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I CINQUEMILA GIORNI DI ICHKERIA – PARTE 4 (Gennaio – agosto 1991)

10 Gennaio

POLITICA NAZIONALE – Il Soviet Supremo Ceceno – Inguscio delibera l’assegnazione delle case popolari costruite su terreni espropriati ai ceceni deportati nel 1944 a coloro che vantavano diritti su di essi o sulle abitazioni stesse prima dell’Ardakhar. Il provvedimento è il primo atto concreto di risarcimento delle vittime del totalitarismo staliniano, e viene salutato con grande apprezzamento dalla stampa locale.

11 Gennaio

CULTURA – Il direttore di una fabbrica di zucchero di Argun istituisce il venerdì come giorno di riposo al posto della domenica “In conformità con la raccomandazione del Congresso del Popolo Ceceno”.

23 Febbraio

MANIFESTAZIONI POLITICHE – Si celebra a Grozny la prima giornata commemorativa delle vittime della deportazione del 1944, il cosiddetto Ardakhar. Per la prima volta ceceni e ingusci possono piangere apertamente i loro parenti scomparsi e ricordare il loro esilio, durato per tredici anni. L’evento è organizzato dalla neonata Associazione degli Intellettuali Ceceno – Ingusci, e vede la partecipazione di storici, professori e giornalisti. All’evento partecipa Doku Zavgaev. Nel suo discorso mette in guardia i ceceni dai pericoli di una degenerazione nazionalista delle contestazioni:  “[…] Oggi capiamo chiaramente che il successo della Perestrojka dipenderà dal fatto che riusciremo o meno a fronteggiare le forze destabilizzanti che seminano l’ostilità tra i popoli. Noi diciamo “no!” all’odio interetnico, diciamo “no!” al separatismo, diciamo “no!” a tutte le forze che cercano di suscitare la rabbia ed il sospetto reciproco tra le persone di diversa nazionalità, noi diciamo “no!” al nazionalismo![…]”.

17 Marzo

UNIONE SOVIETICA – In tutta l’URSS si tiene il Referendum sul mantenimento dell’Unione Sovietica come associazione di repubbliche sovrane. La consultazione vede la vittoria del “SI” con il 77,85%. In Cecenia – Inguscezia i voti favorevoli sono il 75% del totale.

Il testo del quesito referendario sottoposto ai cittadini sovietici il 17 Marzo 1991: “Ritiene necessario preservare l’Unione delle Repubbliche socialiste sovietiche come una rinnovata federazione di repubbliche sovrane uguali, in di cui sarà pienamente garantita la cittadinanza ai diritti e alle libertà di ogni persona ?”

24 Marzo

IRREDENTISMO INGUSCIO – Boris Eltsin, Presidente del Soviet Supremo della Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa (RSFSR) si reca a Nazran, dove interviene ad una manifestazione di irredentisti ingusci che chiedono il ritorno del Distretto di Prigorodny all’Inguscezia. Si tratta di una porzione di territorio a suo tempo parte della RSSA Ceceno – Inguscia, la quale fu annessa alla vicina Ossezia del Nord nel 1944 e non fu mai restituita agli antichi abitanti. Eltsin promette il suo appoggio agli ingusci e si offre di organizzare negoziati ufficiali per garantire le loro rivendicazioni.

RIABILITAZIONE DEI POPOLI OPPRESSI – Dopo l’incontro di Nazran, Eltsin si reca a Grozny, dove tiene un colloquio con i rappresentanti dei cosacchi e della minoranza Vaynakh degli Akkin, residente in Daghestan, la quale lamenta il mancato ripristino dei loro diritti sulle terre da questi storicamente abitate, e mai più restituite dalla deportazione del 1944. Doku Zavgaev partecipa agli incontri ed elogia la “saggezza e la panzienza” dei cittadini della repubblica, garantendo la partecipazione della Cecenia – Inguscezia al processo negoziale che porterà alla costituzione di una nuova Unione Sovietica.

Aprile

MOVIMENTI POLITICI – Nasce l’Associazione dell’Intellighenzia della Repubblica Ceceno – Inguscia, organizzazione professionale, sociale e politica che rappresenta il mondo intellettuale. Di orientamento liberaldemocratico, sostiene la creazione di un sistema parlamentare fondato sul multipartitismo. 

7 Aprile

TENSIONI SOCIALI – l’Ataman (“anziano” considerato una sorta di rappresentante) dei Cosacchi del distretto di Sunzha, Podkolzin, viene ucciso a coltellate da un giovane inguscio.

