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I CINQUEMILA GIORNI DI ICHKERIA – PARTE 8

GENNAIO 1992

1 Gennaio

UNIONE SOVIETICA – L’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche cessa ufficialmente di esistere.

2 Gennaio

     ESTERI – Nella Federazione Russa ha il via un nuovo programma economico definito dal suo ideatore, l’economista Egor Gajdar “una terapia d’urto”. Il piano prevede un passaggio repentino da un’economia pianificata all’economia di mercato. Tale processo dovrà accompagnarsi ad una radicale privatizzazione del patrimonio pubblico tramite la cessione di certificati di valore proprietario chiamati “Voucher”. La “terapia d’urto” di Gajdar innesca fin dai primi giorni di attuazione un tumultuoso aumento dei prezzi ed una corsa selvaggia all’accaparramento dei beni pubblici in dismissione. Nel corso degli anni successivi l’economia russa sarà investita gravemente dagli effetti della liberalizzazione, portando milioni di russi alla miseria ed arricchendo una piccola classe di giovani imprenditori.

3 Gennaio

POLITICA ESTERA – Il Parlamento richiama tutti i deputati ceceni dei soviet supremi sovietico e russo, considerandoli decaduti conseguentemente con lo scioglimento dell’URSS.

In relazione ai rapporti di scambio petrolifero con la Federazione Russa, Dudaev decreta l’interruzione dei contratti di fornitura in vigore fino al 31 Dicembre 1991, ed il passaggio alla libera contrattazione con le società russe per il dispacciamento di petrolio, prodotti petroliferi e gas naturale in transito attraverso la Cecenia

POLITICA NAZIONALE – Dudaev emette un decreto con il quale gli acquisti nella repubblica possono essere effettuati soltanto da cittadini ceceni o da agenti autorizzati dal governo con regolare permesso.

Con Decreto Presidenziale viene istituito il Comitato Olimpico Ceceno. Dudaev dichiara che la Repubblica Cecena ha intenzione di partecipare alle imminenti olimpiadi estive con una sua rappresentanza nazionale. A tale scopo il Presidente dichiara che verrò presto allestita una città olimpica in grado di ospitare e preparare gli atleti.

Il Parlamento istituisce il venerdì come giorno festivo al posto della domenica, in ossequio alla tradizione islamica.

IRREDENTISMO INGUSCIO – Il consiglio degli anziani dell’Inguscezia si riunisce a Surkhakhi, poco lontano da Nazran, ed emette una dichiarazione nella quale si invitano Cecenia e Inguscezia a ricominciare un percorso comune istituendo una unitaria Repubblica Vaynakh.

Raffineria a Grozny

4 Gennaio

POLITICA NAZIONALE – Il Parlamento autorizza la liberalizzazione dei prezzi. Il costo dei principali generi alimentari inizia ad aumentare vertiginosamente.

Con Decreto Presidenziale, visto il parere del Comitato per la Gestione dell’Economia Nazionale, Dudaev impone la calmierazione del prezzo del pane e di altri beni essenziali. In particolare sono bloccati gli aumenti di latte e dell’olio vegetale e degli alimenti per l’infanzia, i cui prezzi non potranno superare oltre le tre volte il loro costo. Il prezzo della benzina verrà tenuto ad un costo standard di tre volte la quotazione precedente, mentre la vodka sarà venduta ad un prezzo non superiore alle sei volte. Alimenti di prima necessità come i prodotti da forno rimarranno calmierati alle precedenti quotazioni, così come le spese per l’alloggio.

 Il Presidente ceceno presenta alla stampa un’arma interamente fabbricata in Cecenia, chiamata Borz (“lupo”) e vagamente somigliante alla israeliana UZI. Il Ministro della Stampa e dell’Informazione, Movladi Ugudov, dichiara che è in procinto di avviarsi la produzione in serie di questa piccola arma automatica.

CONFEDERAZIONE DEL CAUCASO – In relazione alla guerra civile in Georgia e ad altre crisi politiche in atto nel Caucaso, il Presidente Dudaev propone la costituzione di unità militari speciali di pacekeeping che possano essere dispiegate all’occorrenza come forza di interposizione, in accordo con i governi locali.

Riguardo la sfera economica, Dudaev propone la costituzione di un mercato caucasico comune che tuteli le economie locali dalla ormai imminente crisi economica, conseguente al collasso del sistema economico sovietico.

