Sadulayev ereditò la posizione di Presidente del Gabinetto dei Ministri ed operò alcune importanti variazioni, in ordine a recuperare la fiducia degli elementi radial – islamisti che ancora combattevano contro i Russi:

Sadulayev, Abdul – HalimPresidente del Gabinetto dei Ministri (08/03/2005 – 14/08/2005)Militare
Basayev, ShamilVicepresidente del Gabinetto dei Ministri (08/03/2005 – 14/08/2005)Militare
Ugudov, MovladiMinistro dell’Informazione  e della Stampa (08/03/2005 – 14/08/2005)Radicale
Sulumkhadziev, AptiMinistro dell’Interno (08/03/2005 – 14/08/2005)Militare
Makashev, KazbekMinistro della Giustizia (08/03/2005 – 14/08/2005)Militare
Umarov, DokuMinistro della Sicurezza di Stato (08/03/2005 – 14/08/2005)Militare
Abdullayev, SupyanMinistro delle Finanze (08/03/2005 – 14/08/2005)Militare
Zakayev, AkhmedMinistro della Cultura (08/03/2005 – 14/08/2005)Militare
Khusainov, Abdul WahabMinistro dell’Istruzione e delle Scienze (08/03/2005 – 14/08/2005)Militare
Bisultanov, AptiMinistro della Protezione Sociale (08/03/2005 – 14/08/2005)Intellettuale
Akhmadov, IlyasMinistro degli Esteri (08/03/2005 – 14/08/2005)Governativo
Khambiev, UmarMinistro della Sanità (08/03/2005 – 14/08/2005)Medico
Segretario di StatoZiauddi Aibuyev (08/03/2005 – 14/08/2005)(?)

L’esecutivo “ad interim” di Sadulayev vide l’ingresso nella compagine di Basayev, comandante delle frange più radicali ed agguerrite della resistenza, e di Movladi Ugudov, storico Ministro della Repubblica Cecena di Ichkeria da sempre allineato sulle posizioni dell’islamismo militante. Questa compagine operò fino al Febbraio del 2006, quando Sadulayev decise di iniziare il processo di annientamento della Repubblica Cecena di Ichkeria a vantaggio di un Emirato Islamico insurrezionale, capace di attrarre gli islamisti di tutta la regione ed aumentare la massa critica della resistenza, seppur spostando il suo obiettivo dall’indipendenza della Cecrenia all’insurrezione generale nel Caucaso. Nel Febbraio del 2006 Sadulayev istituì un “Governo di Legge Marziale” formato esclusivamente da elementi radical – islamici, ritirò ogni rappresentanza della Repubblica nei paesi occidentali e svuotò sostanzialmente di contenuto reale il nome di Repubblica Cecena di Ichkeria. Le forze armate della Repubblica, già da mesi fuse insieme alle bande armate islamiste, costituirono il Fronte Caucasico, un’entità militare che ormai non aveva quasi più nulla in comune con il nazionalismo che aveva alimentato la Rivoluzione Cecena. La morte di Sadulayev, occorsa il 17/06/2006, e quella di Basayev, avvenuta il 10/07/2006 produssero il trasferimento della leadership a Doku Umarov, Comandante di Campo sin dalla Prima Guerra Cecena, il quale fino ad allor aveva ricoperto il ruolo di Ministro per la Sicurezza dello Stato. Umarov predispose la trasformazione della struttura militante della ChRI in un nuovo soggetto politico, l’Emirato Islamico del Caucaso Settentrionale, del quale la Cecenia sarebbe divenuta una semplice provincia. Il 10/10/2007 Umarov dichiarò ufficialmente la nascita dell’Emirato Islamico del Nord Caucaso, proclamandosene Emiro. Da quel momento le bande armate operanti in Cecenia dichiararono la loro fedeltà all’Emirato, rendendo la ChRI un guscio vuoto.

Ahmed Zakayev, Ministro della Cultura, poi Ministro degli Esteri della ChRI, rivendica ancora oggi al continuità politica della Repubblica nel suo governo in esilio.

Da quel momento alcuni esponenti del parlamento di seconda convocazione, per la maggior parte rifugiati politici in Europa e Stati Uniti, tentarono di riorganizzare un governo della ChRI in esilio, senza tuttavia riuscire a trovare un’unità di intenti. Ad oggi sono almeno tre i gruppi di parlamentari – funzionari della repubblica che rivendicano la continuità giuridica della loro posizione. La figura più in vista di questa “diaspora politica” è Akhmed Zakayev, attualmente residente nel Regno Unito, il quale all’indomani della proclamazione dell’Emirato dichiarò di essere stato eletto Presidente del Gabinetto dei Ministri “facente funzioni” tramite il voto telefonico della maggioranza dei parlamentari ancora attivi. La sua posizione è stata sovente contestata da un altro leader della ChRI in esilio Akhyad Idigov, presidente del Parlamento tra il 1993 ed il 1997 e Ministro degli Esteri tra il 1998 ed il 1999.

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