9 Aprile

MOVIMENTI POLITICI – in risposta all’omicidio dell’Ataman dei Cosacchi, cittadini di origine russa si organizzano in un Comitato Etnico. I Cosacchi ceceni manifestano chiedendo al Soviet Supremo Ceceno – Inguscio di garantire la pace sociale di fronte all’avanzare delle frizioni interetniche.

13 Aprile

POLITICA NAZIONALE – In un incontro con i cittadini il Vicepresidente del Soviet Supremo della RSFSR, il professore ceceno Ruslan Khasbulatov, mette in guardia la popolazione dai rischi derivanti da una scissione tra Inguscezia e Cecenia, e raccomanda collaborazione ed unità.

21 Aprile

CONFLITTO OSSETO/INGUSCIO – Scontri tra osseti e ingusci avvengono nel Distretto di Prigorodny. Si contano alcuni feriti.

22 Aprile

CONFLITTO OSSETO/INGUSCIO – Il Soviet Supremo Ceceno – Inguscio condanna gli scontri avvenuti il giorno precedente, ringrazia gli anziani che si stanno occupando di ricomporre il conflitto tra le due parti e raccomanda alla popolazione il rispetto della legge.

25 Aprile

RIABILITAZIONE DEI POPOLI OPPRESSI – Il Soviet Supremo Russo approva la Legge sulla Riabilitazione dei Popoli Oppressi con la quale riconosce ceceni e ingusci come vittime del sistema totalitario sovietico. La legge garantisce il reintegro dei territori sottratti ai popoli oppressi, tra i quali il distretto inguscio di Prigorodny, passato all’Ossezia.

Raduno di irredentisti ingusci a Nazran, 1991

28 Aprile

TENSIONI SOCIALI  – Sparatoria a Troitskaia tra ingusci e cosacchi. Muoiono 3 dei primi e 2 dei secondi. I cosacchi organizzano gruppi di autodifesa. Il Soviet Supremo Ceceno – Inguscio decreta l’invio di unità del Ministero degli Interni per sedare i disordini, nei quali si sono contati, oltre alle vittime, anche 12 feriti.

30 Aprile

TENSIONI SOCIALI – L’intervento delle unità del Ministero degli Interni interrompe gli scontri tra ingusci e cosacchi nel villaggio di Troitskaya. Si contano 8 morti e circa 25 feriti. Il Soviet Supremo Ceceno – Inguscio cancella le celebrazioni previste per il 1 Maggio, mentre Zavgaev condanna i “gli elementi di teppismo insinuati nella politica” invitando i cittadini ad ascoltare la “saggezza dei padri e dei nonni i quali da sempre abitano queste terre in pace ed amicizia”.

4 Maggio

CULTURA – Nel villaggio di Serzhen – Yurt viene ripristinata l’istituzione tradizionale dello Yurt – Khel, il consiglio del villaggio, con il quale le comunità cecene si autogovernavano prima dell’avvento della dominazione russa. Tale istituzione affiancherà quella “formale” di epoca sovietica.

7 Maggio

PARTITO COMUNISTA – L’assemblea del PCUS ceceno – inguscio approva una mozione nella quale si chiara che la repubblica firmerà un nuovo Trattato dell’Unione soltanto a condizioni di parità giuridica con la Russia. In questo modo i comunisti locali interpretano la Dichiarazione di Sovranità come uno strumento per garantire al paese la dignità di Stato sovrano anche se aderente ad un’unione sovranazionale come l’URSS “riformata” che si intende costituire.

14 Maggio

RIABILITAZIONE DEI POPOLI OPPRESSI – Il Soviet Supremo Ceceno  -Inguscio decreta il 26 Aprile, giorno nel quale è entrata in vigore la Legge sulla Riabilitazione dei Popoli Oppressi, festa nazionale.

15 Maggio

POLITICA NAZIONALE – Recependo le istanze del PCUS locale, il Soviet Supremo Ceceno – Inguscio vota una serie di emendamenti costituzionali volti a identificare la Repubblica come uno Stato sovrano. In particolare viene eliminata la definizione “autonoma, socialista e sovietica” dall’identificazione dello Stato, il quale d’ora in avanti si chiamerà Repubblica Ceceno – Inguscia”. Sulla scorta di queste modifiche, il Soviet Supremo Ceceno  – Inguscio rivendica il diritto di negoziare la firma del Trattato dell’Unione con una propria delegazione, indipendente da quella russa.