5 Gennaio

POLITICA ESTERA – Il Presidente Dudaev dichiara un embargo nei confronti della Georgia come misura di pressione per l’interruzione degli scontri armati nel paese. Dudaev dichiara di voler proporre il blocco economico anche all’Azerbaijan, in modo da rendere più efficace la sua funzione coercitiva. Presso il Comitato Internazionale per i Diritti Umani si arruolano volontari per costituire delle “Brigate internazionali per il mantenimento della pace” sulla falsariga dei “Caschi blu” dell’ONU.

Contestualmente Dudaev ed il Parlamento firmano una dichiarazione di neutralità congiunta nella quale si legge: “Dichiariamo la nostra disponibilità ad aderire a qualsiasi Commonwealth regionale o espressione dell’intera ex Unione Sovietica a parità di condizione, e la nostra determinazione a promuovere processi di integrazione basati su di essi. […] La Repubblica cecena non parteciperà a nessuna alleanza militare ed accordo di natura aggressiva, ma si riserva il diritto di utilizzare tutti i mezzi riconosciuti dal diritto internazionale per proteggere la propria sovranità ed integrità territoriale. […] La Repubblica non ricorrerà all’uso della forza o alla minaccia del suo uso contro altri stati. […] invita tutti gli Stati e le repubbliche dell’ex Unione a riconoscere la sovranità della Repubblica Cecena […] dichiara di riconoscere la sovranità statale di tutte le repubbliche in conformità con le norme del diritto internazionale.”

ECONOMIA- A seguito della liberalizzazione dei prezzi il costo di molti generi di base aumenta vertiginosamente. A questa data il latte risulta triplicato, la pasta quadruplicata. Nel giro di poche settimane i banchi dei negozi e le bancarelle si svuoteranno quasi completamente.

6 Gennaio

ECONOMIA – I prezzi nella repubblica continuano a salire. I prodotti industriali vengono venduti al doppio dei prezzi pre – liberalizzazione, mentre tutti i prodotti calmierati hanno già raggiunto il massimo consentito. I lavoratori di alcuni stabilimenti industriali minacciano di scioperare qualora il loro salario non sia adeguato al sopravvenuto aumento del costo della vita.

7 Gennaio

TENSIONI SOCIALI – Una banda armata tenta di saccheggiare la sala d’armi della caserma della guarnigione federale di stanza a Grozny. Il Maggiore russo Vladimir Chagan viene ucciso nel tentativo di impedire il furto.

8 Gennaio

POLITICA ESTERA – In un’audizione al Parlamento Dudaev propone l’adozione di un appello a tutti i popoli ed i governi del Caucaso nel quale si raccomanda il reinsediamento di Zviad Gamsakhurdia alla guida della Georgia e l’apertura di negoziati politici. Tale proposta è vista come l’unica soluzione pacifica alla guerra civile in atto nel paese.

IRREDENTISMO INGUSCIO – La commissione parlamentare incaricata di individuare il confine tra Cecenia e Inguscezia propone una linea di demarcazione corrispondente al vecchio confine tra le due repubbliche, risalente al 1934. La proposta scatena le critiche degli ingusci, i quali rivendicano i distretti di Sunzha e Malgobek, mentre la linea proposta assegna alla Cecenia tutto il primo e gran parte del secondo. Il Parlamento, approvando la proposta della Commissione, esorta il Presidente Dudaev ad imporre l’autorità presidenziale nel Distretto di Sunzha.

ECONOMIA – In Cecenia vi è una grave carenza di ogni genere alimentare, mentre il mercato nero prolifica. Il pagamento delle pensioni procede a rilento, e le casse non distribuiscono più di 300 rubli ad ogni anziano in coda per ritirare il suo salario. I generi alimentari non calmierati risultano introvabili, se non a prezzi quasi proibitivi.

CONFLITTI SOCIALI – In relazione alla morte del Maggiore Vladimir Chagan, ucciso da ignoti durante un tentativo di sequestro di attrezzature militari, la Procura Generale della Repubblica esclude qualsiasi responsabilità da parte di unità della Guardia Nazionale.

9 Gennaio

POLITICA NAZIONALE – Dudaev proclama la costituzione delle Forze Aeree della Repubblica Cecena. L’esercito, appena nato, non possiede velivoli, se non un paio di vecchi aeromobili da addestramento. Gli sviluppi successivi forniranno alla neonata aeronautica cecena un gran numero di mezzi da guerra.

CONFLITTI SOCIALI – L’esponenziale aumento dei crimini violenti, dei furti e delle rapine viene attribuito dal Servizio di Sicurezza Nazionale all’azione di “provocatori” dipendenti dalle disciolte strutture di sicurezza sovietiche, ora operanti per conto della Federazione Russa. Il Parlamento della Repubblica apre una discussione su un nuovo progetto di legge, in forza del quale il Servizio di Sicurezza Nazionale possa operare con poteri eccezionali al fine di ridurre il fenomeno malavitoso.

10 Gennaio

POLITICA NAZIONALE – In risposta al vertiginoso aumento del costo dei generi di prima necessità, il COFEC introduce la calmierazione dei prezzi per latte, burro, olio e zucchero. Il Sindaco di Grozny, Bislan Gantemirov, istituisce la carica dell’ispettore sociale, responsabile dell’assistenza alle famiglie più disagiate.

POLITICA ESTERA – Dudaev ed il Ministro degli Esteri Shamil Beno incontrano a Grozny emissari del decaduto Presidente georgiano Zviad Gamsakhurdia. L’incontro serve a negoziare il riconoscimento a Gamsakhurdia del diritto di asilo politico in Cecenia.

12 Gennaio

POLITICA NAZIONALE – Con il Decreto Presidenziale numero 1 “Sul blocco dei conferimenti ai Ministeri dell’Unione da parte delle imprese pubbliche” Dudaev impone il blocco dei trasferimenti da parte delle imprese pubbliche dipendenti dagli ex ministeri sovietici.

IRREDENTISMO INGUSCIO – Il Distretto di Sunzha è in stato di agitazione a causa della delibera parlamentare che annette Sunzha alla Repubblica Cecena. L’ex Presidente del Soviet Distrettuale, Ruslan Tatiev, chiede che la Russia decreti lo stato di emergenza e tuteli la volontà degli abitanti ingusci di Sunzha di entrare a far parte della Repubblica di Inguscezia come soggetto federato alla Russia.

Il consiglio degli anziani locale, tuttavia, sostiene la soluzione contraria, rilanciando la proposta di costituire un’unica repubblica Vaynakh indipendente. I sostenitori dell’annessione all’Inguscezia allestiscono picchetti armati ai confini del distretto.

Il consiglio degli anziani ceceno (Mekhk – Khel) per bocca del suo Presidente, Said – Akhmed Adizov, dichiara che il progetto di annessione del Distretto di Sunzha non è diretto a danneggiare gli ingusci, ma a preservare il territorio ancestrale del popolo ceceno dall’annessione che conseguirebbe ad un ingresso dell’Inguscezia nella Federazione Russa.

Nel frattempo centinaia di ingusci manifestano davanti al Parlamento ceceno contro la decisione di annettere alla neonata Repubblica Cecena i distretti di Malgobek e Sunzha.

In serata si rincorrono voci di una sparatoria nel villaggio di Troitskaya, ma le autorità locali dichiarano la notizia infondata.

13 Gennaio

POLITICA NAZIONALE – Il Deputato del Parlamento Yusup Soslambekov accusa il Presidente Dudaev di inattività nella formazione di un governo politico di fiducia parlamentare, e minaccia di costituire un gruppo parlamentare di opposizione non si giunga al più presto alla costituzione di un esecutivo qualificato.

CONFLITTI SOCIALI – A seguito del pestaggio di un camionista da parte di ignoti, gli autotrasportatori di Grozny manifestano contro la criminalità incontrollata nel paese, annunciando uno sciopero ed occupando la piazza antistante il palazzo presidenziale con alcuni automezzi.

14 Gennaio

POLITICA ESTERA – Un emissario del decaduto presidente georgiano Zviad Gamsakhurdia intrattiene un colloquio con il Ministro degli Esteri Shamil Beno. Si susseguono voci di un imminente arrivo di Gamsakhurdia a Grozny.

Zviad Gamsakhurdia

15 Gennaio

POLITICA ESTERA – Zviad Gamsakhurdia giunge a Grozny in segreto, accompagnato dalla moglie, dalla sorella e da due dei suoi figli. La notizia non verrà confermata dalle autorità fino al 22 Gennaio successivo. L’ex Presidente georgiano viene alloggiato nell’abitazione presidenziale, appena restaurata per ospitare Dudaev.

CONFLITTI SOCIALI – Dopo lo sciopero dei trasportatori, entrano in sciopero anche i lavoratori dello stabilimento automobilistico di Grozny Avtospetsoburodovanie. Gli operai chiedono un aumento dello stipendio di cinque volte in ordine ad inseguire il vertiginoso aumento dei prezzi. Nelle settimane seguenti seguiranno numerosi altri scioperi da parte di dipendenti pubblici e privati.