25 Maggio

RIVOLUZIONE CECENA – Generale Dzhokhar Dudaev, Presidente del Comitato Esecutivo (Ispolkom) del Congresso Nazionale Ceceno, rinominato di recente Congresso Nazionale del Popolo Ceceno (OCKhN), dichiara pubblicamente che a seguito della Dichiarazione di Sovranità promulgata il 27 Novembre precedente il Soviet Supremo ha perduto ogni legittimità, e propone che i poteri esecutivi siano assunti dal Congresso, in quanto assemblea rappresentativa della volontà popolare.

8 – 9 Giugno

RIVOLUZIONE CECENA – Si tiene a Grozny la seconda sessione del Congresso Nazionale Ceceno, ora Congresso Nazionale del Popolo Ceceno (OKChN). Dzhokhar Dudaev viene confermato presidente, e l’assemblea emette una delibera di 23 punti nella quale proclama solennemente la nascita di uno Stato ceceno indipendente, la Repubblica di Nockhchi – cho. Viene inoltre decretata la decadenza del Soviet Supremo Ceceno – Inguscio e l’assunzione dei poteri legislativi ed esecutivi da parte del Congresso. La corrente nazionalista moderata, guidata d Lecha Umkhaev, abbandona l’assemblea in polemica con la linea radicale adottata dai delegati.

Dzhokhar Dudaev parla alla seconda sessione del Congresso Nazionale del Popolo Ceceno, 9 Giugno 1991

12 Giugno

FEDERAZIONE RUSSA – In Russia si tengono le elezioni presidenziali. L’OKChN si dichiara contrario allo svolgimento delle elezioni in Cecenia – Inguscezia, in quanto la Russia, adesso, è uno Stato straniero, ma il Soviet Supremo Ceceno – Inguscio tiene comunque le consultazioni, le quali si svolgono in un clima piuttosto sereno. Boris Eltsin, esponente del movimento Russia Democratica, ha impostato la sua campagna elettorale sull’invito alle repubbliche autonoma a “prendere quanta sovranità riescono ad ingoiare”. Il suo messaggio fa breccia nell’elettorato ceceno e inguscio, il quale lo premia rispettivamente con il 76,7% e oltre l’80%. Eltsin diviene quindi il primo Presidente della Repubblica russo, con il 57% dei voti complessivi.

21  –  22 Giugno

POLITICA NAZIONALE – Avendo perduto il controllo dell’OKChN, Zavgaev tenta di costituire una nuova piattaforma elettorale convocando un Congresso dei Popoli della Montagna a Grozny. Più di 800 delegati, appartenenti a tutte le etnie del paese, convengono su una serie di delibere nelle quali si promette rispetto reciproco tra tutte le componenti sociali del paese e si condannato gli eccessi dei radicali, orientati alla divisione ed allo scontro su base etnica.

5 Luglio

POLITICA NAZIONALE – Zavgaev incontra i rappresentanti di cooperative, imprese e fattorie di Stato, e garantisce pieno appoggio alla nascita della piccola impresa locale.

6 Luglio

CULTURA – Facendo seguito alle richieste di numerosi cittadini di Achkhoy – Martan, le autorità deliberano la ricostruzione dell’antica moschea del villaggio. Demolita nel 1944, la struttura è diventata un magazzino, e sul suo terreno sacro è stato costruito un ristorante. Il Soviet Supremo trasferisce a titolo gratuito il terreno, mentre la popolazione inizia una raccolta fondi per ricostruire l’edificio di preghiera.

10 Luglio

RIVOLUZIONE CECENA – Il Congresso Nazionale del Popolo Ceceno emette una delibera nella quale non riconosce l’autorità né dell’URSS, né della Repubblica Socialista Sovietica Federativa Russa (RSFSR).

per approfondire leggi “Libertà o Morte! Storia della Repubblica Cecena di Ichkeria”, acquistabile QUI)

I CINQUEMILA GIORNI DI ICHKERIA – PARTE 1 (1988)

Primavera  – Si costituisce in Cecenia il Movimento Verde della Cecenia – Inguscezia, costola locale dell’ambientalismo internazionale animata dal Professor Ramzan Goytemirov. Gli obiettivi del Movimento, formulati tra il 1989 ed il 1990 saranno la protezione delle risorse naturali della Cecenia, la difesa dell’ambiente, della salute e della natura in generale. Di orientamento pancaucasico, collaborerà alla costituzione del Consiglio Ecologico Caucasico. Le attività del Movimento Verde vengono tollerate dal regime socialista in quanto non impattano direttamente contro il sistema politico. La contestazione ambientale diventa così il primo “territorio libero” nel quale si riversa il dissenso verso la classe politica dell’URSS.