A Grozny una folla di civili inferociti occupa il mercato centrale di Grozny, obbligando i commercianti a vendere le loro merci a prezzi ribassati per tutto il giorno. L’iniziativa popolare non determina, tuttavia, risultati tangibili: il mercato si svuota e le merci cessano di affluire.

16 Gennaio

POLITICA NAZIONALE – Il Presidente Dudaev presenta al Parlamento la sua squadra di governo. Contrariamente a quanto auspicato dal Parlamento, Dudaev dichiara di voler occupare, oltre al suo incarico, anche quello di Presidente del Gabinetto dei Ministri, assommando su di sé due delle principali cariche della Repubblica. La lista comprende una dozzina di ministri, nonché l’accorpamento di numerosi dipartimenti in dicasteri unificati.

Il Parlamento decreta l’istituzione della carica di Vicepresidente, per controbilanciare la sommatoria di poteri derivante da un’ipotetica conferma di Dudaev sia come Capo dello Stato, sia come Capo del Governo.

18 Gennaio

POLITICA NAZIONALE – Per scoraggiare il ricorso al commercio estero illegale, il Parlamento vara una legge che punisce severamente gli speculatori sui beni di prima necessità, comminando alte pene pecuniarie e l’arresto fino a tre mesi per coloro che nascondono prodotti di prima necessità allo scopo di speculare sull’aumento dei prezzi.

ECONOMIA – La carenza di beni di consumo sui canali commerciali legali è ormai endemica. Il mercato nero prolifica mentre sui banchi dei mercati prodotti come la carne, il cui prezzo è stato calmierato a 20 rubli l chilogrammo, mentre al mercato nero si trovano prodotti da macellazione a dieci o venti volte questo prezzo.

CONFLITTI SOCIALI – Il Presidente Dudaev istituisce il Reparto di Polizia Speciale (OMON) della Repubblica Cecena, con lo scopo di porre un freno alla criminalità, se necessario facendo ricorso a politiche radicali di contrasto.

20 Gennaio

ESTERI – Una delegazione del Ministero degli Esteri della Repubblica Cecena, guidata dal Ministro Shamil Beno, si reca a Sukhumi, capitale dell’autoproclamata repubblica di Abkhazia, presumibilmente per negoziare un accordo in forza del quale Gamsakhurdia possa tornare al potere in cambio del riconoscimento dell’indipendenza della piccola repubblica secessionista.

21 Gennaio

POLITICA ESTERA – Mentre si rafforzano le voci di un imminente arrivo di Gamsakhurdia in Cecenia, il Deputato Mate Tsikhesashvili, membro della Commissione Esteri ed ex vice – Prefetto della regione georgiana di Akhmetov, dichiara di non aver riscontrato alcuna evidenza che il governo ceceno stia supportando la fazione “zviadista” (cioè leale a Zviad Gamsakhurdia) nella guerra civile georgiana.

POLITICA NAZIONALE – Il governo nazionalizza l’Archivio di Stato Centrale, che viene ribattezzato Archivi Nazionali della Repubblica Cecena. Il Dipartimento Archivistico viene riorganizzato sotto il Comitato Nazionale per gli Archivi, e posto sotto la direzione di Dalkhan Khozaev, già capo del Dipartimento dal Novembre 1991.

CULTURA – con apposito Decreto numero 7 del Presidente della Repubblica Cecena “Sul conferimento di risorse all’associazione ART OF CAUCASUS il Presidente decreta l’assegnazione di 150.000 rubli per l’acquisto di opere da esibire in un museo nazionale della cultura caucasica.

22 Gennaio

POLITICA ESTERA – Il Governo ceceno ammette pubblicamente che l’ex Presidente georgiano in esilio, Gamsakhurdia, alloggia a Grozny con la sua famiglia, e gode della protezione del Presidente Dudaev.

23 Gennaio

POLITICA ESTERA – Da Grozny l’ex Presidente georgiano Gamsakhurdia invia un appello ai suoi seguaci affinchè proseguano la lotta per il ripristino del governo “legittimamente eletto” nel paese, ed una richiesta d’aiuto a tutti i governi del Caucaso, affinché non riconoscano le istituzioni “antidemocratiche” dei golpisti. L’iniziativa imbarazza il Parlamento ceceno, il quale rifiuta qualsiasi coinvolgimento di parte nella guerra civile georgiana.

CONFLITTI SOCIALI – Nella notte giungono alla stazione di Grozny decine di famiglie di profughi ceceni provenienti dal Kazakistan, dove le tensioni sociali stanno sfociando in aperte aggressioni ai danni delle minoranze etniche locali. Il Presidente Dudaev promette di garantire massimo supporto materiale e umano alle famiglie, mentre il Ministro degli Esteri Shamil Beno invia un telegramma al governo Kazako chiedendo il rispetto dei diritti civili dei ceceni che vivono nel paese centroasiatico.

23 Gennaio

POLITICA ESTERA – In relazione alla presenza di Gamsakhurdia a Grozny, il Presidente Dudaev dichiara che il leader georgiano è nel paese in qualità di ospite, e che non necessita di alcuna protezione in quanto sostenuto dal suo popolo e legittimamente eletto. In questo modo Dudaev prende una chiara posizione in relazione al conflitto georgiano, contraddicendo le dichiarazioni di neutralità fatte dal Parlamento della Repubblica nei giorni precedenti.

25 Gennaio

POLITICA NAZIONALE – Il Parlamento non autorizza la nomina di Usman Imaev, giovane ex funzionario del Ministero della Protezione Sociale nella RSSA Ceceno – Inguscia. In risposta, Dudaev istituisce il Comitato di Stato per la Riforma Giuridica, organo deputato alla ristrutturazione del sistema giuridico nel Paese, e ne affida ad Imaev la Presidenza.

27 Gennaio

POLITICA NAZIONALE – In ordine a dotare il Comitato Nazionale per la Riforma Giuridica di un’autonoma voce di bilancio, il Presidente Dudaev emette l’Ordine numero 4 “Sulle misure per garantire il corretto funzionamento del Comitato Nazionale per la Riforma Giuridica”, con il quale l’istituzione appena creata ottiene autonomia finanziaria rispetto ai bilanci ministeriali approvati dal Parlamento. Questa misura si inserisce nel nascente scontro istituzionale per le nomine degli alti funzionari dello Stato, che contrapporrà il Parlamento al Capo dello Stato e sfocerà, nel Giugno del 1993, in un colpo di stato militare del Presidente.

Con Decreto numero 6 del Presidente della Repubblica Cecena Sul finanziamento della Procura della Repubblica Cecena la Procura della Repubblica, precedentemente dipendente dal bilancio dell’Unione Sovietica, ottiene un finanziamento ponte di 300.000 rubli in attesa di essere inserita a pieno nel bilancio repubblicano.

28 Gennaio

TENSIONI SOCIALI – Uno dei principali pozzi petroliferi della Cecenia, capace di produrre 700 tonnellate di greggio giornaliere, viene fatto esplodere da ignoti. Il danno economico quantificato è enorme.

Campi petroliferi nei dintorni di Grozny

29 Gennaio

CRISI RUSSO/CECENA  – La Federazione Russa impone un blocco economico alla Repubblica Cecena. In risposta al blocco dei trasferimenti finanziari imposto dal governo russo, Dudaev emette il Decreto Presidenziale numero 10 “Riguardo il blocco dei trasferimenti al bilancio della RSFSR Russa” con il quale interrompe qualsiasi conferimento finanziario verso la Russia.

POLITICA NAZIONALE – Nel tentativo di limitare la circolazione del denaro in forma di banconota, del quale la repubblica soffre una grave mancanza materiale, Dudaev emette il Decreto numero 8 del Presidente della Repubblica Cecena “Sulla regolamentazione dei pagamenti in contanti“. In esso si vieta il pagamento in contanti per numerose categorie di beni e servizi, sostituendolo con il sistema dei bonifici bancari e degli assegni. La distribuzione del contante da parte delle banche viene limitata a 1000 rubli per famiglia.

Con il Decreto numero 9 del Presidente della Repubblica Cecena “Liquidazione del conto in valuta estera del Consiglio dei Ministri della RSSA Ceceno – Inguscia” Dudaev attribuisce alle proprie disponibilità il conto corrente in valuta estera precedentemente dedicato al Dipartimento Affari Esteri del Consiglio dei Ministri. Non è dato conoscere l’ammontare di tale conto corrente.

Nel tentativo di distribuire derrate alimentari alla popolazione indigente e favorire la distribuzione del cibo ai cittadini della Repubblica, Dudaev emette il Decreto numero 9 del Presidente della Repubblica Cecena “Riguardo l’apertura di negozi sociali per la fornitura alimentare alla popolazione”. Il bilancio repubblicano deve farsi carico dell’apertura e della gestione dei negozi sociali.