Aprile –  A Gudermes, seconda città della Cecenia, si tiene una manifestazione spontanea contro la costruzione di un impianto biochimico per la produzione di lisina. Sulla stampa iniziano ad apparire inchieste riguardanti la pericolosità del processo di lavorazione per gli operatori e per l’ambiente. Dai raduni ambientalisti emerge un “movimento informale”,  non riconosciuto dal Partito Comunista dell’Unione Sovietica.

23 Maggio – Il movimento informale organizza un raduno a Grozny. Alla manifestazione partecipano tra le tremila e le cinquemila persone. Il successo della manifestazione incoraggia nuove mobilitazioni anche a Gudermes ed a Shali, contenute con fatica dalle forze dell’ordine. I rappresentanti delle istituzioni e del Partito, accorsi alle manifestazioni, vengono accolti con fischi e minacce.

12 Giugno – il movimento spontaneo, rinominato “Unione per il sostegno alla Perestrojka” organizza picchetti e manifestazioni a Grozny, Gudermes e Shali. A capo dell’associazione si pone un caposquadra operaio delle ferrovie, Khozh – Akhmed Bisultanov. Nei mesi seguenti le manifestazioni si ripeteranno a cadenza settimanale, talvolta tollerate dalle autorità, talvolta disperse con l’intervento delle forze dell’ordine.

Khozh Akhmed Bisultanov (il secondo tra gli intervenuti) discute della situazione in Ceceno – Inguscezia

22 Luglio – A Grozny si svolge una riunione dei quadri del PCUS. All’incontro partecipa il Primo Segretario del Partito, Foteev. Nella sua relazione, pubblicata dal “Lavoratore di Grozny” si legge: Nelle manifestazioni spontanee stanno prendendo il sopravvento istigatori i quali perseguono i loro obiettivi egoistici, facendo leva sulla giusta preoccupazione delle persone per lo stato dell’ambiente nella Repubblica. Le azioni di questi istigatori non possono essere definite in altro modo se non sconvenienti e pericolose per le conseguenze cui possono portare.” La risoluzione di chiusura della riunione condanna “Le azioni sbagliate degli estremisti.”

24 Luglio – Allo stadio Dynamo di Grozny si tiene l’ultimo raduno autorizzato dell’Unione per il Sostegno della Perestrojka. A seguito di questa ennesima manifestazione le autorità impongono uno stop alle contestazioni, diffidando il movimento informale dal tenere nuovi presidi.

30 Luglio – Il PCUS organizza riunioni dei collettivi del lavoro in tutti e quattro i distretti di Grozny, per discutere della situazione ecologica nella città.  Le autorità locali del partito incontrano i leaders dell’Unione per il sostegno alla Perestrojka.

1 Agosto – Nonostante il divieto di nuove manifestazioni, centinaia di cittadini si radunano in Piazza Lenin. La polizia li disperde senza usare la forza.

14 Agosto – Una richiesta avanzata dall’Unione per il Sostegno alla Perestrojka di tenere un comizio in Piazza Lenin viene negata dalle autorità, le quali temono che il raduno possa essere sfruttato per avanzare contestazioni politiche. Un centinaio di persone si radunano comunque in piazza e chiedono

11 Ottobre –  l’Unione per il Sostegno alla Perestroika organizza un’ondata di manifestazioni in tutta la Cecenia. Decine di migliaia di persone si raccolgono a Grozny, Gudermes, Shali e Argun, ed in molti altri centri minori. Alle rivendicazioni ambientaliste si aggiungono quelle culturali: gli esponenti del Fronte Popolare chiedono che venga ridiscusso il concetto di “ingresso volontario della Cecenia nell’Unione Sovietica”, tesi imposta dal regime comunista ma contraria alla verità storica, e contestata da studiosi “ribelli” come il Professor Hussein Akhmadov. Alcuni tra questi fondano in questo anno l’Associazione “Kavkaz”, tramite la quale intendono superare il principio della volontaria adesione e valorizzare gli elementi della cultura Vaynakh.