L’esperto di idrocarburi tedesco Gert Wollebe viene nominato da Dudaev Consigliere Presidenziale per l’industria petrolifera, di raffinazione e chimica.

30 Gennaio

POLITICA NAZIONALE – Per decreto del Presidente l’ora legale in Cecenia viene spostata di un’ora in avanti rispetto al fuso orario della Russia.

I CINQUEMILA GIORNI DI ICHKERIA – PARTE 5 (AGOSTO – SETTEMBRE 1991)

2 Agosto

CULTURA – Viene costituito a Grozny l’Interclub, una sorta di ambiente comune a disposizione di tutti i cittadini. All’interno di esso viene istituito il centro per lo sviluppo delle culture nazionali, uno spazio a disposizione di tutti i popolo abitanti la Cecenia – Inguscezia dove tenere congressi, manifestazioni e assemblee.

8 Agosto

RIVOLUZIONE CECENA – Il Comitato Esecutivo dell’OKChN emette un appello indirizzato al Segretario Generale dell’ONU, al Segretario dell’Organizzazione dei Popoli Non Rappresentati ed in generale ai governi di tutto il mondo. In esso si legge: ” […] In considerazione del fatto che il Soviet Supremo della Repubblica non solo ha preso la decisione di ignorare la volontà popolare, ma ha anche utilizzato tutti i mezzi per affermare il suo potere ed ha adottato strumenti legislativi e delibere non riconosciutegli dal suo potere in rappresentanza di una repubblica sovrana, il Comitato Esecutivo ha deciso di convocare per l’8 Giugno di quest’anno i suoi deputati per proseguire il lavoro del Congresso come costituente. […] L’intera autorità nel territorio della Repubblica è stata trasferita al Comitato Esecutivo, eletto dal Congresso, fino alla formazione di un nuovo organo legislativo in conformità con le norme giuridiche universalmente riconosciute. […].”

9 Agosto

ASSOCIAZIONI – Viene istituita l’Unione degli Imprenditori della Ceceno – Inguscezia, prima camera associativa della nascente impresa privata nel paese.

Bandiera del Congresso Nazionale del Popolo Ceceno (OKChN)

14 Agosto

POLITICA LOCALE – Nel villaggio di Gekhi la popolazione protesta contro il capo dell’amministrazione locale, K. Gakaev, presidiando il palazzo del governo locale e sventolando drappi verdi. Il Consiglio Comunale stabilisce una sospensione di Gakaev ed il passaggio dell’autorità ad interim ad un altro membro del Consiglio.

15 Agosto

UNIONE SOVIETICA – In vista del 20 Agosto, data prevista per la firma del nuovo Trattato dell’Unione, il Soviet Supremo Ceceno  – Inguscio autorizza la delegazione repubblicana a recarsi a Mosca per presenziare alle cerimonia, ma non la autorizza a firmare alcun documento senza che prima non siano stati garantiti i diritti degli ingusci sul Distretto di Prigorodny. La delegazione, guidata da Doku Zavgaev, si reca nella capitale russa.

19 – 22 Agosto

PUTSCH DI AGOSTO – Un gruppo di politici ed ufficiali della vecchia guardia del PCUS, organizzati in un Comitato di Emergenza tenta di ripristinare il regime sovietico, arrestando Gorbachev con lo scopo di impedire la firma del nuovo Trattato dell’Unione. Durante il suo svolgimento Zavgaev si astiene dal prendere una chiara posizione contro i golpisti. I nazionalisti, invece, manifestano contro il Comitato di Emergenza e chiedono la soppressione del Soviet Supremo Ceceno – Inguscio, colpevole di non aver prontamente condannato il putsch.

RIVOLUZIONE CECENA – Il 20 Agosto il Partito Democratico Vaynakh tiene una manifestazione contro il colpo di stato. il KGB detiene per alcune ore il leader del partito, Zelimkhan Yandarbiev, poi lo rilascia su pressione dei manifestanti e del Generale Dudaev. Il 22 Agosto il colpo di stato fallisce, i cospiratori vengono arrestati e Gorbachev torna al potere, ma il destino dell’URSS è segnato.

PUTSCH DI AGOSTO – Boris Eltsin legge il proclama di condanna al Comitato di Emergenza davanti alla Casa Bianca, in piedi su un carro armato.

22 Agosto

RIVOLUZIONE CECENA – Nell’ultimo giorno del colpo di stato migliaia di ceceni scendono in piazza mobilitati dal Congresso Nazionale del Popolo Ceceno. Si registrano tafferugli con le forze dell’ordine ed il tentativo di alcuni militanti di impadronirsi degli studi televisivi per trasmettere un messaggio del Generale Dudaev.

23 Agosto

RIVOLUZIONE CECENA – La manifestazione del Congresso Nazionale del Popolo Ceceno continua, ed i manifestanti ottengono il diritto di parlare alla TV di Stato. Dudaev dichiara che lo scopo del Comitato Esecutivo del Congresso è la soppressione del Soviet Supremo e l’indipendenza della repubblica. Ruslan Khasbulatov, Presidente del Soviet Supremo dell’URSS, si reca a parlamentare con Zavgaev e gli intima di dimettersi per sventare il rischio di una rivolta popolare. Poi si intrattiene con Dudaev, con il quale concorda una road map basata sullo scioglimento del Soviet Supremo e la costituzione di un Soviet Supremo Provvisorio, il cui compito sarà quello di portare il paese ad elezioni democratiche.

24 Agosto

RIVOLUZIONE CECENA – Il presidio permanente dell’OKChN si ingrossa fino a raggiungere molte migliaia di persone. Folle di manifestanti bloccano il Ministero degli Affari Interni e la sede del KGB. In serata la statua bronzea di Lenin nella omonima piazza centrale di Grozny viene decapitata. Poi la folla penetra nell’edificio che ospita il Soviet Supremo Ceceno  – Inguscio e lo occupa, mentre altri manifestanti fanno irruzione nel SOVMIN (l’edificio del Consiglio dei Ministri). I lavori del Soviet Supremo si spostano alla Casa dell’Educazione politica. Zavgaev propone a Dudaev una commissione di conciliazione che negozi una soluzione della crisi politica senza il ricorso alla forza. Dudaev risponde chiedendo lo scioglimento del Soviet Supremo e nuove elezioni democratiche.

25 Agosto

RIVOLUZIONE CECENA – La manifestazione del Comitato Esecutivo del Congresso raccoglie ormai decine di migliaia di persone. Miliziani armati si aggirano per Grozny, mentre folle di manifestanti assediano gli edifici del Soviet Supremo, del Consiglio dei Ministri e del KGB, chiedendo le dimissioni di Zavgaev e lo scioglimento del Soviet. Le forze dell’ordine mobilitate dalle autorità non disperdono i manifestanti. Il Presidente del Soviet Supremo Russo, Ruslan Khasbulatov, chiede al Soviet Supremo di sciogliersi ed a Zavgaev di dimettersi, e di Costituire un Soviet Supremo Provvisorio che porti la Cecenia ed elezioni democratiche e multipartitiche.

26 Agosto

RIVOLUZIONE CECENA – Alla riunione del Soviet Supremo Ceceno – Inguscio intervengono numerosi rappresentanti del potere centrale, come il Presidente della Commissione Parlamentare Aslanbek Aslakhanov ed il Ministro Salambek Hadjiev, entrambi di nazionalità cecena. Hadjiev accusa senza mezzi termini Zavgaev di aver tradito il popolo durante il colpo di Stato. Nel corso della riunione, da Mosca giunge un telegramma del Presidente del Soviet Supremo russo, Ruslan Khasbulatov, nel quale si intima al Soviet Supremo Ceceno – Inguscio di sciogliersi quanto prima e di indire nuove elezioni. Il Soviet respinge le accuse e gli ordini da Mosca, dichiarando che in quanto Stato sovrano la Repubblica Ceceno – Inguscia ha piena facoltà di operare autonomamente.

Nel frattempo in tutta Grozny i militanti del Comitato Esecutivo dell’OKChN occupano edifici pubblici e sezioni del Partito. A mezzogiorno Zavgaev legge alla radio un appello alla popolazione nel quale chiede ai cittadini di non lasciarsi coinvolgere “dagli estremisti”. Nello stesso momento Dudaev interviene alla riunione del Soviet Supremo dichiarano che la sua azione non è volta alla conquista del potere, ma a favore di un cambiamento democratico che tuteli tutte le componenti etniche e sociali della Repubblica. Al Presidium del Soviet Supremo inizia a circolare la proposta di dimissioni generali e nuove consultazioni.

Un manifestante tiene in mano la prima pagina di un quotidiano con la foto del leader della Rivoluzione Cecena, il Maggior Generale dell’aviazione Dzhokhar Dudaev

27 Agosto

RIVOLUZIONE CECENA – La manifestazione di Grozny si estende a tutto il Paese. Miliziani del Comitato Esecutivo del Congresso bloccano le stazioni ferroviarie, l’aereoporto e le vie di uscita dalla città di Grozny, oltre alle stazioni radio ed ai centralini telefonici. Militanti del Congresso ammainano la bandiera della RSSA Ceceno – Inguscia dall’edificio del Soviet Supremo ed innalzano la bandiera verde–bianco-rossa della Cecenia indipendente. Manifestanti fedeli al Soviet Supremo si radunano davanti alla Casa dell’Educazione Politica e tengono una piccola manifestazione a sostegno delle istituzioni. Anche da alcuni collettivi del lavoro giungono messaggi di solidarietà a Zavgaev.

28 Agosto

RIVOLUZIONE CECENA – Il Soviet Supremo emette una risoluzione di condanna al Comitato Esecutivo del Congresso ed al Partito Democratico Vaynakh, esortando la popolazione a non aderire ai tentativi insurrezionali.

29 Agosto

TENSIONI SOCIALI – La colonia penale di Naursk entra in agitazione. Circa 400 detenuti si ribellano, dando alle fiamme le torri di guardia e costringendo il personale ad evacuare la struttura. A fine serata una cinquantina di criminali controlla ancora parte della prigione.

29 Agosto

PARTITO COMUNISTA – A seguito del Putsch di Agosto il Partito Comunista dell’Unione Sovietica (PCUS) viene “sospeso” a tempo indeterminato in tutta l’URSS. Le sue strutture iniziano a dissolversi.

30 Agosto

RIVOLUZIONE CECENA – Il Soviet Supremo conferma piena fiducia a Doku Zavgaev ma accetta di dimettersi quasi integralmente. Restano ai loro posti soltanto Zavgaev ed i due vicepresidenti del Presidium.

31 Agosto

RIVOLUZIONE CECENA – La Guardia Nazionale, formazione volontaria armata dal Comitato Esecutivo, eregge barricate in tutta Grozny. Le forze dell’ordine del Ministero degli Interni rimangono acquartierate nelle caserme.

1 – 2 Settembre

RIVOLUZIONE CECENA – Durante la terza sessione del Congresso Nazionale del Popolo Ceceno il Comitato Esecutivo assume pieni poteri e da il suo sostegno alla creazione di un Soviet Provvisorio di tredici membri composto da esponenti del vecchio regime e da uomini di fiducia del Congresso.

3 Settembre

RIVOLUZIONE CECENA – Zavgaev dichiara lo Stato di Emergenza in Ceceno – Inguscezia. Le forze dell’ordine, tuttavia, non danno seguito alle direttive del governo e non intervengono a disperdere i manifestanti. Zavgaev è politicamente isolato e incapace di difendere la sua posizione.

Il palazzo del Soviet Supremo Ceceno – Inguscio in una foto degli anni ’70. L’edificio fu occupato dai manifestanti separatisti, i quali costrinsero Zavgaev ed i suoi seguaci a rassegnare le dimissioni.

6 – 7 Settembre

RIVOLUZIONE CECENA – Militanti del Congresso Nazionale del Popolo Ceceno, guidati da Yusup Soslambekov, irrompono in una sessione del Soviet Supremo Ceceno Inguscio, sciogliendolo con la forza. Il segretario locale del Partito, Vitali Kutsenko, cade dal terzo piano dell’edificio. Spirerà poche ore dopo in ospedale senza che si sappia se è morto a causa di una fatalità o se è stato deliberatamente defenestrato. Molti altri esponenti del partito rimangono contusi. Dopo aver firmato un “atto di rinuncia” Zavgaev fugge da Grozny e riesce a mettersi in salvo nell’Alto Terek.

Il Comitato Esecutivo istituisce un Comitato per la Gestione Operativa dell’Economia (COFEC) che si occupi di mantenere in funzione il sistema produttivo della Repubblica durante la transizione tra il Soviet Supremo ed un governo democraticamente eletto. A guidarlo viene chiamato il giovane imprenditore Yaragi Mamodaev, finanziatore del Comitato Esecutivo e molto vicino al Generale Dudaev.

NEGOZIATI RUSSO/CECENI – Il Segretario di Stato russo Barbulis, ed il Ministro della Stampa e dell’Informazione, Poltoranin tengono un primo negoziato con Dudaev, non riuscendo tuttavia a raggiungere alcuna intesa con il Generale.

per approfondire leggi “Libertà o Morte! Storia della Repubblica Cecena di Ichkeria”, acquistabile QUI)